Nella Tuscia viterbese c’è un sentiero che permette di disegnare un bellissimo anello tra rupi tufacee, canyon, case ipogee e necropoli fino a raggiungere la bella cascata del Martelluzzo. In questo articolo scopriamo come raggiungere la cascata del Martelluzzo, i tracciati dei sentieri e la mappa, nonché i sentieri più belli nei dintorni di Vitorchiano, in provincia di Viterbo, nel Lazio.
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Il percorso parte dal centro storico di Vitorchiano dove è possibile parcheggiare l’auto ai parcheggi gratuiti. Sulla mappa e sul tracciato appena linkato, è possibile visualizzarne la localizzazione esatta dei parcheggi.
Il percorso CAI 125 parte dalla fontana e dall’arco del borgo e scende a fianco alla parete tufacea nella vallata. Per un tratto il tracciato segue il percorso CAI 125B per proseguire sul 125, fino all’area rupestre di Corviano. Si visitano le case ipogee e la piccola necropoli, perfetta anche per la pausa pranzo. Lungo la discesa da Corviano il sentiero è adatto agli escursionisti esperti essendo esposto ed è segnalato come tale nella cartellonistica. Arrivati alla cascata del Martelluzzo si risale poi verso Vitorchiano.
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La cascata del Martelluzzo formano un piccolo ma scenografico salto. I ruderi di una mola accanto alle cascate rendono il paesaggio ancora più scenografico. L’acqua è meno pulita rispetto ad altre cascate della Tuscia, ma merita comunque per la bellezza del contesto e per la vegetazione rigogliosa che la circonda.
Le cascate si gettano nel Fosso Martelluzzo. L’acqua è elemento sempre presente nell’itinerario che porta alla cascata del Martelluzzo. Si parte infatti scendendo verso il Fosso Acqua Fredda. Davanti alla fortezza medievale in rovina si apre la vista sulla valle del torrente Vezza. Si raggiunge poi il Fosso del Martelluzzo con la bella cascata.
L’itinerario per la cascata del Martelluzzo parte dal centro storico di Vitorchiano. Passa per l’area archeologica di Corviano e prosegue poi, passando per le cascata, verso Vitorchiano, in un giro ad anello.
Durante l’autunno e l’inverno il sentiero può essere particolarmente scivoloso. Inoltre l’umidità nel folto del bosco e vicino ai fossi può essere molto evidente. Prima di organizzare l’escursione verificate se è aperta la stagione di caccia. La caccia al cinghiale è aperta in autunno.
Il periodo consigliato è la primavera, l’estate e l’inizio dell’autunno. In estate considerate la presenza di tratti esposti al sole e munitevi di cappellino, occhiali da sole, crema solare ed acqua in abbondanza.
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Nel borgo di Vitorchiano Mario Monicelli girò alcune scene dell’Armata Brancaleone. L’armata entra nel borgo abbandonato per depredarlo per poi scoprire che è infestato dalla peste.
Il borgo è arroccato su una parete di piperino, roccia di origine vulcanica. 11 Maori originari di Rapa Nui, l’Isola di Pasqua, utilizzarono questa pietra per scolpire un Moai a Vitorchiano. Questa pietra infatti si prestava perfettamente all’utilizzo. La statua è alta sei metri ed è l’unica di questo genere, al di fuori di Rapa Nui, e fu scolpita per promuovere il restauro delle statue originali.
Da mangiare assolutamente la pasta alla vitorchianese: una pasta semplice fatta in casa con sugo di pomodoro e finocchietto selvatico locale.
Il Monumento Naturale di Corviano si trova su un pianoro di peperino tipico del paesaggio della Tuscia, occupato già dall’Alto Medioevo. Sotto il profilo naturalistico è caratterizzato da una elevata biodiversità, cioè un altissimo numero di specie viventi concentrate in piccole superfici. Si trova nel comune di Soriano del Cimino, oltre i boschi di Vitorchiano.
L’abitato medievale di Corviano era dotato di un castello e di una chiesa. Ma le sue abitazioni erano invisibili, scavate sottoterra, attrezzate nelle grotte e accessibili attraverso scalini scavati nella pietra.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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