Roma è a due passi, eppure da qui sembra lontanissima. Basta poco più di un’ora per ritrovarsi immersi nei boschi del Monte Gennaro, la montagna che i romani amano più di tutte. In autunno il sentiero che sale tra i castagneti è un invito irresistibile, le foglie tappezzano il terreno, l’aria è fresca e pulita, e il panorama che si apre dalla cima è uno di quelli che ti restano negli occhi.
La traccia dell’anello di Monte Gennaro è una di quelle escursioni che sanno dare il meglio in autunno. Si parte nel bosco, tra castagni che in questo periodo regalano tappeti di foglie e qualche riccio caduto a terra. La salita inizia dolce, poi diventa più decisa: il fiato si fa corto, ma ogni tanto la vegetazione si apre e lascia intravedere scorci che ripagano della fatica.
A mano a mano che si guadagna quota, il paesaggio cambia. I castagneti lasciano spazio a faggete più silenziose, dove il vento muove le fronde e il sole filtra a tratti. Quando finalmente si arriva sul crinale, lo spettacolo è completo: da un lato i rilievi dei Monti Lucretili, dall’altro la distesa che porta dritta a Roma. In giornate limpide, oltre i tetti della città, si scorge persino il mare.
L’anello prosegue scendendo dall’altro versante, meno frequentato e più tranquillo. Qui si cammina tra radure e boschi ombreggiati, il passo torna leggero e la mente si rilassa. È un tratto che invita a fermarsi, magari a sedersi su un tronco caduto per ascoltare il silenzio, rotto solo dai rumori del bosco.
Con i suoi 1.271 metri, il Monte Gennaro non è una cima altissima, ma per chi vive a Roma è da sempre un punto di riferimento. Già nell’Ottocento era meta di viaggiatori e pittori che salivano fin qui per osservare la città dall’alto. Non a caso è considerata la “montagna di casa” per i romani, quella dove tornare quando si vuole respirare natura senza andare troppo lontano.
Le storie che lo circondano sono tante. Si parla di briganti che un tempo trovavano rifugio nei suoi boschi e di grotte misteriose che hanno alimentato leggende popolari. Ancora oggi, però, la sua vera ricchezza resta la natura. I castagneti, i faggi, i panorami sconfinati e quella sensazione di libertà che arriva appena metti piede sul sentiero.
In autunno, Monte Gennaro diventa un libro aperto, ogni curva del percorso regala colori diversi, ogni radura è una sosta perfetta per alzare lo sguardo e ricordarsi che, sì, Roma è lì sotto, ma tu sei già altrove.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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