A nord delle colline di Cerveteri, a poco meno di 40 km da Roma, c’è un angolo di Tuscia Romana ancora intatto. Pascoli e boschi fitti e pareti tufacee scavate in solchi piccoli e grandi, gole e forre sono inverdite da felceti fitti e tappeti di pervinca.
Un corso d’acqua che scorre dai Monti Sabatini forma una serie di cascate e laghetti balneabili. Alcuni salti sono spettacolari e un percorso ad anello permette di visitarli uno per uno, in una delle esperienze più affascinanti di trekking nel Lazio.
Il Fosso Vaccina, anche detto Fosso della Mola è un piccolo corso d’acqua che nasce sui monti Sabatini, intorno al lago di Bracciano e, dopo aver costeggiato il pianoro di Cerveteri, sfocia nel mar Tirreno nel centro di Ladispoli. Nel suo percorso dà vita ad alcune spettacolari cascate, le cascate di Cerveteri. Tra queste la Cascata dell’Ospedaletto, della Mola di San Giuliano, dell’Arenile, Braccio di Mare (balneabile) e del Vaccinello.
Il torrente scorre su tufo e basalto, disseminati in tutta l’area da un apparato vulcanico molto attivo a partire da 600 mila anni. Il tufo, sensibile all’erosione, forma delle forre, mentre il basalto molto resistente rimane elevato, dando luogo ai salti delle cascate.
Questo angolo di Tuscia è chiamato “l’Amazzonia del Lazio”. Non è difficile capire perché quando ci si trova circondati dalla flora lussureggiante. Una leggenda locale conferma l’appellativo: negli anni 30 oltre i cacciatori avrebbero avvistato due serpenti giganteschi simili alle anaconde.
L’anello delle Cascate di San Giuliano è un anello di circa 12 km di facile percorrenza. Il dislivello è contenuto, ma il terreno è sconnesso e bisogna guadare due volte i torrenti.
È consigliato indossare scarponi da trekking alti ed impermeabili. Presso i guadi il livello dell’acqua non supera i 15 cm. Noi abbiamo trovato delle buste di plastica da legare al ginocchio presso il guado più impegnativo. Per sicurezza meglio portarle nello zaino da casa o in alternativa indossare delle ghette sugli scarponi.
L’itinerario può essere percorso facilmente anche con bambini al seguito. Data la lunghezza dell’intero anello si può pensare di percorrerlo solo in parte in un itinerario a/r sullo stesso sentiero. Essendo abbastanza ombreggiato per quasi la totale lunghezza è adatto anche ai cani e alla bella stagione. In estate vale la pena fermarsi a fare il bagno presso la cascata Braccio di Mare.
Qui di seguito riportiamo tutti i punti di interesse e le cose da vedere lungo l’anello delle Cascate di San Giuliano, nell’ordine in cui li incontrerete percorrendo il tracciato.
Giunti a Porta Coperta, dove ci sono i resti delle mura e della porta etrusca, andando dritti, si raggiunge il parcheggio del cimitero da dove siamo partiti. In alternativa, allungando di poco e girando a destra di Porta Coperta si può percorrere il breve sentiero n.3, denominato “sentiero delle mura” che percorre i resti delle antiche mura etrusche fino a giungere alla porta Bufaloreccia. Da qui girando a sinistra si raggiunge il parcheggio del cimitero.
L’anello che trovate nella mappa di Wikiloc qui sotto può essere percorso in entrambi i sensi di marcia. Nel senso contrario rispetto a quello proposto, la prima cascata diventa l’ultima e si allunga un po’ tornando indietro sui propri passi. Si evita però la ripida discesa iniziale se si hanno problemi alle ginocchia, sostituendola con la salita.
L’anello inizia nei pressi del cimitero nuovo di Cerveteri. Durante i feriali il parcheggio è libero. Durante i festivi invece si può sostare per soli 120 minuti con disco orario. Il sabato e la domenica consigliamo quindi di parcheggiare alla fine del paese, dove comincia la strada per il cimitero nuovo, allungando di circa 400 metri.
In alternativa si può utilizzare il grande parcheggio della necropoli della Banditaccia, che allunga la passeggiata di circa 1 km passeggiando lungo la suggestiva via degli Inferi, proseguendo fino all’antica Porta Coperta su un bel percorso pedonale.
Qui trovate il link a Wikiloc con la mappa e il tracciato GPS del percorso da seguire durante la passeggiata scaricando l’app. Un dettagliato elenco di waypoint segnala i bivi e le svolte importanti, nonché i punti di interessi, tra cui cascate, ponti e antichi ruderi e ferriere. Nel visitare l’interno delle ferriere è importante fare molta attenzione perché ci sono dei pozzi nel terreno che sono nascosti dalla vegetazione e non segnalati.
Il sentiero è in parte segnalato con i segni bianchi e rossi del CAI, ma non in tutte le sue parti. Numerosi sentieri battuti tagliano l’anello proposto ed è quindi facile andare fuori itinerario, anche se nella maggior parte dei casi non si devia di molto rispetto all’anello.
Su Wikiloc digitando cascate di Cerveteri o cascate di San Giuliano si trovano diversi percorsi alternativi tra i quali scegliere il più adatto a voi. Noi vi segnaliamo questo qui.
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