Nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano si svolge questa facile escursione semi circolare che passando tra panorami grandiosi e boschetti rinfrescanti, permette di raggiungere la cima di una rocca dall’aspetto inquietante, per via delle ripide pareti, ma che non presenta alcun tipo di difficoltà.
Già dal parcheggio del piazzale (880 metri di altitudine, fontana un po’ nascosta) si ha un colpo d’occhio grandioso sulle ripide pareti della Pietra di Bismantova. Sembra impossibile poterla scalare ma nella realtà è assai più semplice di quanto sembri.
Per cominciare si imbocca la scalinata che dal parcheggio porta in salita al tornante della strada asfaltata, nei pressi di alcuni pannelli metallici che indicano le cime visibili all’orizzonte. La strada asfaltata, ancora in salita, porta quindi rapidamente al suggestivo Eremo di Bismantova, un piccolo edificio seicentesco addossato alla roccia e protetto sul davanti da un grandioso acero. Un luogo particolarmente mistico ed evocativo che già da solo merita il viaggio fin qui.
Una volta ammirato questo luogo spirituale si prosegue lungo l’unica stradina selciata, oltrepassando la statua metallica dedicata a San Bernardo, e con salita graduale si va a superare l’edificio del rifugio, aggirando la base della Pietra all’ombra della vegetazione di latifoglie, a predominanza di querce, e qualche pino. Si noteranno parecchie tracce che si allontanano dal sentiero principale: vanno ignorate poiché portano semplicemente alla base delle pareti di arrampicata. Tenendosi sempre sulla pista più evidente e graduale si arriva infine ad una suggestiva radura erbosa. Non sembra, ma ci si trova diametralmente opposti all’eremo, avendo già percorso metà della circonferenza della Pietra di Bismantova.
Non si prosegue attraverso il prato ma si prende il sentiero a destra in salita che porta ad incunearsi, letteralmente, tra la roccia. Nessuna difficoltà alpinistica, solo un sentiero un po’ ripido ma molto suggestivo che porta agevolmente all’ampio pianoro che caratterizza la cima (1020 metri di altitudine). Ci si trova, infatti, su una sorta di tavoliere, piatto ampio e verdeggiante.
Si inizia ora il giro della sommità percorrendola in senso antiorario, ma si può divagare a piacere, cercando i punti di vista più spettacolari sulle dolci colline all’orizzonte punteggiate da boschetti, radure e paesini; oppure affacciarsi sulle ripide falesie della Bismantova, camminando attraverso spazi erbosi o piccoli boschetti.
Sul punto più alto (1041 metri di altitudine) si trova una sorta di altare di pietra. Da qui si prosegue oltre seguendo il sentiero, cominciando a scendere tra la vegetazione. Si finisce su un’ampia pista erbosa che sulla sinistra, in discesa, porta ad una strada sterrata che va seguita ancora sempre a sinistra. Si cammina ora su di un lato meno panoramico ma più fresco e boscoso; la stradina si trasforma presto in una piacevole pista erbosa, mentre lo sguardo viaggia sulle fronde di fitti boschi tra cui spicca il pinnacolo del Sassolungo, una curiosa formazione rocciosa sulla cui cima solitamente sventola una bandiera.
Quasi a sorpresa, ecco che ci si ritrova nella radura incontrata incontrata in precedenza, all’andata. A questo punto, anche se la tentazione di salire nuovamente alla spettacolare cima della Pietra di Bismantova, eventualmente per aspettare il tramonto, sarà fortissima, si ripercorre semplicemente la medesima strada fatta all’andata per tornare al punto di partenza.
Perché il parcheggio di partenza porta il nome del Sommo? Semplice, perché Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321), in viaggio nel 1306 da Padova alla Lunigiana, passò da queste parti e rimase così impressionato dalla Pietra di Bismantova da citarla nella sua opera: “Montasi su in Bismantova in cacume / con esso i piè; ma qui convien ch’om voli (Purgatorio, IV canto, versi 26, 27). E come dargli torto? La rocca sorge con una forma così caratteristica da essere facilmente riconoscibile già da lontano, e sembra impossibile da scalare mentre, in realtà, è di una facilità così disarmante che chi vive in zona vi si reca anche di notte, ad esempio per festeggiare l’anno nuovo.
Escursione facile e priva di difficoltà, si deve solo prestare attenzione a non avvicinarsi troppo ai bordi a precipizio della sommità della Pietra di Bismantova.
Da Castelnovo ne’ Monti per 2,7 km direzione Pietra di Bismantova. Parcheggio in piazzale Dante, coordinate: 44°25’03N 10°24’42″E A, a pagamento tutti i giorni dal 1 maggio al 30 settembre, nei weekend il resto dell’anno.
Sito ufficiale di informazione turistica www.emiliaromagnaturismo.it
Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano www.parcoappennino.it
Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.
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