Le torri di guardia del parco più bello dell’Emilia: questo è il percorso alla scoperta di queste incredibili formazioni rocciose

Emma Valenti  | 09 Nov 2023
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L’uomo ha realizzato cose incredibili. Edifici che hanno bucato lo spazio-tempo per rimanere nella storia come memorie indelebili. Ma vogliamo parlare delle opere d’arte della natura? Ne abbiamo già viste molte, ogni volta pensiamo che non potremo mai osservare qualcosa di più incredibile. Eppure, eccoci qui, pronti a farci sorprendere un’ennesima volta, pronti a farci sorprendere all’infinito. E allora partiamo per l’Emilia-Romagna, lo zaino il nostro migliore amico, il cuore la nostra mappa più precisa. Scopriamo il percorso per giungere al cospetto dei sassi di Roccamalatina.

Scheda tecnica

  • Lunghezza: 8,5 km
  • Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti
  • Difficoltà: E
  • Dislivello positivo: 344 m
  • Quota minima: 297 m
  • Quota massima: 532 m
  • Tipologia di percorso: percorso ad anello
  • Periodo consigliato: primavera
  • Dove parcheggiare: parcheggio tra Pieve di Trebbio e il Centro Parco “Il Fontanazzo”

Partendo in ammirazione dei sassi di Roccamalatina

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Per andare a stupirci di fronte alla bellezza dei sassi di Roccamalatina, abbiamo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo ben 18 percorsi da scegliere. Oggi, ci avventuriamo per l’itinerario n. 3. Una volta giunti al parcheggio, seguiamo le indicazioni per arrivare al Borgo dei Sassi. Ecco che quando ci troveremo in questa meravigliosa località, una meraviglia ancora più grande ci attende per accompagnarci lungo tutto il percorso: i sassi di Roccamalatina. Ora, non possiamo sbagliare: questo è un percorso ad anello che ci farà girare attorno a quel capolavoro della natura. Quando non guarderemo quell’imponenza che siamo venuti a vedere, ci ritroveremo a gettare lo sguardo sulla flora e sulla fauna che ci circonda. Se decideremo di venire ad ammirare i sassi di Roccamalatina durante la primavera, avremo l’opportunità di vedere un’enorme distesa di campanellini, oltre che gigli e orchidee. Rapaci come gheppi, sparvieri e poiane voleranno liberi sopra le nostre teste, mentre, aspettando l’imbrunire, avremo la possibilità di incontrare volpi, caprioli, istrici ed alcune specie di chirotteri…e chi più ne ha più ne metta. Insomma, venire ad osservare i sassi di Roccamalatina è un’esperienza sensoriale che ci rimarrà impressa per sempre.

Ma che cosa sono i sassi di Roccamalatina? Scopriamo come nacquero

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Ma perché sono così speciali questi monoliti? Cosa sono esattamente? Come nacquero? Ebbene, specifichiamo innanzitutto che ci troviamo all’interno del Parco dei Sassi di Roccamalatina, un territorio che si estende per ben 2.300 ettari. Quelle strutture così imponenti si originarono grazie a delle sabbie cementate chiamate arenarie. Si tratta di un composto di granuli grossolani che si sedimentarono in un ambiente di acque profonde, 25.000 anni fa, all’incirca. Ciò avvenne lungo dei canyon dipartiti dalla linea di costa. La sedimentazione avvenne a causa delle cosiddette correnti di torbida, delle vere e proprie frane sottomarine. Queste correnti erano cariche di sedimento, e tramite eventi come i terremoti portarono a profondità e distanze maggiori tutti i granuli (prima sedimentati sul fondo) che ora formano i sassi di Roccamalatina. Una caratteristica di queste formazioni è che sono molto più resistenti di altre a fenomeni come l’erosione.

Informazioni utili

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.




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