Foreste Casentinesi: il Parco Nazionale, gli itinerari più belli e dove dormire

Sara  | 05 Lug 2021
Ascolta i podcast
 

Le Foreste Casentinesi sono inserite nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, uno dei più belli e selvaggi in Italia. Non tutto il Casentino è area protetta, ma il territorio del parco è molto grande (più di 36.000 ettari) e ci sono cascate, foreste incontaminate, crinali scenografici e deliziosi paesini. Nella parte toscana delle Foreste Casentinesi ci sono anche l’Eremo di Camaldoli e quello di La Verna, secolari luoghi spirituali inseriti in contesti naturali indimenticabili.

In questa guida scopriamo le proposte e le cose più belle da fare nelle Foreste Casentinesi, gli itinerari imperdibili e alcune informazioni utili, come i posti dove dormire nel parco.

1 Foreste Casentinesi: la storia

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi preserva e protegge un’area del nostro paese, a cavallo tra Toscana ed Emilia-Romagna in cui, nel corso dei secoli, si è conservato un ambiente intoccato. In particolare, la Riserva Integrale di Sasso Fratino (non visitabile) è stata la prima riserva integrale istituita in Italia. In questo nucleo centrale del parco, il più ripido e accidentato, la foresta è stata toccata dall’uomo pochissimo o niente. Non sono stati tagliati alberi, sono stati costruiti paesi, né lasciato ovini al pascolo. Nel nostro paese e un po’ in tutta Europa è una rarità trovare ambienti intoccati e per questa ragione la Riserva Integrale di Sasso Fratino dal 2017 è Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Come dicevamo più su, la motivazione di questa inusuale e straordinaria conservazione, è il carattere ripido e accidentato del territorio. Ma anche il resto del Casentito, eccettuata qualche breve parentesi infelice, è stato gestito con accortezza e lungimiranza senza mai prelevare dalla foreste più di quanto potessero effettivamente offrire in forma di bene all’uomo.

2 Come visitare la foresta vetusta

Se l’area primigenia del parco, la riserva di Sasso Fratino, non è accessibile se non per motivi di studio e con permessi specifici, è vero che presso i confini della riserva è possibile camminare in una foresta vetusta e capire l’unicità e la meraviglia di un ambiente di questo tipo.

Una foresta vetusta è una foresta in cui tutti i processi sono naturali e per questo sono presenti alberi di tutte le età, dai più vecchi e plurisecolari a quelli appena nati. Gli alberi monumentali si stagliano con la loro mole enorme e contorta, come colonne di una cattedrale. Il muschio fitto ricopre massi e tronchi. La luce filtra offuscata dalla folta cupola delle chiome di faggio. Anche i suoni sono ovattati perché la folta lettiera di foglie e il muschio spugnoso attutiscono i rumori. Alcuni dicono che camminare in una foresta vetusta di faggi è come entrare in una favola. Il paesaggio in effetti è quanto più vicino all’immaginario delle fiabe. Le cavità negli alberi vetusti, che ospitano mammiferi e uccelli, sono elemento immancabile di ogni storia ambientata nel bosc che si rispetti.

2.1 Sentiero della foresta vestusta

Il sentiero della Giogana (sentiero 00) si muove all’interno della Foresta della Lama e di Campigna tra alberi plurisecolari, fino ai confini della Riserva Integrale. Il Sentiero degli Scalandrini, dal Passo Fangacci a La Lama, passa per boschi di faggi e abeti e per il Monte Penna, bellissimo balcone su un oceano di faggi. Si prosegue da Campigna al Ballatoio, passando per la Calla. L’intero itinerario si percorre in due giorni di cammino e oltre 20 km di meraviglia.

3 Itinerari nelle Foreste Casentinesi

Il sito del Parco Nazionale delle Fpreste Casentinesi, oltre ad essere ricco di materiale per conoscere e approfondire gli aspetti naturalistici del territorio, offre tanto materiale online per orientarsi e scegliere i percorsi più adatti. C’è una mappa online di sentieri di trekking. Ci sono 9 sentieri natura ben segnati e accompagnati dal materiale divulgativo del parco che racconta ogni singola sosta e ne narra le emergenze naturalistiche e culturali più importanti.

A questi si aggiungono le interessantissime proposte da Rifugio a Rifugio: itinerari ad anello, solitamente di 3 giorni, in cui ci si ferma a dormire ogni notte in un rifugio diverso, per tornare poi al punto di partenza.

L’Alta Via dei Parchi, uno degli itinerari più spettacolari d’Italia, percorre l’Appennino Tosco-Emiliano passando per i vari parchi dell’area. Si cammina quasi sempre su crinale dormendo presso i rifuggi o i bivacchi autorizzati. Attraversa le Foreste Casentinesi lungo il crinale che separa Toscana e Romagna.

4 Dove dormire nelle Foreste Casentinesi?

Le opzioni per dormire nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna sono tante e variegate. Il paese di Poppi, sul lato toscano del parco, è un borgo storico che offre numerose sistemazioni, anche in casali di pietra viva a prezzi ragionevoli. I paesi di Premilcuore e Corniolo, in Romagna, offrono alloggi in appartamento, hotel e b&b.

Gli amanti della vita all’aria aperta e delle camminate potranno bivaccare in cammino o alloggiare presso i rifugi. In particolare il bivacco di San Paolo d’Alpe è ricavato in un edificio di un paese abbandonato, in una location unica.

Sara
Sara


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur