Un angolo di Mediterraneo DOC, tra ritmi blandi e piacevoli: trekking a Procida, la perla del Golfo di Napoli.
Il bello del fare trekking a Procida è che l’isola è proprio piccola, appena 4 chilometri quadrati e i “piedi” sono il mezzo più idoneo a visitare questa isola vulcanica in cui sono conservati ancora antichi crateri, erosione permettendo, tra le insenature della Chiaiolella, del Carbonchio, del Pozzo Vecchio.
Un insieme di coste alte e sabbie, colori e profumi accoglie il visitatore in cui il clima è abbastanza clemente in ogni stagione.
Lunghezza | 7,4 chilometri |
Durata | Circa 2 ore |
Principali punti attraversati | Piazza dei Martiri, Abbazia San Michele Arcangelo, Spiaggia Chiaia, Spiaggia di Ciraccio, Punta Serra |
Livello di difficoltà | Facile |
Dislivello | 7 metri (167 metri in salita, 160 in discesa) |
Tipologia di itinerario | Trekking urbano |
Partenza e arrivo | Marina di Procida (o Marina Grande) |
Procida e il Porticciolo di Corricella, con le sue atmosfere ricche di coloriSi sbarca (dal traghetto da Napoli) a Marina Grande, porticciolo dalla tipica aria marinara, in cui si possono notare tra i tanti edifici, il Palazzo Montefusco dotato di una particolare merlatura, la Chiesa di Santa Maria della Pietà, gusto barocco e campanile con un orologio dai 4 quadranti.
Mantenendo la sinistra ci si dirige verso il centro storico e corso Vittorio Emanuele arrivando a Piazza della Posta che conta su 30 metri di altitudine. Non tanto ma da considerare che per arrivarci il percorso è un po’ in salita.
A un certo punto, occhieggiando sempre a sinistra, prendere via Principe Umberto da percorrere fino a Piazza dei Martiri, con una terrazza che mostra un gran bel panorama che vale una piacevole sosta. Da non perdere un giro per la contrada Vascello dove ci sono edifici del XVI secolo, un gruppo di case dalle nuance delicate attorno a un cortile interno.
Il bel “balcone panoramico” dell’Abbazia di San Michele a Procida
Ancora in salita per giungere a Terra Murata che è la zona più alta isolana, con i suoi 91 metri, e quella più antica: è l’area delle fortificazioni medievali con altri begli edifici, risalenti al 1500, il Castello d’Avalos e l’Abbazia di San Michele, da visitare assolutamente con la sua grande ricchezza di statue di legno. Naturalmente il tutto è sempre condito da scorci panoramici splendidi, che contribuiscono a rallentare il percorso del viandante.
Dopo essersi “rifatti gli occhi” per bene, si può a questo punto scendere verso Marina Corricella, il caratteristico porticciolo con la tipica atmosfera marinaresca “di una volta”, con le case color pastello che si affacciano sulla baia. Ci si arriva attraverso scalinate e passaggi tra le case.
Qui è un ottimo posto per sostare e mangiare una delle strepitose pietanze isolane, in cui il pesce è sovrano. A questo punto, si può decidere di dirigersi a destra risalendo verso corso Vittorio per poi raggiungere, attraverso via Pizzaco o via dei Bagni, la spiaggia della Chiaia, sempre attraverso un bel po’ di scalini. Un posto super, con una scogliera di tufo che in pratica protegge questo litorale, con acque poco profonde e in genere calme e soleggiate.
Ritornando su via Pizzaco e piazza dell’Olmo si prosegue scendendo verso il porticciolo della Chiaiolella e la sua spiaggia, raggiungibile anche da via Salette, aperta e molto più ventilata rispetto a quella di Chiaia ma sempre da lode, of course!
Si risale e mantenendo la destra si va verso la spiaggia sabbiosa del Ciracciello. In tutta questa zona è possibile ammirare l’isolotto di Vivara, un’area protetta che si può visitare mettendosi in contatto con le guide dedicate (www.isolavivara.it).
Il mare di Procida, lo splendore del tramonto sul Golfo di Napoli
Si continua a dirigersi a destra verso la spiaggia di Ciraccio e verso il cimitero perché qui esattamente in località Pozzo Vecchio, c’è la Spiaggia del Postino (un po’ scogli un po’ sabbia), quella resa famosa per via del film con Massimo Troisi, “Il postino”, appunto. Siamo in zona Punta Serra, nella parte nord occidentale dell’isola, a un’altitudine di 22 metri.
Da qui sempre a destra si ridiscende verso Marina Grande, con tratti pianeggianti che toccano via Battisti, via regina Elena (da cui si potrebbe deviare verso sinistra per raggiungere il Faro, anch’esso attraverso una scalinata, suggestivo e selvaggio), quindi via Libertà e via Roma fino al porto da dove ripartire. Il tempo necessario? Sicuramente mezza giornata (e oltre).
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