Trekking a Capri e Anacapri, il lato selvaggio dell’Arcipelago campano

Leonardo Anchesi  | 12 Apr 2023
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Situata al limite meridionale del golfo di Napoli, di fronte alla Penisola Sorrentina, e famosa per i Faraglioni, gli hotel esclusivi e lo shopping di lusso, l’isola di Capri possiede anche una parte di territorio ancora totalmente votato alla natura, attraversato da numerosi percorsi che sanno regalare al visitatore emozioni e vedute impareggiabili. Facendo trekking fra Capri e Anacapri, sugli stretti sentieri verso il Monte Solaro o attraverso le ville dell’imperatore Tiberio, sarà possibile infatti scoprire il lato più selvaggio di questo affascinante Arcipelago campano.

Lungo la Passeggiata del Pizzolungo

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La passeggiata che percorre il sentiero per il Pizzolungo, sospeso tra mare e cielo, vi accompagnerà fra le sfumature di verde della vegetazione e il blu intenso del mare, regalandovi sensazioni uniche e una vista eccezionale sui Faraglioni e la Penisola Sorrentina. Il punto di partenza designato è la Piazzetta di Capri, centro di ritrovo della movida isolana; da qui, si possono percorrere indifferentemente la via Longano o la via Le Botteghe: entrambe vi condurranno nella direzione desiderata.

Raggiunto l’incrocio con via Tiberio, proseguirete su via Matermania sino a raggiungere la piazzetta dell’Arco naturale; se volete, con una piccola deviazione dal percorso, potrete passare sotto la volta dell’arco. La passeggiata prosegue poi tra le ville immerse nel verde e i pregevoli terrazzini panoramici, ideali per scattare qualche scatto suggestivo; l’arrivo è sul belvedere di Punta Tragara dal quale, volendo, è possibile proseguire su un sentiero che arriva ai piedi dei Faraglioni. 

Sul Monte Solaro e al monastero di Cetrella

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Non esistono vedute più belle di quelle prese dall’alto e anche Capri non fa eccezione; da Monte Solaro, punto più alto dell’Isola, sarà infatti possibile godere di un panorama mozzafiato. Il modo più semplice per raggiungerlo è sicuramente con la seggiovia che parte da piazza Vittoria di Anacapri. Ma chi invece volesse cimentarsi in una semplice escursione potrà salire sulla sommità del monte partendo sempre da piazza Vittoria; il percorso risale rettilineo il pendio, permettendo di raggiungere la cima in circa un’ora.

Ricordate di portare con voi acqua e protezione solare; soprattutto nei mesi estivi il sole e il caldo possono risultare deleteri. Raggiunta la vetta, è consigliabile fare una piccola deviazione al monastero di Cetrella da dove potrete aggiungere altre spettacolari immagini dell’Isola alla vostra personalissima collezione. 

Dalla strada della Migliera alla cima del Monte Solaro

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La strada delle Migliera, che parte da piazza della Pace ad Anacapri, permette di inoltrarsi nella punta meridionale dell’Isola, fra i vigneti di uva bianca verso il blu del mare. La stradina culmina al Belvedere del Tuono, dove le rocce aguzze che scendono a picco sul mare dominano il paesaggio. Oltrepassata la Madonnina e la Croce di Ferro, si raggiungerà il Belvedere sui Faraglioni, punto di partenza del sentiero per il Monte Solaro, indicato solo agli escursionisti più esperti, non tanto per la lunghezza quanto per la pendenza che raggiunge in alcuni punti, dove sarà anche necessario aiutarsi con le mani. In poco meno di mezz’ora arriverete sulla sommità della cresta del Solaro da dove dominerete tutto il Golfo di Napoli: il Vesuvio, Ischia, Procida, la penisola sorrentina e la Costiera Amalfitana saranno ai vostri piedi, formando un affascinante tappeto di rilievi e colori. La cima del Solaro è poco distante: qui potrete riposarvi e godervi ancora lo spettacolo.

Il sentiero dei Fortini 

Annoverata fra le passeggiate più spettacolari di Capri, il sentiero dei Fortini permette di esplorare le tre strutture difensive costruite sull’Isola agli inizi del XIX secolo, attraverso un sentiero che dalla Grotta azzurra raggiuge il Faro di Punta Carena; il percorso complessivo è di circa tre ore ed è per tanto vivamente consigliato portare con sé abbondanti scorte di acqua. Le tre fortificazioni, costruite dagli Inglesi e successivamente ampliante dai Francesi dopo la presa di Capri nel 1808, sono schierate sulla linea di costa a difendere il lato occidentale dell’Isola, quello rivolto verso la Sardegna. Il primo che si incontra, partendo da nord, è il fortino di Orrico realizzato sulla Punta del Miglio. All’interno della sua struttura semicircolare erano posizionati due cannoni che, insieme al restante sistema di fortificazioni, avevano il compito di creare un fuoco di sbarramento per le navi nemiche. 

Dopo circa mezz’ora si raggiunge il fortino di Mesola, su Punta Campetiello, che prende il nome dalla famiglia De Campetiello, un tempo proprietaria dell’area. La struttura circolare con mura molto spesse sorge su un sito che risulta essere stato abitato dall’uomo sin dai tempi preistorici, come testimonia il rinvenimento di piccoli utensili in ossidiana Ultimo fortino è quello del Pino, che con la sua struttura, anch’essa circolare, serviva per il controllo di Cala di Mezzo e Cala del Limmo. 

La Scala Fenicia

Non fatevi ingannare dal nome, perché in realtà i 921 gradini che separano il porto di Marina Grande da Anacapri furono scavati dai greci fra il VII e il VI secolo a.C. e, se oggi rappresentano una delle più belle escursioni da fare durante il soggiorno caprese, un tempo erano l’unica via di accesso al comune alto dell’Isola. Vista la sua pendenza, particolarmente accentuata, e l’altezza dei gradini è consigliato percorrerla in salita per poi tornare dalla strada carrabile costruita nel 1874.

Il punto di partenza è il porticciolo di Marina Grande; da qui, seguendo via di Palazzo Mare si giungerà rapidamente all’ingresso della scala. In principio la salita è dolce per poi farsi via via più tortuosa; lungo il tragitto sono presenti diverse croci fatte mettere a protezione dei viaggiatori dalla pietre che, di tanto in tanto, si staccavano dalla montagna. Giunti alla sommità dei gradini, un tratto pianeggiante accoglie il visitatore; un’antica porta in muratura indica quello che, un tempo, era il confine fra Capri e Anacapri. 

Le ville di Tiberio

L’isola di Capri ha affascinato gli uomini di qualsiasi epoca. Prova di questo è la numerosa quantità di ville (ben dodici) fatte costruire sull’Isola dall’imperatore Tiberio, erede del primo imperatore romano Ottaviano Augusto. Villa Jovis è quella che si è conservata meglio; si parte dalla Piazzetta per salire verso via Longano e poi via Sopramonte. Da qui, dopo una ripida salita, si giunge ai ruderi della struttura imperiale; i resti permettono di intuire la magnificenza della struttura che domina l’intero promontorio di Monte Tiberio, non solo strutturata come un luogo di svago ma anche come un’attestazione difensiva. 

Partendo da piazza Vittoria ad Anacapri, sarà invece possibile raggiungere, con un’escursione di poco più di mezz’ora, la seconda delle ville di Tiberio: villa Damecuta. Costruita sul promontorio omonimo, la struttura fu danneggiata dall’esplosione del Vesuvio del 79 d.C., come  anche le restanti costruzioni imperiali. I resti testimoniano la presenza di una grande loggia porticata che terminava in un belvedere semicircolare. Da qui, è possibile imboccare uno stretto sentiero che, in circa 20 minuti, vi condurrà nella Grotta Azzura, altra fantastica attrazione caprese.

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