Un vero sogno ad occhi aperti in Alto Adige, scopri come raggiungere queste torri millenarie per toccare il cielo con un dito

Alessio Gabrielli  | 06 Gen 2024
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Le Torri del Vajolet sono più di semplici formazioni rocciose; sono monumenti naturali che raccontano storie millenarie, custodi di leggende e simboli di sfide alpinistiche. Immaginatevi di camminare in un luogo dove la natura ha scolpito nel tempo opere d’arte maestose, dove ogni roccia, ogni sentiero, ha una storia da raccontare. Questo è il viaggio che vi proponiamo, un’escursione che vi porterà a toccare il cielo con un dito e a sentirvi parte di un racconto epico, scritto dalla natura stessa.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: Circa 3-4 ore (andata e ritorno)
  • Distanza: 8 km circa (andata e ritorno)
  • Dislivello: 600 metri circa
  • Difficoltà: Media
  • Segnavia percorso: 541 (indicazioni per Rifugio Principe e Torri del Vajolet)
  • Periodo adatto: Da giugno a settembre
  • Dove parcheggiare: Parcheggio a Pozza di Fassa, da qui si può prendere la funivia per raggiungere il punto di partenza del sentiero.

Il Percorso

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L’avventura alle Torri del Vajolet prende il via dal Rifugio Gardeccia, un punto di partenza strategico e ben servito dai mezzi di trasporto locali. Immergendosi nel percorso, si è accolti da un mosaico di boschi di conifere, interrotti da radure dove i prati si tingono dei colori vivaci dei fiori alpini. Ogni passo è accompagnato da una sinfonia di suoni naturali e dalla fresca brezza montana.

Man mano che si procede, il sentiero si inerpica dolcemente, offrendo vedute sempre più spettacolari del Gruppo del Catinaccio. Dopo una camminata avvolta in questo scenario pittoresco, si raggiunge il Rifugio Vajolet. Qui, le maestose Torri del Vajolet si rivelano in tutto il loro splendore, dominando l’orizzonte e invitando gli escursionisti a fermarsi per contemplarle.

La sfida continua con una salita più decisa verso il Rifugio Principe Alberto, situato in un avvallamento tra le rocce a 2.621 metri di altitudine. Questo tratto, sebbene richieda un po’ più di impegno, è un vero regalo per gli occhi e lo spirito, con panorami che abbracciano valli, picchi e orizzonti infiniti. Una volta giunti al rifugio, per i più temerari c’è la possibilità di cimentarsi nella Via Ferrata Santner, un percorso alpinistico che promette adrenalina e viste mozzafiato. Per chi, invece, preferisce godersi la tranquillità del luogo, il rifugio offre angoli ideali per rilassarsi e ammirare il paesaggio circostante.

Curiosità

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Le Torri del Vajolet non sono solo un capolavoro geologico, ma sono avvolte anche da un alone di mistero e leggenda. Si dice che queste torri siano state la dimora di antiche divinità montane, e che nelle notti di luna piena, si possano ancora udire i loro canti echeggiare tra le vette.

Inoltre, queste torri sono state teatro di alcune delle più audaci imprese alpinistiche del XX secolo. Grandi nomi dell’alpinismo, come Paul Preuss e Tita Piaz, hanno sfidato le loro pareti verticali, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arrampicata.

Ma non è tutto: nelle vicinanze delle Torri, durante alcune spedizioni, sono stati ritrovati fossili marini, a testimonianza che milioni di anni fa, quest’area era sommersa dalle acque. Un piccolo dettaglio che rende ancora più affascinante l’idea di camminare su un suolo che ha visto passare ere geologiche, dinosauri e, infine, audaci alpinisti.

Concludere un’escursione alle Torri del Vajolet è come chiudere un libro che non si vorrebbe mai finisse. Le emozioni provate, le sfide affrontate e le meraviglie ammirate lungo il percorso rimarranno impresse nella memoria di ogni escursionista. Questo non è solo un trekking, ma un viaggio nell’anima delle Dolomiti, un’esperienza che rinnova lo spirito e riconnette con la grandezza della natura. E mentre si scende verso la valle, con il cuore colmo di gratitudine, si sa che le Torri del Vajolet continueranno a vigilare, silenziose e maestose, pronte ad accogliere chiunque desideri ascoltare le loro storie.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.



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