Ciaspole ai piedi e parti alla scoperta delle malghe più belle della Val di Rabbi

Violetta Silvestri  | 10 Dic 2025
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L’esperienza della ciaspolata nella Val di Rabbi, che segue il percorso delle tradizionali malghe montane nella cornice naturalistica del parco dello Stelvio, è unica e da non perdere. Neve e silenzio accompagnano gli amanti delle ciaspole in questo itinerario invernale del Trentino Alto Adige così suggestivo, adatto soprattutto a persone piuttosto allenate e con esperienza di trekking in quota.

Il sentiero da seguire non è segnalato come eccessivamente difficoltoso, ma presenta tratti di salita con una pendenza sostenuta. In compenso, il percorso si snoda tra strade forestali ben tracciate e facilmente identificate grazie alla presenza di cartelli con il simbolo delle racchette.

L’itinerario delle malghe di Rabbi ha un fascino particolare. Boschi di larici, vallate infinite, panorami mozzafiato e potenziali incontri con la fauna selvatica sono una costante di tutta la passeggiata, arricchita dall’incantevole atmosfera invernale che solo la neve in alta quota riesce a offrire. L’itinerario completo copre circa 9 km, con punti di sosta davvero rigeneranti per la mente e lo spirito.

Trekking alle Malghe di Rabbi

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 3 ore e 17 minuti
  • Distanza: 9,36 km
  • Dislivello: 540m+ 540m-
  • Difficoltà: moderata
  • Punto di partenza e arrivo: parcheggio località Cavallar

Mappa

Il percorso tra gli alpeggi fino a Caldesa Alta a 2.054 m

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La ciaspolata comincia dal parcheggio auto di Cavallar, frazione di Rabbi. Da qui ci si incammina in salita – piuttosto faticosa – fino a raggiungere la prima malga dopo 3 km circa. Si tratta dell’alpeggio di Terzolasa, anche conosciuto come Artisè, situato a 1.890 metri di altezza. La passeggiata in questo primo tratto attraversa un bosco di larici maestoso, silenzioso e affascinante per poi aprirsi nelle vallate imbiancate dalla neve. In estate, la calma ovattata dell’inverno lascia spazio alla vivacità dei prati verdi e dei pascoli liberi.

Rinfrancati dalla meravigliosa vista sulla valle di Rabbi, si prosegue verso la malga di Samocleva, conosciuta anche come Cespedè e raggiungibile percorrendo circa 3,80 km. A riscaldare mente e cuore qui non c’è soltanto il panorama incantevole sulla valle imbiancata, ma anche la possibilità di una sosta più lunga nella malga, aperta al pubblico con la vendita di ottimi formaggi locali

Ciaspole ai piedi, dopo circa 5 km si arriva al punto più alto di tutto il percorso: la malga Caldesa Alta, detta anche Paludè Alta, che si erge a 2.054 metri di altezza. Per conquistare questo magnifico scorcio di montagna occorre prima percorrere le dorsali che scendono dalla cima del Sas Forà e attraversare il vallone del lago Corvo. Una volta giunti a destinazione, lo spettacolo è assicurato: le cime innevate delle Dolomiti sono la scenografia naturale più bella per una meritata sosta. 

Non resta che iniziare il tratto in discesa della ciaspolata. Seguendo un’antica mulattiera si arriva prima all’ultima malga, Caldesa Bassa. Poi, attraversando il bosco, si torna al punto di partenza.

Occorre sottolineare che il tempo di percorrenza indicato all’inizio si basa su una passeggiata normale, senza considerare il fattore “ciaspole” che può allungare un po’ la durata della camminata. Da ricordare, inoltre, che una simile esperienza di trekking è fattibile solo con l’equipaggiamento giusto.

Il fascino montano delle malghe

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Passeggiare con le ciaspole lungo il sentiero delle malghe non è soltanto un’occasione per godere del magnifico paesaggio invernale del parco dello Stelvio. L’itinerario, infatti, svela anche tutto il fascino della tradizione casearia della montagna. Le malghe sono l’espressione più autentica della genuinità della vita dei monti.

Queste semplici strutture situate in alta quota vengono utilizzate dagli allevatori in estate, quando il bestiame viene spostate fin quassù affinché si alimenti dell’erba dai valori nutritivi unici. Solo pascolando in queste ampie vallate che superano di gran lunga i 1.000 metri di altitudine le mucche garantiscono un latte, e quindi dei formaggi, dal sapore inimitabile e davvero prelibato.

In estate il sentiero delle malghe è illuminato dai colori scintillanti della stagione calda e dallo scampanellio dei pascoli, con la possibilità di acquistare gli squisiti prodotti caseari in alta quota. In inverno, però, l’incanto delle malghe – quasi tutte chiuse – si svela nel silenzio della neve e delle vallate bianchissime.

Violetta Silvestri
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