Il Sentiero della Val di Rose è uno dei percorsi più famosi e iconici del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Meta classica di tutti gli escursionisti che vogliono fare trekking in Abruzzo, in autunno questo percorso assume però ancora più fascino. Il motivo è racchiuso in sette semplici lettere: foliage. Per chi non lo sapesse stiamo parlando di quello spettacolo della natura che avviene tra la fine di settembre e quella di novembre, con le foglie che da verdi cambiano colore assumendo mille sfumature di rosso, giallo, arancio e marrone.
Gran parte del Sentiero della Val di Rose infatti si snoda all’interno di una faggeta secolare, un bosco che in autunno diventa di mille colori regalando uno spettacolo unico. Occorre ricordare però che quest’itinerario non è la classica passeggiata tra le foglie, ma un trekking impegnativo che sale fino ai quasi 2.000 metri del Rifugio Resuni: ci oltre 850 metri di dislivello, con il “rovescio della medaglia” che è rappresentato dagli splendidi scorci panoramici che si godono lungo il tragitto, specie sui sottostanti Lago di Barrea e i ghiaioni del Passo Cavuto. Insomma, foliage sì ma anche un buon trekking.
Il punto di partenza – e di arrivo – di questo percorso ad anello è Civitella Alfedena, un borgo storico in provincia de L’Aquila che si trova a 1.200 metri di altitudine. Proprio dal paese si inizia a camminare seguendo le indicazioni segnavia I1 verso la Val di Rose e, dopo circa un chilometro, si entra nella faggeta con la strada che è in leggera salita. Superato un ponticello il sentiero però inizia a farsi più impegnativo, con l’ascesa che arriva a sfiorare pendenze nell’ordine del 30%. Il tratto più duro è lungo circa 2 chilometri, ma tutta la fatica è ampiamente ripagata.
Se inizialmente il cammino nel bosco di faggi è stupefacente grazie allo spettacolo dato dai colori del fogliame, arrivati quasi alla vetta si apre una splendida veduta sul Lago di Barrea. Poco dopo si arriva al Rifugio Forca Resuni circondati da pareti rocciose oltre che da branchi di camosci e cervi. Una meraviglia. Gli animali si possono incontrare anche quando seguendo il ghiaione si arriva al Passo Cavuto; da qui inizia la discesa e il sentiero regala subito un altro panorama mozzafiato sulla Camosciara, il Monte Chiarano e altre vette della zona. Il ritorno in discesa avviene sul versante opposto rispetto a quello di partenza seguendo il sentiero K6, una strada che passa per la Val Jannanghera dove, arrivati alla sorgente molto utile per fare il pieno d’acqua, si imbocca la segnavia I4 per tornare a Civitella Alfadena.
Sono ben due i motivi per cui è consigliato fare il Sentiero della Val di Rose in autunno. Il primo come detto è quello legato al foliage, visto che buona parte del percorso si snoda all’interno di un bosco di faggi che si tinge di rosso, giallo, marrone e arancione, una meraviglia per gli occhi e per tutti gli amanti della fotografia, specie ora che siamo nell’epoca dei social. Il secondo motivo è che si tratta di un periodo ideale per avvistare camosci e cervi lungo il cammino.
Inoltre da metà luglio a inizio settembre l’accesso è consentito solo a numero chiuso, il tutto per tutelare l’habitat dei camosci. La cosa migliore di conseguenza è quella di prenotare l’escursione guidata, con tutte le informazioni che sono presenti nella specifica pagina web del sito del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’escursione con guida costa 25 euro per gli adulti, mentre il ridotto – dai 5-12 anni, se ammessi – viene 12 euro. Infine il consiglio in autunno è quello di badare anche al meteo, visto che a novembre potrebbe esserci della neve lungo alcuni tratti del percorso.
Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...
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