È la faggeta dai colori fiabeschi più bella del Centro Italia, non vorrai mica perderla?

Alessandro Cipolla  | 01 Nov 2025

Forca d’Acero rispetta al pieno la locuzione latina nomen omen, anche perché in fondo non ci troviamo troppo lontano da Roma. Siamo in una zona di confine tra Abruzzo e Lazio, unica via che collega Opi (provincia dell’Aquila) e San Donato Val di Comino (Provincia di Frosinone). Una strada che non è solo un collegamento strategico nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma anche un tracciato ideale per i giri in moto e per i ciclisti, tanto che il Giro d’Italia più di una volta è passato da queste parti.
Questo valico di montagna – siamo a quota 1.538 metri di altitudine – è utilizzato prevalentemente da turisti sia in estate sia in inverno, ma il percorso che vi proponiamo è perfetto per essere fatto in autunno. Il motivo è presto detto e si può racchiudere in una sola parola: foliage. La zona infatti è caratterizzata da boschi di faggio e aceri intervallati da radure, una natura che nel periodo autunnale si tinge di mille sfumature di rosso, giallo, marrone e arancione, dando vita a uno spettacolo naturale estremamente suggestivo e appagante. Un itinerario questo che si snoda proprio nel cuore di Forca d’Acero, camminando immersi nei colori autunnali e su un tappeto di foglie variopinte.

Trekking alla Forca d’Acero

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 2:01 ore
  • Distanza: 6,10 km
  • Dislivello: 270 metri
  • Difficoltà: difficile
  • Punto di partenza e arrivo: Opi

Mappa

Il percorso

La partenza di questo percorso ad anello – e quindi anche il punto di ritorno – è da un parcheggio che si trova lungo la Strada Regionale 509 Forca d’Acero nei pressi di Opi, un piccolo comune dell’aquilano posto al confine tra Abruzzo e Lazio. Siamo a circa 1.500 metri di altitudine e, dal parcheggio, si prosegue per un attimo lungo la discesa prima di prendere il sentiero che si inoltra nel bosco. Fin da subito ci si trova immersi tra faggi e aceri, con il primo chilometro che è tutto in discesa.

La strada poi inizia a salire e, dopo 2 chilometri dalla partenza, c’è il tratto più difficile con uno strappo di circa 600 metri con pendenze che in alcuni punti sfiorano il 30%. Si arriva così al punto più alto di questo trekking a quota 1.620 metri, poi tra boschi e radure – ideali per fermarsi a riposare oppure per fare uno spuntino – si arriva nel cuore di Forca d’Acero in un trionfo dei colori che caratterizzano l’autunno. A questo punto uscendo anche per un tratto dal bosco, si torna al punto di partenza tramite una strada sostanzialmente pianeggiante.

Uno spettacolo al confine tra Lazio e Abruzzo

Questo valico di montagna che fende il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, solitamente non è molto trafficato, visto che è percorso soprattutto dai turisti. Come detto il nostro consiglio è quello di fare un’escursione in zona – volendo ci sono anche percorsi più lunghi e impegnativi – in autunno per godere a pieno della magia del foliage, con questi colori che amplificano la sensazione di silenzio e di grande calma, l’ideale per chi per qualche ora vuole fuggire dal caos delle città.

Naturalmente questi sentieri sono splendidi da fare anche in estate, specie per gli amanti delle mountain bike. Un modo questo per godere della vista del panorama e anche della fauna locale: camosci, cervi e aquile. D’inverno invece a regnare è la neve, con Forca d’Acero che si trasforma in un luogo ideale per ciaspolate o escursioni con racchette da neve. Insomma, in ogni periodo dell’anno questo valico può regalare degli splendidi momenti da passare totalmente immersi nella natura.

Alessandro Cipolla
Alessandro Cipolla

Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...

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