Dalla famiglia Medici a set di film: questo castello è uno dei più affascinanti di tutto l’Abruzzo

Daniele Abela  | 21 Apr 2025
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Per chi sogna paesaggi mozzafiato e atmosfere cariche di storia, un trekking all’iconico castello di Rocca Calascio rappresenta un’esperienza indimenticabile nel cuore dell’Abruzzo. Questa escursione ti porterà a scoprire una delle fortezze più elevate e scenografiche d’Italia, un luogo magico sospeso nel tempo, reso celebre in tutto il mondo anche come suggestiva location cinematografica. Situato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il castello domina un vasto altopiano, regalando viste impareggiabili.

L’itinerario più classico parte dal sottostante borgo di Calascio. Da lì, un sentiero ben tracciato sale gradualmente lungo le pendici della montagna, svelando man mano la maestosa sagoma della rocca e l’elegante profilo della vicina chiesa rinascimentale di Santa Maria della Pietà. Camminerai attraverso un ambiente aperto e selvaggio, tipico dell’Appennino abruzzese, respirando l’aria pura e godendo di panorami che si ampliano ad ogni passo. Non è un percorso eccessivamente lungo o tecnicamente difficile, ma l’emozione di raggiungere le antiche mura e affacciarsi da quella quota è unica.

Trekking al Castello di Rocca Calascio

Scheda tecnica

  • Punto di Partenza: Calascio
  • Punto di arrivo: percorso ad anello
  • Lunghezza:  15,7 km
  • Dislivello in salita: 550 mt
  • Tempo di percorrenza: 5 ore circa (escluse soste)
  • Difficoltà: Intermedia
  • Periodo: Tutto l’anno (escluso in caso di neve)

Mappa

Il percorso

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Una magnifico dettaglio del castello di Rocca Calascio

Inizia la tua escursione dal suggestivo borgo di Calascio, incastonato nell’aspro paesaggio abruzzese. Da qui, segui il sentiero ben battuto e segnalato che sale deciso verso Rocca Calascio. Una volta raggiunta la sommità, prenditi il tempo per esplorare le imponenti rovine della fortezza medievale e ammirare la solitaria chiesa rinascimentale a pianta ottagonale di Santa Maria della Pietà, godendo del panorama mozzafiato a 360 gradi sul massiccio del Gran Sasso e sull’altopiano circostante.

Dalla Rocca, imbocca poi il sentiero che scende e si dirige in direzione sud-est, verso il magnifico borgo medievale di Santo Stefano di Sessanio. Camminerai attraverso gli ampi spazi aperti e i pascoli che caratterizzano questo paesaggio quasi lunare. Dopo aver percorso un tratto in questa direzione, senza necessariamente raggiungere il paese di Santo Stefano, dovrai seguire il sentiero o una carrareccia che piega nettamente verso nord-est. Questo tratto chiude l’anello, facendoti tornare verso Calascio attraverso un percorso diverso, lungo dolci pendii, campi coltivati o sentieri meno battuti, che ti offriranno nuove prospettive sul castello e sulla valle. La discesa finale ti ricondurrà dolcemente alle porte del borgo di Calascio, concludendo questa magnifica escursione.

La storia millenaria di Rocca Calascio

 

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La storia del Castello di Rocca Calascio, uno dei simboli dell’Abruzzo, inizia probabilmente intorno all’anno Mille, con la costruzione di una torre d’avvistamento normanna, forse su fondamenta preesistenti. La sua funzione era puramente militare, volta al controllo del territorio. Tra il XIII e il XIV secolo, la struttura fu notevolmente potenziata con l’aggiunta di una cinta muraria merlata e quattro torri cilindriche agli angoli, conferendole l’aspetto iconico che conserva tutt’oggi.

Parte integrante della Baronia di Carapelle, il castello vide il passaggio di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Pagliara, i Colonna e i Piccolomini, fino all’acquisto nel 1579 da parte dei potenti Medici di Firenze, che ne detennero il controllo per lungo tempo. Un evento catastrofico segnò però il suo declino: il devastante terremoto del 1703 danneggiò gravemente la fortezza e distrusse il borgo medievale sottostante, costringendo gli abitanti a trasferirsi nell’attuale paese di Calascio.

Grazie alla magnifica cornice naturale che lo circonda, il Castello è diventato nel tempo un luogo ambito dal mondo del cinema. Molti filmmaker e interpreti hanno scelto questa località per ambientarvi le riprese di diversi film. Anche prima dei lavori di recupero, la rocca ha fatto da sfondo a pellicole quali Amici miei – Atto IIº (1982) e Ladyhawke (1985). Più tardi, ha prestato la sua suggestiva immagine anche a opere come Il nome della rosa (1986), interpretato da Sean Connery.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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