I Wlaser sono gli assoluti protagonisti e arrivando in questo borgo ho avuto l’impressione di essere in un’altra epoca

Claudia Giammatteo  | 10 Nov 2025

L’Alta Via dei Giganti (Alta Via della Val d’Aosta n.1) rappresenta uno dei percorsi di trekking più impegnativi e gratificanti delle Alpi Occidentali.

Tra i suoi numerosi tratti, quello che collega il Rifugio della Barma a Gressoney-Saint-Jean offre un’esperienza di alta montagna completa, caratterizzata da ambienti selvaggi e significativi dislivelli. Questa sezione non è solo un semplice trasferimento tra due punti della Valle d’Aosta; è un segmento che mette alla prova l’escursionista, richiedendo preparazione fisica e una buona conoscenza delle tecniche di cammino in quota. Lasciando la Val di Cogne, ci si addentra progressivamente verso l’imponente massiccio del Monte Rosa, transitando attraverso passi alpini elevati e valli remote.

L’itinerario è celebre per l’attraversamento di zone di grande interesse geologico e naturalistico, offrendo panorami aperti e una prospettiva unica sulle principali vette valdostane. L’arrivo a Gressoney-Saint-Jean, infine, segna l’incontro con la cultura Walser, offrendo un meritato riposo in un contesto storico-architettonico di pregio. Prepariamoci a esaminare nel dettaglio le caratteristiche tecniche, i punti di maggiore interesse e i consigli pratici per affrontare con successo questo cruciale tratto dell’Alta Via 1.

Trekking sulla via dei Giganti dal Rifugio della Barma a Gressoney-Saint-Jean

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Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Rifugio della Barma
  • Punto di arrivo: Gressoney-Saint-Jean
  • Lunghezza: circa 35 km
  • Durata: 17 ore
  • Difficoltà: alta
  • Dislivello: 2700 metri

Mappa

Il percorso

Dopo aver percorso la Via dei Giganti da Donnas a Sassa e poi al Rifugio della Barma, si ritorna verso valle, ovvero gli alpeggi di Pierre Blanche e il Colle di Marmontana, 2.348 metri.

Superati, si va nel vallone di Tourison, si scende con rapidi tornanti verso la piana del Lago Chiaro e verso valle per l’alpeggio di Mianda. Qui si sale di nuovo verso i 2.340 metri della rocciosa Crenna dou Leui, superata la quale si scende di nuovo fino a una zona di pietraie da dove poi ricomincia un certo sali-e-scendi, con laghetti e rocce montonate, lasciate dal ritiro dei ghiacciai presenti un tempo che li hanno anche molto levigate. Si risale fino ai 2.185 del Colle della Vecchia, valico alpino che si chiama così perché ci visse fino a veneranda età una ragazza in seguito all’uccisione del suo promesso sposo.

Con comode scarpe da trekking si scende ancora verso Niel. Ci si arriva superando un tratto scavato in roccia, si sale e ci si addentra in un bosco fino ai 1.803 metri dell’Alpeggio di Grignatz Desot, attraversando un torrente e risalendo una scala in ferro, verso l’abitato di Kocia. Si supera un fitto bosco di conifere e un ponte in legno per giungere al paese Walser di Niel.

Si prosegue verso una serie di alpeggi si raggiungono da Niel fino a quello di Stòvela. Si prosegue con pendenza ripida fino al sentiero più pianeggiante verso il Laghetto di Grekij.

Mantenendo la sinistra si raggiungono i 2400 metri del Colle Lazouney, una zona di dossi, pianure, torbiere, per raggiungere prima la seicentesca cappella del villaggio di Ober Lòo poi, attraversato il torrente, l’alpeggio omonimo a quota 1875. Da qui si scende ripidamente verso un altro tipico villaggio Walser, Lommatto e la frazione di Steina, percorrendo un tratto di strada regionale e di nuovo uno sterrato a lato del torrente Lys verso l’area dove iniziano le piste da sci del Weissmatten.

Ancora prati, mulattiere, prati fino all’ingresso di Castel Savoia, dove alla fine del 1800 la sovrana Margherita di Savoia trascorreva la villeggiatura. C’è qui da intraprendere poi la pianeggiante Passeggiata della Regina, fino alla tappa finale, la piazza di Gressoney-Saint-Jean.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo

Giornalista pubblicista, laureata in lettere. Scrivo da sempre, prima per passione, poi anche per lavoro, prima sulla carta stampata e ora sul web per raccontare brand, luoghi ed esperienze.

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