Intorno ai monti Sibillini gira un percorso meraviglioso da fare in ben 7 giorni: sarà una vera e propria avventura in mezzo al verde

Giordano Di Fazio  | 11 Giu 2024
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Una settimana intera di ferie è rara, si sa. Ma quando succede, bisogna cogliere l’occasione al volo per cercare di sfruttarla nel miglior modo possibile. In estate, poi, le possibilità sono infinite. Mare, campagna, relax, adrenalina.

C’è un tipo di vacanza per tutti. Oggi andiamo alla scoperta di una vacanza-viaggio in montagna, in uno dei luoghi più belli di tutto l’Appennino italiano. Stiamo parlando del Grande Anello dei Monti Sibillini, un gigantesco trekking di 124km, diviso in otto tappe.

1 Il Grande Anello dei Sibillini, il maestoso trekking delle Marche

Il Grande Anello dei Sibillini, o GAS, si svolge interamente nell’omonimo Parco nazionale e, nell’arco di una settimana, lo attraversa interamente compiendo, appunto, un anello. È un trekking favoloso e perfetto per gli amanti dei cammini e delle lunghe passeggiate in montagna. È, in ogni caso, un trekking che si svolge principalmente ai piedi delle montagne o in sentieri che le tagliano, salvo una tappa o due dove si raggiungono quote più elevate tra i 1700m e 1800m. Per questo è alla portata di quasi tutti. Le tappe in sé non sono particolarmente tecniche o presentano caratteristiche che richiedono un impegno particolare. La difficoltà di questo trekking sta nella durata, per sette o otto giorni, per uno sviluppo di 124km e più di 5000m di dislivello positivo.

Come affrontare il GAS?

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l’Anello era stato pensato, in origine, in otto tappe al termine delle quali si trovava sempre un rifugio pronto ad ospitare i viaggiatori. Dal sisma del 2016 questa opzione non è più praticabile, poiché molte strutture ricettive sono state distrutte dal terremoto e sono tutt’ora inagibili. Per questo motivo, l’itinerario che vi proponiamo è leggermente differente da quello standard e tiene conto delle tappe che risultano ancora impraticabili.

Detto questo, però, esiste un’altra possibilità, un modo più autentico per viversi il viaggio. L’Anello, infatti, può essere affrontato zaino in spalla e tenda al seguito, cercando di essere il più autonomi e autosufficienti possibile. È sicuramente un modo più adrenalinico e interessante per affrontare il trekking, ma richiede molto più allenamento, forza di volontà e grande spirito di adattamento.

Se invece si decide di pernottare nelle strutture ricettive come rifugi e bed and breakfast, tenendo il peso dello zaino giornaliero al minimo, il GAS risulta più facile e non richiede particolare preparazione. In ogni caso, non è da considerarsi un trekking per tutti, in particolar modo i bambini. Le tappe che vanno dai 10 ai 20km al giorno richiedono una buona forma fisica e le lunghe ore di percorrenza necessitano un minimo di resistenza. E ora, andiamo a scoprire le tappe dell’Anello.

2 Le tappe del Grande Anello dei Sibillini in una settimana

 

Normalmente il GAS si completa in un periodo che va dai nove giorni (tappe standard), ai cinque giorni per i trekkers più esperti, allenati e veloci. Oggi prendiamo in considerazione una versione più snella che tiene conto delle chiusure dei rifugi, dell’accessibilità alle fonti d’acqua e ai punti di ristoro e che può essere completata in una settimana.

  1. 2.1 Fiastra – Garulla

La prima tappa del GAS in sette giorni parte da Fiastra, nella parte più settentrionale del Parco, dove si trova lo spettacolare lago. Dalla frazione di San Lorenzo al Lago si procede verso sud seguendo la sentieristica del GAS e ci si incammina verso i Prati di Ragnolo. Da questo splendido altipiano a circa 1400m di altitudine si ha una vista mozzafiato su tutta l’area delle Marche meridionali che si estende fino al Mar Adriatico. Da Ragnolo poi si passa per Pintura di Bolognola e si inizia a scendere fino ad arrivare a Garulla, luogo in cui si trova il primo rifugio del GAS del viaggio. In totale si cammina per 18km per quasi 1000m di sviluppo positivo, rendendola una delle tappe più impegnative.

  1. 2.2 Garulla – Rubbiano

Il secondo giorno ci si riprende un po’ dalla camminata impegnativa del primo giorno e si cammina per circa la metà della distanza, sui 10km, per 600m di dislivello positivo. La seconda tappa è caratterizzata da un passaggio in continua evoluzione e l’attraversamento di ben due corsi d’acqua: l’Ambro e il Tenna. Questo sali e scendi per attraversare i due fiumi regala uno scenario sempre diverso, passando da sentieri nel bosco a giganteschi prati. L’arrivo è a Rubbiano, paese da dove parte il famoso sentiero delle Gole dell’Infernaccio. È importante sapere che a Rubbiano il rifugio GAS non è sempre aperto e quindi è necessario chiamare in anticipo per farsi aprire la struttura.

  1. 2.3 Rubbiano – Astorara

Partendo da Rubbiano ci si incammina verso la parte dell’Anello che passa sotto ad una delle montagne più alte e belle del Parco, il Monte Sibilla, da cui prende nome la catena montuosa. Se si parte di buon’ora la mattina è consigliato cercare di arrivare per l’ora di pranzo ad Altino, dove il rifugio è un’ottima scelta per fermarsi a mangiare. Ripreso il cammino si continua verso sud fino ad arrivare sopra al paese di Colle, dopo aver attraversato un tratto di sentiero incredibile nel bosco, nei pressi della Chiesa di Santa Maria in Pantano. Una volta il GAS faceva tappa proprio a Colle, ma la chiusura del rifugio in seguito al terremoto rende necessario allungarsi leggermente fino ad Astorara. Qua, l’AgriMusicismo, un simpaticissimo e vivace campeggio è il posto perfetto per fermarsi la notte, mangiare qualcosa e farsi una doccia.

  1. 2.4 Astorara – Colle le Cese

Il quarto giorno ci si immerge nello spettacolare scenario fornito dalle pendici del Monte Vettore. Da Astorara ci si incammina lungo uno dei sentieri più belli di tutto il Parco nazionale, il Sentiero dei Mietitori. Dopo aver percorso il sentiero ci si ritrova sulla strada asfaltata che bisogna risalire, con un po’ di impegno, per raggiungere Forca di Presta a quota 1537m. Questo valico, oltre a segnare il confine tra la parte marchigiana e quella umbra dei Sibillini, è anche il luogo di partenza per uno dei percorsi più famosi dei Monti Sibillini: il trekking per la cima del Monte Vettore. Da Forca di Presta si continua in direzione sud, con una vista spettacolare verso i Monti della Laga in Abbruzzo, fino a scorgere in lontananza il Corno Grande del Gran Sasso. Ci si ferma a dormire a Colle le Cese, dove il rifugio inagibile è stato, almeno temporaneamente, sostituito da piccole e accoglienti casette prefabbricate che possono essere prenotate in anticipo.

  1. 2.5 Colle le Cese – Campi Vecchio

È il tratto più impegnativo di tutto l’anello, sia per la percorrenza lunga, circa 20km, sia per l’altitudine raggiunta. La quinta tappa, infatti, raggiunge il punto più alto dell’Anello: Forca di Giuda, a 1800m. Durante tutto il giorno, se non altro, si gode di uno dei panorami più belli di tutto il viaggio. Camminando sulle creste delle montagne intorno ai Piani di Castelluccio si ha una visuale impareggiabile sul Pian Grande e sul massiccio del Vettore.

  1. 2.6 Campi Vecchio – Visso

Il penultimo giorno ci si addentra in una delle valli più selvagge e spettacolari dei Sibillini, la Valle di Visso. Qui il lupo regna indisturbato e gli avvistamenti (solo su fototrappola) sono abbastanza frequenti. L’arrivo è nel bellissimo borgo medioevale di Visso, una volta una delle comunità più importanti e rigogliose della Valnerina e oggi, purtroppo, dilaniato dal terremoto del 2016. Merita comunque una visita approfondita per scoprire a fondo la storia e la cultura di questa parte incredibile dei Monti Sibillini.

  1. 2.7 Visso – Fiastra

L’ultimo giorno si attraversa tutto il versante nord-occidentale dei Monti Sibillini, passando da un passaggio montano a uno più collinare e costellato di praterie e campi sconfinati. Anche qua le cose da vedere non mancano. Sul tragitto da Visso a Fiastra si trova il Santuario di Macereto, un monumento importante per il culto religioso dell’area e con un forte significato culturale e tradizionale. L’abitato rurale di Cupi si trova circa a metà strada ed è una tappa obbligatoria per fermarsi ad assaggiare un po’ di prelibatezze locali. Infine, dopo un’intensa giornata di cammino e circa 20km a piedi si raggiunge nuovamente Fiastra per concludere l’Anello. A questo punto, un tuffo nelle acque turchesi del lago è una ricompensa decisamente meritata per concludere una settimana di duro, ma spettacolare, trekking in montagna. Buon viaggio nel Grande Anello dei Sibillini!

Giordano Di Fazio
Giordano Di Fazio


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