Grotte di Castellana, natura e trekking in Puglia

Redazione  | 13 Nov 2017

Chi dice natura in Puglia non dice solo Gargano o Salento, ma anche loro, le celeberrime Grotte di Castellana.

Impossibile dire no. Aperte tutto l’anno, le Grotte di Castellana si trovano a circa un chilometro e mezzo dall’abitato nell’omonimo comune, nelle Murge sudorientali, a una quindicina di chilometri da un altro gioiello, quello “terrestre” di Alberobello e dei suoi trulli (che appartengono al Patrimonio dell’Umanità UNESCO), questi ultimi una creativa opera umana, mentre nelle Grotte ha fatto tutto lei, la Natura artista che di forme, colori, concrezioni varie se ne intende, eccome.

Grotte di Castellana dove si trovano


Informazioni utili

Nome Grotte di Castellana
LocalitàPiazzale Anelli, Castellana Grotte (Bari)
Telefono080 4998221
Sito webgrottedicastellana.it
Orari di aperturaDalle 9 alle 20
Costo del biglietto d’ingresso
  • Completo: 16 euro (ridotto 13 euro)
  • Parziale: 12 euro (ridotto 10 euro)
NoteL’orario varia in funzione dei mesi. Le Grotte rimangono chiuse il 1° gennaio (Capodanno) e il 25 dicembre (Natale)

Grotte di Castellana. I percorsi

L’itinerario porta alla profondità di 70 metri (ma quella massima è di 122), con una temperatura che oscilla tra 14 e 18°C e un’umidità notevole, fino al 90%. Vestirsi in modo adeguato e con scarpe dalla suola piatta, meglio se a carrarmato.

I percorsi possibili, con le guide, sono due: * il più corto, di un chilometro, che dura quasi un’ora, e porta alla Caverna del Precipizio; * il più lungo, una camminata di tre chilometri (esattamente sono 3348 metri), per un totale di due ore, fino alla Grotta Bianca.

Noi consigliamo quest’ultimo, per avere una visione complessiva di come le acque, sotterranee e superficiali, con la loro forza siano riuscite a scavare e a modellare un antico altopiano calcareo risalente al periodo geologico del Cretaceo, circa 90-100 milioni di anni fa trasformandolo in questo grandioso complesso speleologico, tra i più belli d’Italia.

Lo ha scoperto nel 1938 il naturalista Franco Anelli che poi lo esplorò in dettaglio con l’assistente Vito Matarrese. Fino ad allora, il luogo era usato come discarica e faceva anche un po’ paura poiché si pensava fosse un abisso senza fondo.

Grotte di Castellana. La natura

Si scende da una ampia scalinata che porta alla prima grande magia geologica, la Grave, l’unica grotta che comunica naturalmente con l’esterno. Le dimensioni sono da brivido: 100 metri di lunghezza, 50 di larghezza, 60 di profondità. Si prosegue in un ambiente assolutamente variegato, un continuum di corridoi, anfratti, rientranze, grotte, decorate da un’incredibile quantità di stalattiti (che pendono dal soffitto) e stalagmiti (che dal pavimento salgono verso l’alto) in grado di regalare uno scenario unico, grazie alla deposizione del carbonato di calcio liberato dallo stillicidio dell’acqua.

Nella Grave ci sono stalagmiti enormi: al centro un insieme extralarge ha scatenato la fantasia degli esploratori che l’hanno definito il Gruppo dei Ciclopi. Ma nel percorso le forme bizzarre si rincorrono. Ci sono la caverna della lupa, della civetta, monumenti vari, la caverna del serpente, la caverna della Torre di Pisa, la Madonnina che sembra inginocchiata, il corridoio rosso, la cupola… Non è raro che i visitatori qua e là intercettino altri profili, altre sagome, per altre fantasie!

Si va avanti con stupore che raggiunge il massimo livello nella Grotta Bianca: appare candida e luminosa nel suo “vestito” di alabastro, tanto da essere stata definita la grotta “più splendente del mondo”.

Tornando indietro, da ricordare che il percorso è agevole anche per chi ha problemi di mobilità, si risale in superficie con l’ascensore.

Grotte da scoprire? Non dimenticare quelle di Pastena!

Redazione
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