Pedalare in Franciacorta, tra le Terre dei Vini della Lombardia

Redazione  | 31 Ago 2017

Tra abbazie e cantine: sacro e profano nelle terre della Franciacorta, tra colline che sono un tutt’uno con i vigneti che ci proliferano sopra e danno vini preziosi e prestigiosi.

Un’escursione in Franciacorta è una full immersion nella natura con contorno di piccoli borghi in pietra, torri e castelli medievali, palazzi cinquecenteschi, ville patrizie settecentesche e ottocentesche.

Siamo nella provincia di Brescia, attorno al lago d’Iseo. Un paradiso enologico e paesaggistico ideale da esplorare anche in sella a una bicicletta.

Esplorare la Franciacorta: i diversi percorsi

Franciacorta - Torbiere del Sebino

La Riserva Nazionale delle Torbiere del Sebino è uno dei luoghi a maggiore biodiversità di tutta la Franciacorta

Diversi i ciclo-percorsi ma sono in particolare cinque quelli agro turistici lungo la Strada del Vino.

La loro particolarità? Essere perlopiù alla portata di tutti, dai più allenati ai bambini alle prime armi (anzi, alle prime ruote…). Un modo lento e piacevole per conoscere questo territorio baciato dall’abbondanza in termini di vigneti e campi, certo, ma anche per ambienti particolarmente interessanti dal punto di vista naturalistico-culturale-artistico-storico.

Ma prima di procedere, una curiosità, che riguarda i vini e tutto il territorio: da dove arriva il termine Franciacorta?

Ancora non si sa con certezza. Forse da “franchae curtes”, zone franche in cui, durante il Medioevo, i monaci benedettini godevano di particolari privilegi-franchigie, visto che controllavano e  bonificavano quelle aree. Nel 1277 appare per la prima volta il nome “Franzacurta” negli Statuti del Comune di Brescia, nel 1429 la definizione geografica esatta, che coincide ancora oggi con quella legata al

Disciplinare di produzione del Franciacorta, cioè i confini da dove arriva il vino.

E proprio alle varianti di Franciacorta sono legati i ciclo-percorsi.

  • Franciacorta Satèn – percorso Giallo – Partenza e arrivo:  Sono 30 chilometri da percorrere in circa 2 ore e 40 minuti su strade asfaltate ad eccezione del breve tratto nella Riserva Naturale Torbiere del Sebino, adatto a qualsiasi fascia di età.
  • Franciacorta Pas Dosé – percorso Blu – Partenza e arrivo: Rodengo Saiano. Sono 30 chilometri percorribili in circa due ore e mezza, su strade lontano dal traffico, per tutti.
  • Franciacorta Rosé – percorso Rosso – Partenza e arrivo: Erbusco. Sono 37 chilometri da percorrere in due ore senza particolari difficoltà, solo un po’ per via del terreno a ciottoli per raggiungere il convento della Santissima Annunciata, a 261 metri di altezza.
  • Franciacorta Extra Brut – percorso Nero – Partenza e arrivo: piazza della Loggia, Brescia. Sono 40 chilometri da percorrere in due ore e mezza. Facile e adatto a tutti.

Il percorso Brut

Informazioni utili

  • Lunghezza: 30 chilometri
  • Durata: 2 ore e mezza (senza soste)
  • Principali punti attraversati: Clusane d’Iseo, Paratico, Capriolo, Adro
  • Livello di difficoltà: Medio-Facile
  • Tipologia di itinerario: Mountain bike – bike da strada
  • Partenza e arrivo: Clusane d’Iseo

Il Brut, tra i Franciacorta, è lo spumante forse più versatile negli abbinamenti, indicato sia come aperitivo ma anche per i diversi piatti di un menu variegato, di carne o di pesce. Secco e morbido, dà il nome al percorso Verde, appunto il

Franciacorta Brut, rispetto agli altri dedicato in particolare a chi è più esperto di pedali visto che alcuni strappi mettono in affanno i non allenati, e ciò è valido anche per il tipo di percorso, tra asfalto e sterrato su strade lontane dal traffico. E per concludere, un augurio a brindare in compagnia dopo una bella pedalata!

La partenza

Clusane d'Iseo

La bella località di Clusane d’Iseo con la sua parrocchiale e, tutt’intorno, una rigogliosa natura

Il via è dal parcheggio posto lungo la Statale Iseo-Paratico, dopo il secondo semaforo di Clusane d’Iseo.

Da qui si prende la ciclabile Brescia-Paratico, fino a raggiungere il semaforo pedonale all’inizio di Paratico. A sinistra di via Tengattini, lungo una strada in leggera salita, ci si inoltra nella frazione. Al semaforo si prosegue diritti in via Martiri della Libertà.

Qui, a sinistra di chi viaggia, su una collinetta coperta da fitta vegetazione e vigneti, ci sono i ruderi del castello Lantieri.

Dopo una salita impegnativa di 500 metri si arriva nel centro del paese. Si prosegue per via Gorizia a destra e, in discesa, si giunge a una rotonda. A sinistra, da qui, si va verso la pista ciclabile Paratico-Palazzolo in via Don Gino Moioli.

Si oltrepassa la Parrocchiale e si sosta per ammirare la sponda meridionale del lago d’Iseo tra Sarnico e Paratico.

Verso Capriolo

Franciacorta vigneti

Sono innumerevoli i vigneti che “punteggiano” il territorio della Franciacorta

Si prosegue giungendo alla rotonda verso sinistra, sempre seguendo le indicazioni per la ciclabile. Si esce dal paese, si raggiunge la chiesa di San Pietro, da dove una stretta strada di campagna, accanto al cimitero, porta verso Capriolo.

Una vista incredibile sul fiume Oglio e le colline della Valcalepio verso la bergamasca. Da qui si scende lungamente, si attraversa il passaggio a livello e la zona artigianale. Quindi si va a sinistra per via Niggeler, attraversando nuovamente i binari e affrontando una salita con curve per 500 metri.

Si arriva a una rotonda, si svolta a sinistra in via Roma e, giunti alla Santella di San Carlo, si gira a destra in via Vittorio Emanuele: si è nel centro storico con a sinistra la Parrocchiale e la torre campanaria e, a destra, il Municipio.

Si va quindi a sinistra sulla salita di via Balladore e poi su via Paratico, occasione per osservare l’ambiente urbano, tra portici, cortili, case in pietra, finestre di ferro battuto.

Giunti all’altezza di via Colzano, si può arrivare fino al Castello, una salita per 600 metri da cui la vista spazia sulla Franciacorta e il territorio bergamasco.

Si torna poi in via Colzano, passando sotto una volta scendendo verso la conca. Giungendo a un ponticello su un canale si gira a sinistra per campi coltivati e vigneti.

Si gira alla prima deviazione a destra, salendo leggermente tra filari di vite, fino a un’abitazione in pietra punto in cui si va ancora a destra. Qui la stradina scende tra robinie e castagni fino a una vecchia fornace ora trasformata in cantina.

La strada si allarga ed ecco l’abitato di Adro, dove termina la lunga via Colzano e, alla Santella, si gira a sinistra in via Dandolo. All’altezza del Municipio, si svolta a destra sulla provinciale, seguendo le indicazioni per il centro del paese, dove alla prima rotonda si svolta a sinistra in via Verdi.

Allo stop si gira a sinistra in via Roma, al termine della quale si svolta a destra in via Umberto I e poi in via Simoni da percorrere fino in via Lazzareto.

Si prende a sinistra via Carota e poi via Santa Maria per giungere allo stretto incrocio con via Cave che si imbocca a destra per salire su un rilievo collinare. Qui c’è uno sterrato di oltre un chilometro che porta a un boschetto di castagni e alla Chiesa di Santa Eufemia.

Si scende adesso e, dopo un tratto a ciottoli, si lascia a destra il muro di cinta di palazzo Torri. C’è uno stop. Si prende a sinistra via Bonomelli , si supera la Parrocchiale di Nigoline, si gira ancora a sinistra in via Leonardo da Vinci, lungo la strada per uscire dal paese.

Sempre dritti, percorrendo un tratto di viale alberato, si giunge a Colombaro. A questo punto, lasciando a sinistra la Parrocchiale, si imbocca via Nazario Sauro e via Manzoni. Alla destra c’è il bel panorama di Iseo, Monte Isola, Monte Guglielmo. Si prosegue fino alla fine della strada, girando a destra e immediatamente a sinistra in via Zenighe. Alla rotonda si svolta a sinistra per una ultima salita verso Clusane, seguita da una discesa su via Maresciallo Di Bernardo.

Redazione
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