Passerelle sospese, ambientazioni da brivido e un percorso di trekking tra i più ardimentosi d’Europa

Alessio Gabrielli  | 28 Gen 2024
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Immaginate una gola rocciosa dalle imponenti pareti che scendono verticali attraverso cui si sviluppano delle passerelle sospese ad un’altezza di 100 metri. No, non è un incubo o un sogno, a seconda dei casi, ma stiamo parlando dell’ardimentoso, spettacolare e difficilissimo Caminito del Rey, il Cammino del Re, un paesaggio che toglie il fiato alla sola vista!

Ci troviamo nel sud della Spagna, nell’affascinante terra andalusa, a circa 60 km da Malaga, lì dove l’Europa dà la mano all’Africa: qui il fiume Guadalhorce ha scavato tra le montagne un canyon che raggiunge anche i 700 metri di profondità, attraversando la gola dei Gaitanes e dopo aver attraversato bacini idrici artificiali come la diga di El Chorro.

Considerata la presentazione appena delineata, il Caminito del Rey si tratta di un’esperienza assolutamente da provare, in un sentiero su passerelle di legno tra la roccia e il vuoto. Ad esso ci si accede dalle città di Ardales o di Álora, il comune in cui effettivamente si apre il percorso.

Prima di immergerci in questo ardimentoso percorso è prima di tutto necessario conoscere qualche piccola nozione di storia. 

Tutto quello che c’è da sapere sul Caminito del Rey

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Cenni storici

La nascita del Caminito è legata a una precisa necessità, in una zona arsa dal sole e dal caldo come questa, ovvero portare l’acqua dai bacini del nord nella località di El Chorro sfruttandone il dislivello per una centrale idroelettrica, con la costruzione di un apposito canale, per la cui manutenzione serviva ovviamente un sentiero, inaugurato dal re di Spagna Alfonso XIII all’inizio del secolo scorso.

Nei dintorni però si sono trovati siti neolitici, quindi è certo che il luogo sia stato abitato dall’uomo fin dai tempi più antichi. E la gola in cui si insinua il Caminito ha rappresentato l’unico accesso ferroviario a Malaga dalle zone interne dell’Andalusia, grazie a un lungo tunnel nella parete orientale della gola stessa, fino all’arrivo del treno ad alta velocità che utilizza un ulteriore tunnel distante circa un km.

Mappa Caminito del Rey

Informazioni utili

  • Tempo di percorrenza: 5 ore
  • Distanza: 7,7 km
  • Difficoltà: Intermedia
  • Dislivello: 300 MD+
  • Partenza: Ardales
  • Arrivo: Alora

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Il Caminito del Rey è lineare, scende da nord a sud. Inizia presso la città di Ardales e finisce in quella di Álora, raggiungendo El Chorro. Presso il Puerto di Atalayas, il passo di Atalayas, c’è il nuovo Centro Visitatori, in vicinanza del villaggio neolitico cui si accennava, e dove c’è El Kiosko Restaurant dove è possibile posteggiare se si arriva con auto propria da Malaga. Oppure con i bus navetta (in un percorso a ritroso) dopo aver raggiunto con la ferrovia la località di El Chorro, meta finale. Per entrare si paga un biglietto

All’inizio si viene pure forniti di caschetto di sicurezza. Ricordarsi di portare con sé sempre acqua e anche qualcosa da mangiare.

La lunghezza del percorso El Caminito del Rey è di 7,7 km, di cui circa 5 sono per accedere al sito, canyon e passerelle, in un insieme di saliscendi, discese, passaggi stretti. Tra l’ingresso e l’uscita da queste ultime ci vogliono altri 2,9 km. A queste distanze bisogna aggiungere a seconda dell’accesso circa 2 o 3 km di sentiero dall’entrata nord e poco più di 2 da quella sud.

Il tempo stimato è di circa 5 ore ma è abbastanza personale, dipende anche quanto si vuole sostare nei punti più spettacolari, in una natura davvero generosa, in cui si può avere la fortuna di avvistare animali come l’aquila reale, il capo vaccaio, il grifone, volpi, ghiri, stambecchi, in un contorno verde tra pini d’Aleppo, pini marittimi, lecci, eucalipti o formazioni arbustive nei punti più impervi delle rocce, con ginestre, ginepri, cisti, palme, mentre attorno al fiume la fanno da padrone canne, giunchi, oleandri.

Attenzione a dove mettere i piedi

Nonostante la bellezza di El Caminito del Rey, quest’ultima non è esattamente una passeggiata da come ci si aspetterebbe. Anche se negli ultimi anni è stato posto in sicurezza e viene costantemente monitorato, è sconsigliato a chi soffre di vertigini e a chi non è allenato, poiché richiede sforzo e resistenza. E non ci possono accedere bimbi sotto gli 8 anni. In alcune occasioni, tipo se c’è forte vento o pioggia, può anche essere chiuso, quindi vale sempre informarsi sul sito, dove è possibile prenotare la visita: meglio farlo perché gli accessi al giorno (in genere ogni mezz’ora) sono limitati.

Arrivati a questo punto dell’articolo, riteniamo quindi chiaro e altrettanto importante non lasciarsi scappare questo luogo, uno dei più avventurosi ed emozionanti di tutta l’Andalusia!

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.



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