Grecia outdoor: le 5 idee di trekking da vivere

Redazione  | 17 Ott 2022

Quando si pensa alle vacanze estive, la Grecia è la prima meta estera che viene in mente. Del resto, resistere al fascino della madre della Democrazia è davvero difficilissimo. Spiagge vulcaniche, distese di un mare cristallino a perdita d’occhio, profumi e sapori di una cucina con cui condividiamo tanto e l’infinito divertimento delle notti elleniche.

Eppure, cosa diresti se ti dicessimo che questa visione della Grecia è un cliché? Sì, perché nel paese di Aristotele c’è spazio per un mondo totalmente diverso di fare turismo. Hai mai pensato a questa meta all’insegna di trekking ed esplorazione outdoor? Forse sì, ma più probabilmente no.

Non hai tutti i torti, perché è più facile che su riviste e siti lo sguardo e l’attenzione sia catturata dai tramonti di Santorini o dalla celebre spiaggia del naufragio di Zante. Ma hai mai sentito parlare di trekking urbano nel Pireo, oppure della celebre ferrovia Odontotos?

Sono solo alcune delle proposte, cinque, che abbiamo deciso di farti vivere per solleticare la tua curiosità e introdurti a una Grecia diversa, più tranquilla, altrettanto iconica e della quale ti innamorerai al primo sguardo.

Monasteri di Meteora, i gioielli sospesi della Tessaglia

Meteora

Li chiamano gioielli sospesi, e per certi versi lo sono. Agios Nikolaos, Agios Stefanos, Aghia Triada, Gran Meteora, Roussanou, Varlaam e Ypapanti sono i sette monasteri di Meteora, edifici religiosi abitati da comunità cristiano ortodosse e costruiti nel cuore di una zona rocciosa della Tessaglia, la zona più centrale e impervia della Grecia. La loro origine è dibattuta, ma deve ricercarsi nella volontà dei monaci di isolarsi dalla vita comune e dedicarsi all’ascetismo e alla fede meditativa.

Dall’XI secolo a oggi, molte cose sono cambiate: oggi i monasteri sono visitabili, e le donazioni dei fedeli aiutano a mantenere vivo un luogo simbolo della Grecia. Percorrere la distanza complessiva tra i vari monasteri richiede circa 11 chilometri di cammino, con dislivelli che variano dai 300 ai 500 metri complessivi.

Il Santuario di Santo Stefano è il più antico, risalente al 1191 e abitato oggi da suore ortodosse; da visitare quello della Santa Trinità, che domina sugli altri per l’altezza del picco, mentre quello della Trasfigurazione è il più grande e si raggiunge, anch’esso, con una scalinata scavata nella pietra. Imponenti anche Varlaam e Santa Barbara, simbolo di un misticismo conservato intatto nella cultura contemporanea ellenica.

Monte Pelio e la penisola del golfo Pegaseo

Monte Pelion

Chi ha letto il recente successo La canzone di Achille, che racconta la storia d’amore tra Achille e Patroclo, ricorderà sicuramente le ambientazioni idilliache che circondano i due protagonisti durante i loro anni giovanili di addestramento con il centauro Chirone. Quei luoghi, narrati nella fantasia letteraria, esistono davvero e corrispondono alle pendici del Monte Pelio (Pilion), situato all’inizio di una penisola a forma di uncino nella Tessaglia, a circa 4 ore di viaggio da Atene.

Un luogo idilliaco, da cui – con le sue magnifiche foreste, i corsi d’acqua e i tanti prati verdissimi – si ammira un panorama suggestivo sul Golfo Pegaseo da un lato e su Skopelos e Skiathos dall’altro. Tanti i borghi e i villaggi nascosti sulle sue salite, dove non di rado l’inverno viene annunciato da fitte e suggestive nevicate, che imbiancano i tetti di Anakasia, Katichori e Stagiates (qui imperdibile il festival della Loukanikades, ovvero la salsiccia tipica).

E se vuoi conoscere i segreti dell’unico borgo senz’auto del Monte Pelio, dirigiti verso la bella Agios Lavrentios, con i suoi antichi palazzi immersi nel verde e il bel monastero, che un tempo serviva da scuola durante l’occupazione turca della Grecia.

Olimpia e il tempio della fiamma

Tempio di Olimpia

Ogni quattro anni, in occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici, si rinnova il rituale dell’accensione della fiaccola olimpica che viene poi trasportata, in tutto il mondo, fino alla città ospitante i Giochi. Il tutto, in onore di una storia che ha tremila anni sulle spalle, con sacerdotesse in abiti candidi, avviene nel sito archeologico di Olimpia, in pieno Peloponneso.

È qui infatti che la tradizione vuole siano state celebrate le prime Olimpiadi, nel 776 a.C. (23 anni prima della fondazione di Roma), con la corsa dello Stadion, corrispondente pressappoco ai 200 metri moderni.

Visitare la valle degli Dei, nella quale insiste Olimpia, vuol dire scoprire la Grecia più sacra, dove lo sport stesso trova le sue radici. I siti archeologici della zona sono numerosi: tra questi, il Tempio di Apollo Epicurio a Figaleio, il Tempio di Era e di Zeus a Olimpia, così come il sito archeologico nel quale si tiene la cerimonia di accensione della fiaccola.

Nel Museo archeologico di Olimpia sono ospitate alcune tra le opere scultoree di maggior rilievo dell’arte ellenica, tra cui la statua di Hermes di Prassitele o la Nike di Paionios. Un trekking storico-archeologico in una zona ricca anche di bellezze naturali, tra cui la spiaggia di Kato Samikos (18 km di cammino da Olimpia) o la vallata del fiume Alpheios, con i suoi laghetti o le cascate del fiume Neda.

Monemvasia, la Gibilterra dell’Est

Monemvasia

Protetta da una cinta muraria che aggetta sul mare, e da un enorme sperone di roccia, la piccola località di Monemvasia è chiamata non a caso Gibilterra dell’Est. Un po’ come l’enclave britannica in Andalusia, infatti, è tanto impenetrabile quanto magnifica. Il susseguirsi armonico ed elegante delle sue architetture, tra il bianco e l’ocra, lascia spazio a romantici affacci sul mare e racconta una storia che ha visto stratificarsi presenze bizantine, veneziane e turche, senza dimenticare le varie incursioni dei Crociati.

Si passa dalla Città Alta a quella Bassa “vagabondando” alla scoperta dell’antica Moschea del XVI secolo, ammirando le iconografie delle chiese bizantine, visitando il Museo Archeologico e infine arrampicandosi fino alla Fortezza di Youlas (Kastro), da dove il panorama sulle zone circostanti è una cartolina a 360 gradi su tutto ciò che fa grande la Grecia.

Ah, e sapevate che il nome di Monemvasia significa “unico ingresso”? Sì, perché all’isola ci si arriva solo attraverso un ponte. Più protetta di così!

Kalavryta e la ferrovia Odontotos

Odontotos, Kalavryta

Una delle più importanti mete sciistiche della Grecia, Kalavryta deve gran parte della sua fama moderna a un’opera ingegneristica unica nel suo genere, l’Odontotos. Si tratta di una ferrovia lunga 22 chilometri che, superando impegnativi dislivelli e un paesaggio fatto di strette e profonde gole fluviali, collega la località a Diakopto. Passando per le gole di Vouraikos e congiungendo le sponde del golfo di Corinto alle montagne del Peloponneso, questo collegamento fu costruito a fine Ottocento da un consorzio congiunto di esperti e costruttori francesi, greci e italiani. Una collaborazione internazionale della quale ancora oggi vediamo i risultati straordinari.

La ferrovia più bella della Grecia è infatti il modo più scenografico per raggiungere gli impianti di risalita del Monte Chelmos (Aroania), che arriva a 2355 metri di altitudine. Prima, però, ci aspetta un percorso che sin dalla sua apertura era elettrificato, con decenni di anticipo sul resto del mondo. Una ferrovia in parte a cremagliera, con i binari larghi appena 75 centimetri (di media sono 143) e una inclinazione che arriva al 175 per mille. Insomma, un trekking su rotaie che ti lascerà senza parole, un po’ come i panorami attraversati.

Redazione
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