Dettifoss, trekking in Islanda lungo la “Cascata che rovina”

Redazione  | 05 Feb 2018

Terra di ghiaccio e di fuoco, di pozze di fango bollente e di geyser, l’Islanda non smette mai di stupire, e tra i suoi pezzi forti c’è Dettifoss.

Detta anche detta la cascata dell’acqua che rovina, la potenza di Dettifoss è davvero esagerata, 500 metri cubi di acqua al secondo in estate (che possono sfiorare i 1500), attorno ai 200 durante il resto dell’anno (ma tutto dipende dalle condizioni atmosferiche).

Compie un salto alto 45 metri e largo 100, scardinando a poco a poco la roccia basaltica in cui si trova, buttando giù un mix di fango, sedimenti, ghiaccio e vapore acqueo impressionante e affascinante allo stesso tempo.

Tanto è vero che ogni anno l’acqua (grigia proprio per la presenza di tanti detriti) si porta via un bel po’ di pietre che toccate vibrano letteralmente, e fa arretrare la roccia di mezzo metro verso sud.

Dettifoss mappa

Tutto a causa del Jökulsá á Fjöllum

Il responsabile di tutto questo è il Jökulsá á Fjöllum, il fiume di ghiacciaio, che sarebbe il Vatnajökull, gigantesca calotta glaciale, da dove prende origine: si tratta di un fiume lunghissimo, oltre 200 km che va a finire nelle terre estreme a nord, gettandosi nel mar glaciale artico, non prima di aver creato diverse cascate.

Oltre a Dettifoss ci sono Selfoss (alta “solo” 10 metri) e Hafragilsfoss (di “appena” 27) scavando per 30 km uno straordinario canyon nel basalto, il  Jökulsárgljúfur (che è la parte settentrionale del Parco nazionale di Vatnajökull), profondo in media 100 metri e ampio 500.

Tutto ciò si è formato per via di eventi vulcanici e sismici che hanno pesantemente modificato la geologia dell’area. In particolare un terremoto ha generato la frattura da cui, una volta insinuatasi, l’acqua “salta” creando Dettifoss.

Da Asbyrgi verso una nuvola di vapore

Dettifoss può essere vista da entrambi i suoi lati. In genere ci si arriva dalla strada 864 (oppure dalla n. 85) raggiungendo Asbyrgi che è uno dei centri visitatori del parco (e dove c’è anche un grande campeggio).

Da qui un sentiero sulla lava solidificata “infarinato” da una polvere scura e un contorno di pietre basaltiche di varia grandezza e dalle forme irregolari, porta alla roboante cascata nel giro di mezz’ora, già mentre si cammina si sente il suo rumore e si nota la nebbia creata dai suoi potenti spruzzi.

Una volta davanti alla maestosità dell’acqua che rovina giù per la roccia, creando splendidi arcobaleni, rendendoci umidi (se non bagnati) dalla testa ai piedi, quasi assordati da quel fantastico rumore, si deve comunque prestare attenzione perché il terreno è ovviamente sempre abbastanza scivoloso e non ci sono barriere al bordo del baratro.

Tutto intorno l’erba e i bassi cespugli regalano verde accecante, ma non sono piante qualsiasi, alcune sono anche piuttosto rare, come il pisello dei prati e l’epilobio, mentre quei pochi tratti di pendio non travolti dall’acqua vedono la presenza di ginepri, mirtilli rossi e neri, uva orsina.

Da Dettifoss ci sono diversi percorsi lungo il canyon, come quello che porta  verso la cascata più piccola, Selfoss, che si raggiunge dopo altri 20 minuti. Per Hafragilsfoss che è più lontana, ci vuole almeno un’altra ora e mezza di cammino.

Redazione
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