Dal Ponte di Ru Curto alla Croda da Lago: un avventuroso percorso sulle Dolomiti patrimonio UNESCO

Emma Valenti  | 12 Set 2023
IS: 1185308382
Ascolta i podcast
 

Le Dolomiti ci hanno stregati, ci hanno donato un mondo interiore che nulla potrà mai toglierci. Ci hanno regalato un nuovo modo di guardare la vita, con occhi di bambini che vedono solo la meraviglia di questo pianeta. Quindi, oggi, torniamo a salutare le nostre care amiche Dolomiti partendo dal Ponte di Ru Curto sino alla Croda da Lago. Ed ecco che camminiamo ammirando un quadro in 4D denominato patrimonio dell’UNESCO. Partiamo insieme alla scoperta di questo emozionante percorso.

1 Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 2 ore e 15 minuti circa
  • Distanza: 12 km
  • Dislivello: 645 m
  • Difficoltà: E
  • Segnavia percorso: sentiero CAI 437, sentiero CAI 434
  • Periodo adatto: tutto l’anno
  • Dove parcheggiare: partenza dal Ponte di Ru Curto, parcheggio raggiungibile da Cortina d’Ampezzo

2 Dal Ponte di Ru Curto alla Croda da Lago: uno spettacolo assicurato

Zaino in spalla, cuore in una mano, curiosità nell’altra e partiamo! Dal Ponte di Ru Curto (1703 m), ove lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio gratuito (oppure in uno degli spiazzi lungo la strada), iniziamo direttamente il nostro cammino. Prendiamo subito il sentiero CAI 437 e tuffiamoci nei profumi del bosco. Ora, stiamo entrando in contatto con un paesaggio bucolico, tra ruscelli e piccoli pontili che ci fanno sentiere come se fossimo entrati in un’altra epoca. Il Ponte di Ru Curto ci ha condotti subito all’interno di una favola. Camminiamo prevalentemente in piano, salendo e scendendo ogni tanto. Ecco che il bosco si apre e, in qualche punto, ci lascia ammirare la Tofana di Rozes. Ci si presenta di fronte un ponticello che si aggrappa alle rocce. Una volta superato, la mulattiera sale. Da quando siamo partiti dal Ponte di Ru Curto, abbiamo percorso una strada pianeggiante. Ora, prendiamo quota.

2.1 La salita verso Croda da Lago (2046 m)

Non appena iniziamo a salire, ci troviamo di fianco ad un suggestivo canyon. Quest’ultimo vede la sua origine nel naturale modo in cui l’acqua del Ru Formin ha scavato. Passiamo l’ultimo ponticello di legno e poi arriviamo di fronte ad una salita che si impenna. Iniziamo la nostra ascesa verso Croda da Lago. Camminando accanto a Cima Ciadines, percorriamo il sentiero CAI 434, salendo sempre di più attraverso il bosco. L’inizio dal Ponte di Ru Curto ci ha regalato emozioni sin dal principio, ma dobbiamo essere pronti a farci stupire in ogni angolo dove gettiamo gli occhi. Mano a mano che saliamo, iniziamo ad ammirare le nostre amatissime dolomiti: l’Averau, il Lagazuoi, le Cinque Torri…siamo circondati dalla bellezza infinita. E come se già tutta la meraviglia attorno a noi non fosse abbastanza, eccoci ad un belvedere che ci apre gli occhi di fronte alla meraviglia assoluta di questo mondo.

2.2 La magia della conquista: l’arrivo a Croda da Lago

Ci affacciamo e dominiamo la conca ampezzana: l’Antelao, il Cristallo, il Sorapiss, le Tofane…prendiamoci il tempo per esaltare, mentre un sorriso spunta sulle nostre labbra come una perla che luccica nel profondo del mare. Ecco che ci accorgiamo che la felicità è sinonimo di godere di questi piccoli grandi momenti. Scattiamo delle fotografie con macchine fotografiche e cellulari, ma soprattutto con lo sguardo, assaporando e memorizzando la maestosa cornice attorno a noi. Quando siamo pronti per ripartire, ormai non manca molto. Il sentiero inizia a scendere. Eccoci immersi nella Val Negra. Dopo 20 minuti, il Lago Federa ci saluta con i suoi riflessi e le sue sfumature. In soli cinque minuti avremo raggiunto il Rifugio Croda da Lago G. Palmieri. Dopo aver sentito il cuore battere forte in petto, è solo giusto fermarci per un’ottima pausa pranzo! Dal Ponte di Ru Curto, le nostre gambe ci hanno condotto in paradiso.

2.3 Percorsi alternativi

Da qui ci godiamo il meraviglioso Beco di Mezdì. Abbiamo tuttavia effettuato solo uno dei percorsi che ci portano al Rifugio Croda da Lago G. Palmieri. Infatti, possiamo raggiungerlo anche dalla sommità di Passo Giau, seguendo il sentiero 436 (dal quale possiamo anche deviare per andare a scoprire la sepoltura mesolitica dell’uomo di Mondeval). In alternativa, possiamo girare attorno alla Croda da Lago. In entrambe i casi arriveremo dalla Forcella Ambrizzola. Il nostro ritorno al Ponte di Ru Curto avverrà tramite lo stesso sentiero che abbiamo percorso all’andata. Ed ecco che dopo tanta salita, ci aspetta una meritata discesa! Camminando, ci meravigliamo nuovamente, sempre come se vedessimo tutto per la prima volta, connessi con l’anima della natura attorno a noi. Il verde dei prati, la maestosità delle cime dolomitiche…tutto riempie il nostro cuore di una gioia indescrivibile che ci lascia un segno.

3 Informazioni utili

Questo percorso non è particolarmente intenso, ma la sua lunghezza e pendenza richiedono l’uso di scarpe tecniche comode. Ma perché l’abbigliamento tecnico è importante? Scoprilo qui!

Clicca qui per fare shopping di abbigliamento veramente comodo per le tue avventure!

Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur