Baia di Ha Long, alla scoperta della natura del Vietnam

Redazione  | 23 Mar 2018

Baia di Ha Long, il nome che chiunque – davvero, chiunque – associa alla meraviglia della natura del Vietnam.

La leggenda dice che, per difendere la gente vietnamita dai Cinesi, gli dei mandarono un dragone che sputò gocce di giada che diventarono immediatamente isole e isolette in un tal numero da formare una vera e propria muraglia difensiva e così gli invasori… ritornarono indietro.

Nella realtà, la Baia di Ha Long (che significa, non a caso, “dove il drago scende in mare”) è un mosaico di qualcosa come 3mila isolette (più o meno) di roccia calcarea che punteggiano in varie dimensioni questo tratto di mare della parte vietnamita del Golfo del Tonchino, solcato dalle sampan, le tipiche imbarcazioni di legno, regalando anche tante grotte originate dai fenomeni carsici che si sono divertiti a bucherellarle e a modellarle, creando pinnacoli, creste, castelli.

Il risultato? Avete presente “l’effetto wow”? Bene, qui calza a pennello, tanto che il luogo fa parte del patrimonio dell’umanità Unesco e da sempre è considerata una delle sette meraviglie naturali del mondo.

 La Baia di Ha Long. È come entrare in una fiaba!

Baia di Ha Long
Fiabesco, è l’aggettivo più usato per descrivere la Baia di Ha Long in Vietnam

Tutta l’area occupa 1500 km quadrati di ampiezza, per una lunghezza costiera di circa 120 km. La baia è nella provincia di Quang Ninh, Vietnam nord orientale, e dista dalla capitale Hanoi 164 km.

Quando si arriva qui sembra proprio di entrare in una fiaba, tra questi isolotti coperti da fitta vegetazione, quasi tutti non abitati, che in gran parte celano grotte anche di grosse dimensioni.

Lo spettacolo ha lontane origini geologiche, visto che risale a 500 milioni di anni fa quando le forze terrestri si scatenarono e tra un mix di sollevamenti e abbassamenti della crosta terrestre, assieme al clima caldo umido e agli agenti atmosferici, generarono queste particolari conformazioni sottoposte al carsismo negli ultimi milioni di anni: insomma, la Terra ha fatto proprio un gran bel lavoro, per fortuna nostra.

Le isole della Baia di Ha Long

Baia di Ha Long, kayak
In barca o in kayak, ogni modo è buono per scoprire le magie della Baia di Ha Long

Tra le isole, Dau Go Cave è nota perché conserva la più grande grotta della baia, che esploratori francesi visitarono alla fine del 1800 definendola la Grotte des Merveilles, un insieme di gigantesche stalattiti e stalagmiti davvero strepitose.

Sembra che si sia formata circa 2 milioni di anni fa: presenta un ingresso largo 12 metri e altro 17 e deve il suo nome vietnamita, che significa palo di legno, a un’altra leggenda del XIII secolo, quando il comandante supremo Tran Hung Dao, per contrastare l’invasione dei Mongoli e distruggere le navi nemiche, usò trappole di paletti di legno. All’interno della grotta ci sono anche affreschi ottocenteschi.

Poi ecco Hang Thien Cung, dove stalattiti e stalagmiti hanno forme meno massicce e più arrotondate, e Hang Sung Sot, conosciuta come “grotta della sorpresa”, poiché al suo interno cela (ma non troppo) una roccia a forma di fallo. Mentre la grotta dei tamburi, Hang Trong, si chiama così perché l’acqua che vi arriva origina un particolare rumore che appunto ricorda quello dei tamburi.

Alcune isole hanno nomi legati alla leggenda del dragone, perché in zona intervennero anche i suoi figli, movimentando le code e creando vallate e crepacci fin sulla costa: così ci sono Bai Tu Long, figli del dragone, o Bạch Long Vi, che vuol dire qualcosa come la schiuma bianca generata dalla coda dei draghi.

Presenti poi altre isole che prendono il nome dalla forma assunta, con le sembianze di animali o oggetti, come Voi, cioè elefante, Mai Nha, tetto, o Ga Choi, artiglio da combattimento.

Le due isole più grandi, Tuan Chau e Cat Ba (in cui c’è un parco nazionale in cui vivono scimmie e oltre settanta specie di uccelli), sono quelle maggiormente abitate e dove sono concentrati gli insediamenti turistici, con tanto di spiaggia dove rilassarsi, mentre in altre villaggi galleggianti di pescatori, alla ricerca di pesci e molluschi che finiscono gustosamente nelle pietanze locali, regalano un’atmosfera molto suggestiva.

Il clima tropicale umido della Baia di Ha Long

Baia di Ha Long nebbia
Anche nelle giornate più umide, la Baia di Ha Long conserva un fascino e un’atmosfera da sogno

Qui è zona di foreste pluviali (notevoli gli esemplari di magnolia) frequentate da scimmie, antilopi e iguane e di ecosistemi marini molto ricchi in cui vivono tante specie endemiche da salvaguardare.

Il clima tropicale umido della baia, interessata dalle maree che raggiungono un’escursione tra i 3 e i 4 metri, regala una temperatura media tra i 15 e i 25 °C, che è oltre 30 in estate, calda-afosa-piovosa toccata pure dalle tipiche tempeste tropicali violente e corte. Gli inverni sono asciutti e non caldissimi (sui 15-20°C), quindi il periodo febbraio-aprile può essere ideale per una visita. Da tener presente però anche l’autunno, quando sull’incanto scende spesso la nebbia che ne esalta ancora di più il mitico scenario.

Nella baia si arriva da Hanoi in bus o con le tante escursioni organizzate in loco da un sacco di tour operator. Si possono effettuare crociere di due-tre notti e gironzolare in kajak.

Redazione
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