Il Monte Fuji mescola storia e paesaggio in un connubio vincente che lo rende il simbolo della nazione a cui appartiene, il Giappone.
Secondo lo scintoismo, nell’arco della propria esistenza è necessaria almeno una visita al Monte Fuji e noi non possiamo di certo dare torto ai fedeli dei kami.
Spesso, quando si parla di cime innevate, si fa riferimento al Monte Fuji e questo non è un caso: il vulcano resta innevato per ben 10 mesi all’anno, motivo che lo rende facilmente riconoscibile nel consueto paesaggio da cartolina che lo ritrae.
Il Monte Fuji dista da Tokyo, capitale del Giappone, 100 km e da essa è ben visibile nelle giornate terse: uno spettacolo che non si può raccontare!
Il territorio del monte più alto del Giappone grazie ai suoi 3776 metri d’altezza, rientra nell’area terrestre e marina protetta del Parco nazionale Fuji-Hakone-Izu. Quest’ultimo che si estende per più di 1200 kmq, è detto tale in riferimento:
Il Parco nazionale Fuji-Hakone-Izu nato nel 1936 detiene il primato per numero di visite in tutto il Giappone con più di 100 milioni di visitatori ogni anno.
La natura è particolarmente varia e si passa dalla flora e dalla fauna di montagna a quella sub-tropicale con presenza di aree vulcaniche, termali e costiere.
L’area comprende la Regione dei 5 laghi del Fuji che è posta a settentrione del Monte di cui fanno parte i laghi Kawaguchi, Yamanaka, Sai, Motosu e Shōji. Questi ultimi devono la loro origine alle colate laviche che hanno formato delle dighe naturali nei corsi d’acqua della zona dando vita al sorprendente paesaggio circostante.
Si può risalire il Monte Fuji soltanto da luglio fino al 28 agosto, periodo in cui la temperatura è tra i 5 e i 6 gradi.
In estate è consigliabile andare per la scalata, mentre per godere del panorama è preferibile la bassa stagione poiché vi è meno possibilità che la cima sia offuscata da nuvole.
L’ultima stazione raggiungibile con i mezzi è la quinta, posta a 2400 metri s.l.m.
Per la scalata in salita si impiegano circa 6 ore ed il percorso è fattibile anche per i meno esperti anche se va considerato che vi è un dislivello in salita di circa 1.000 metri.
L’importante è munirsi di abbigliamento adatto a strati (poiché il tempo varia velocemente) e di acqua. Il consiglio è quello di trascorrere la notte in uno dei rifugi in zona per godere dell’alba. Non è possibile fare campeggio nelle zone più alte, pertanto prenotate per tempo il posto letto. Non dimenticate di portare con voi una mascherina per evitare di respirare polvere durante la discesa.
I sentieri più frequentati per accedere al Monte Fuji e opportunamente segnalati sono due:
Da menzionare, dedicato ai più esperti per il grado di difficoltà, è il sentiero di Gotemba-guchi, particolarmente interessante poiché dà la possibilità di visionare da vicino un grande campo di cenere derivante un’eruzione. Per questo iter si impiegano 8 ore in salita e circa la metà in discesa.
Consigliati anche i seguenti tour:
Quella che i Giapponesi chiamano Aokigahara ovvero “marea di alberi” è una foresta di 35 kmq che ha avuto origine in seguito all’eruzione del monte Nagaoyama, un vulcano parassita del monte più alto del Giappone.
L’area della foresta si estende per 3000 ettari a nord-ovest del Monte Fuji. Il paesaggio è davvero strabiliante e alterna una fitta vegetazione a rocce laviche e caverne di ghiaccio, un luogo particolarmente silenzioso amato dagli escursionisti e dai ciclisti.
Il parco nazionale Fuji-Hakone-Izu è raggiungibile:
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