La John Muir Trail, un’esperienza da vero trekker nello Yosemite Park

Redazione  | 24 Mag 2017
John Muir Trail
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Tra Yosemite e Kings Canyon, quello del John Muir Trail è un trekking unico al mondo, un percorso di oltre 300 chilometri (338 per l’esattezza) da percorrere in quasi totale solitudine, circondati soltanto da una natura incontaminata, selvaggia e per certi aspetti ostile, capace di regalare emozioni e sensazioni impossibili da immaginare.

1 John Muir Trail attraverso una natura selvaggia e incontaminata

È un cammino impegnativo, che richiede senza dubbio un’ottima preparazione fisica e (sopratutto) mentale: per un periodo variabile tra i 15 e i 30 giorni (è il tempo richiesto per portarlo a termine) chi s’accinge ad affrontarlo dovrà infatti mettere in conto una buona dose di fatica e spirito d’adattamento, dovendo superare dislivelli di migliaia di metri (24.000 in totale), percorsi sconnessi e, ovviamente, l’imprevisto sempre in agguato…

Al di là della preparazione fisica e mentale il trekking richiede anche un apposito permesso, rilasciato, dopo un’attenta valutazione, dalle autorità competenti. Una burocrazia voluta anche per limitare l’accesso ai parchi – sempre più frequentati – a sole 45 persone al giorno. Sul sito ufficiale del percorso è possibile scaricare il modulo da compilare e da inviare (con un anticipo di almeno 26 settimane prima della partenza) per la richiesta: se tutto va bene, il giorno della partenza (attenzione perchè dopo soli 10 giorni la richiesta viene cancellata) potrete ritirare il lascia passare presso uno dei 5 Wilderness Centers di Yosemite ed iniziare così il vostro cammino…

2 Attraverso 6 passi montani della John Muir Trail

John Muir Trail: alcune delle più belle montagne al mondo

Il percorso John Muir, di cui il nome deriva da quello del ricercatore ed esploratore  americano nonchè fondatore e presidente del Sierra Club, si snoda dalla valle di Yosemite al Monte Whitney con i suoi 4421m, attraversando i sei passi montani Donohue, Silver Pass, Selden, Muir, Mather Pass, Pinchot Pass, Glen Pass e Forester Pass.

Si tratta di alcune delle montagne più belle al mondo e tra loro assai diverse: dalla splendida Yosemite scolpita nel ghiacciaio, alle guglie frastagliate dei minareti, attraversando antichi ghiacciai ed impetuosi fiumi montani.

È una cammino selvaggio, che si avvicina alla civiltà solo in pochissimi punti, indispensabili per recuperare beni di prima necessità. La stagione migliore è probabilmente quella tra luglio e settembre; in questi mesi, infatti, tutti i punti di rifornimento sono aperti, il clima è più mite e le nevi sono quasi tutte sciolte.

2.1 Durante il trekking si deve essere autosufficienti, in tutto:

John Muir Trail: tenda, sacco a pelo e viveri, bisogna arrangiarsi

Normalmente il trekking è suddiviso in 21 tappe, con percorsi ben segnali sia lungo il cammino che sulle guide. Tuttavia, è ovviamente possibile modificare il programma in base alle proprie possibilità e necessità, concedendosi, magari, un giorno di riposo dopo una tappa particolarmente impegnativa. La possibilità di accamparsi praticamente ovunque aumenta ulteriormente il livello di libertà ed indipendenza concesso.

Stesso discorso vale per l’approvvigionamento e per le scorte alimentari: esistono, specialmente nella prima parte del percorso, diversi punti ristoro dove acquistare i beni di prima necessità e rifornirsi di viveri alimentari. Ciononostante sarà necessario essere del tutto autonomi durante la traversata, premurandosi di rifornirsi di tutto ciò di cui si avrà bisogno durante il cammino. L’acqua non scarseggia ma, non essendo sempre potabile, è consigliato filtrarla e depurarla con le apposite borracce.

Oltre al giusto abbigliamento, serve quindi uno zaino tecnico sufficientemente capiente per trasportare tenda, sacco a pelo, acqua e scorte di cibo, da conservare rigorosamente negli appositi contenitori “anti-orso” noleggiabili all’ingresso del parco.

2.2 Yosemite: solo natura, nient’altro:

Soli, immersi nella natura

Durante l’avventura sarete (quasi) completamente da soli: i trekker, a dir la verità, non mancano – sopratutto nel periodo che da luglio va fino a ottobre – ma la vastità degli spazi non vi farà incontrare essere umano per chilometri e chilometri. A farvi compagnia “solo” la natura selvaggia e la straordinaria varietà di animali, tra orsi, cerbiatti, scoiattoli, serpenti, uccelli, pesci, ecc.

Stupendo, sì, ma niente paura: oltre alle postazioni dei ranger (sono circa una dozzina), lungo il percorso del John Muir s’incrociano infatti anche alcuni sentieri che permettono, in caso di necessità,  di ricollegarsi ai paesi limitrofi.

Ultimo ma non ultimo la questione costi: se si escludono i trasporti e, ovviamente, gli acquisti (dal cibo alle eventuali attrezzature), quella lungo il JMT è un’avventura praticamente a costo zero. Questo a patto che non si decida di prenotare un’escursione con guida: in questo caso le cose cambiano i i costi possono lievitare anche di parecchio.

Redazione
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