Niente di meglio che una giornata di sole e una camminata nel weekend, soprattutto in coppia, vero? Siamo nella zona delle Alpi Orobie, a poca distanza da Milano e una da Bergamo, per un parco con 1.000 km di sentieri e 70.000 ettari di verde meraviglia, al Parco delle Orobie Bergamasche.
Siamo in un parco enorme, che si spiega su 27 comuni della Valle Brembana, 13 della Valle Seriana e 4 della Val di Scalve. Praterie, boschi e rupi, il Parco è bello perché è vario e questo mosaico di habitat lo troviamo a neanche due ore da Milano e una da Bergamo. Zaino in spalla!
In questa meraviglia assoluta di biodiversità c’è un menù a la carte con più di 1.000 km di percorsi appetitosi, sia per gli esperti che per i meno esperti. Insomma Goodtrekkers, il Parco delle Orobie Bergamasche è uno di quei luoghi dove avere sempre qualcosa da vedere: stavolta vi consigliamo 3 (dei tanti possibili) percorsi che accarezzano questa moltitudine del colore dello smeraldo. Nota: non saranno proprio semplici.
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Cominciamo con qualcosa di non leggero, stavolta, ma ecco perché. Siamo in un percorso ad anello, Escursionistico (livello di difficoltà E) che si fa il sud di un grossa montagna chiamata Presolana, nome d’élite fra gli alpini, per finire in una meravigliosa grotta, la Grotta dei Pagani.
Cominciate dal Passo della Presolana dopo aver parcheggiato vicino al sentiero CAI 315 per Malga Cassinelli (questo qui). Passata Malga Cassinelli continuate vino al Bivacco Città di Clusone (non ci sono fonti d’acqua vicine, ndr) e la Cappella Savina dopo pochi minuti; continuate sul 315 fino alla Grotta dei Pagani dopo un adorabile ghiaione, bello e impegnativo. ADS Da qui si va in piano e poi in discesa verso il Passo di Pozzera col sentiero CAI 320 (codesto) verso Rifugio Olmo, per scendere poi in un canale molto easy e continuare verso l’alto e in parallelo. Troverete un crocifisso ligneo e finalmente sarete al Colle degli Agnelli; da qui in discesa state al Rifugio Olmo.
Rientrate tranquilli rifacendovi l’ultima parte ma andate in piano verso Colle Presolana, poi scendete per Via del Latte e tornerete verso l’inizio. Per altri dettagli, andate qui.
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Se avete voglia di fiori, però, passate subito a questo. Questo percorso nelle Orobie è più leggero del percorso precedente (menomale) e più godibile da subito, se preferite le vaste distese floreali di Pizzo Arera. Qui si trovano specie di farfalle uniche al mondo, gli stenoendemiti, come una minuscola farfalla chiamata Schythris arerai oppure la Apatura iris e la Lopinga achine.
Questo è un sentiero ad anello, ottimo in estate, che va dal Rifugio Capanna 2000 e arriva al Passo del Branchino. Ci sono vari sentieri che si snodano e si intrecciano, difatti i segnavia del CAI sono il 218, 219, 220, 221, 222 e 244. I due sentieri di accesso da Valcanale e Mezzeno fanno il Sentiero delle Farfalle che permette di vedere tanto, ma tanto verde. Per maggiori dettagli, andate qui.
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Continuiamo, ma cambiamo passando per un lago, che stavolta è parte del focus. Per le Orobie siamo nella Valbondione, nel silenzio di meravigliosi paesaggi, una piccola animella con attorno le mura fatte dai picchi più alti e con diverse cose da vedere. Questa è una escursione vera e propria di 5 ore e mezzo, con grosse pendenze, ma vedrete il Lago d’Avert e arriverete fino ad Ol Simà l, la parte più alta.
Si parte dal CAI 331 (questo) dall’autorimessa dei bus di Valbondione e si sale verso Salvasecca fino a una mulattiera che porta a Redorta. Dovrete andare in salita in un bosco finché non arrivate a un terrazzamento con qualche rudere e antenne fino all’incrocio col CAI 330 e il 334, ma vi serve il 334 (questo).
Sarà la salita peggiore (o migliore, a seconda dei punti di vista, ma gli scenari non lasciano dubbi). Poi si normalizza dopo la valletta che porta al Lago di Avert. Dopo il lago però si continua a salire sui pascoli (che si diradano) fino ad arrivare all’edizione alta del sentiero. Continuando in salita finalmente si arriva al Simà l che si guarda tutta la Valle Seriana e le Orobie.
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Crediti cover: Brum Brum Bruni, Wikimedia
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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