10 km con vista sul Lago di Como: questo percorso di trekking vi farà scoprire i panorami del lago in tutte le stagioni

Adriano Bocci  | 28 Apr 2024
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GoodTrekkers, vi stuzzica un sentiero bello panoramico che offre tantissimi scorci meravigliosi, sia paesaggistici che non? Ebbene, la Greenway del Lago di Como è, come dire, un’evergreen. Acqua cristallina? Check. Ville storiche? Check. Adatta da rifare in ogni stagione? Check. Cose da vedere fermandosi? Check. Dieci chilometri? Check.

Correggere chi cita Quel ramo del lago di Como tutto a seni e a golfi di Alessandro Manzoni non appena sente che vi siete girati la Greenway, senza sapere che il percorso non passa per Lecco? Pure. Abbiamo ben 7 tappe fra chiese, giardini e foto da cartolina (leggasi, da social). A chi vanno 10 km vista lago?

7 tappe per 7 borghelli

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Partiamo da un piccolo spoiler. Quali sono le tappe della Greenway del Lago di Como?

Sopra trovate comodamente le indicazioni stradali su Maps, se avete voglia di uno di questi borghi in particolare. Il percorso dura sulle 3 ore e mezza, fatto senza calma e senza visite, anche se sarebbe un po’ uno spreco. I borghi hanno un sacco di cose da vedere: andiamoli a scoprire tutti!

Colonno: prima tappa

Colonno

La tappa: questi 10 km di scarpinata partono da Colonno. Nella parte bassa di Colonno, sulla SS Regina 340 ci sono le indicazioni per la Greenway salendo da Via Cappella fino all’inizio, a Via Luigi Civetta. Continuando si arriva al centro storico e si scende nella parte che guarda sul lago; finito il ponte sul Valle di Sala (comunemente chiamato Pessetta) finisce Colonno e si imbocca la Antica Via Regina.

Cosa vedere se vi fermate: Colonno è chiamata conca dell’olio perché le acque del lago sono lisce come l’olio. Borgo medioevale che ha lasciato le proprie case in quello stile, attaccate una all’altra. principalmente ha da vedere la chiesa di San Michele Arcangelo, una chiesa romanica con affreschi del Quattrocento. Sulla Via Regina c’è la cascata delle Camogge.

Sala Comacina: seconda tappa

Sala Comacina sul Lago di Como

La tappa: continuando dall’Antica Via Regina, sempre per la Greenway, si entra in Sala Comacina da un tracciato a mezza costa che si fa gli uliveti e i terrazzamenti. Dopo una ventina di minuti ci si trova un cimitero e si seguono le indicazioni su una stradina acciottolata vicino al Viale degli Ulivi, fino ad arrivare alla Cappelletta di San Rocco. Da lì si continua sulla Greenway e si può vedere la Chiesa di San Bartolomeo.

Cosa vedere se vi fermate: a Sala Comacina da vedere c’è la Cappelletta di San Rocco del 16° secolo e la Chiesa di San Bartolomeo, chiesetta romanica rifatta nel Settecento, con dentro dipinti vari ed un grande altare in legno barocco. Il promontorio (chiamato la Puncia) è fatto dai depositi del Premonte, e lì c’è la Villa Rachele, che era di Cesare Beccaria, che ospitò Manzoni. Davanti al paese c’è l’isoletta del Lago di Como, la Comacina: ci si può arrivare in barca per vedere i ruderi della chiesa di Santa Eufemia.

Ossuccio: terza tappa

Ossuccio sul Lago di Como

La tappa: continuando il Valle Premonte (che abbiamo nominato poco fa) si entra a Ossuccio, un piccolo borgo di Tremezzina. Qui continuiamo la Greenway per la Via Regina e incontriamo la chiesa di Santi Giacomo e Filippo col campanile a vela. Continuando la Regina si sale verso Via Santuario che porta, appunto, al Santuario della Beata Vergine del Soccorso, un must-see. Continuando con la via c’è il parco dove poter fare aperitivo (ha un bar) e superata la rotonda si tira dritto, beccando nel mentre Villa Leoni, e continuare a scendere.

Cosa vedere se vi fermate: Ossuccio, che fino all’inizio del 2014 era un comune autonomo, è un paesello di origine preromana. Si possono visitare l’oratorio di San Giacomo e il Santuario della Vergine del Soccorso, da un viale con 14 cappelle settecentesche.

Lenno: quarta tappa

Lenno sul Lago di Como

La tappa: scesi dal dietro di Villa Leoni si continua sul Ponte sul Perlana per arrivare a Lenno, un borgo di Campo. La Greenway continua tra vicoletti abbastanza stretti e scende fino a passare davanti a Villa Monastero e si costeggia il Dosso di Lavedo (col campeggio). Continuando si può vedere la Villa del Balbianello e continuare per la Greenway verso il lido. Continuando nel lungolago ci sono la Chiesa di Santo Stefano (leggi sotto), Villa Aureggi e la Torre medievale di Villa. Poi si arriva al servizio battello.

Cosa vedere se vi fermate: a Lenno ci sono da vedere l’Abbazia dell’Acquafredda (del 1142 ma rifatta più e più volte) con gli affreschi di Giovan Mauro della Rovere e del Fiamminghino (del 1621), la Chiesa di Sant’Andrea e la Chiesa di Santo Stefano e Battistero, un altro tempio romanico ricostruito nel ‘500 con parte degli affreschi de XIV secolo.

Mezzegra: quinta tappa

Mezzegra sul Lago di Como

La tappa: continuando dal servizio del battello c’è una passerella sul Pola che porta ad un percorso vicino un albergo. Si continua a salire (e qui dovreste cominciare a sentire un po’ di stanchezza) e si procede per la l’Antica Via Regina salendo la parte peggiore, quello verso Mezzegra. Senza nulla togliere a Mezzegra, ma è una faticaccia. Si continuano le indicazioni per la Greenway e si becca la Chiesa di San Giuseppe e poi quella di Sant’Abbondio, per vedere il panorama sul promontorio. Dopo la chiesa si scende e si arriva al centro storico di Bonzanigo, poi verso il lago per Via delle Gere.

Cosa vedere se vi fermate: sicuramente c’è l’ex chiesa di Sant’Abbondio, che ora come ora è una canonica per l’attigua parrocchiale, in stile romanico e nata nel XII secolo, con due cappelle all’interno e un altare di legno intagliato del ‘600. Volendo c’è la Villa Stoddard-Henderson, o anche il Palazzo Brentano (con un affresco di Giulio Quaglio il Giovane) o la chiesa dell’Addolorata, del 1670.

Tremezzo: sesta tappa

Tremezzo sul Lago di Como

La tappa: Tremezz comincia dopo il ponte sul Bolvedro, scendendo dal centro storico fino al lago, e da qui in poi sarà tutto lungolago vicino alla Regina. Dopo Bolvedro c’è una villa e poi la Chiesa di San Lorenzo (leggi sotto) entrando nel parco. Continuando per il parco si arriva a Villa Meier e finito il parco si continua la Greenway al centro storico di Tremezzo coi portici. C’è un percorso alternativo che porta anche verso Villa Carlotta col giardino botanico.

Cosa vedere se vi fermate: a Tremezz c’è Villa Carlotta che aveva le opere di Canova, Villa Sola Busca (del 700) che venne ristrutturata in neoclassico, ha un grosso giardino all’italiana. C’è anche Villa Meier, neoclassica anche questa, che si chiamava Villa Hortensia, dentro a un parco fatto da Pietro Lingeri.. ma che venne usata a scopi militari nella Grande Guerra. C’è la Chiesa di San Lorenzo (neoromanico-neogotico, per cambiare) fatta di pietra di Moltrasio, o la Chiesa della Madonna Nera a Rogaro dedicato alla Madonna di Einsiedeln.

Griante: settima tappa

Griante sul Lago di Como

Villa maresi La tappa: passata Villa Carlotta inizia Griante col servizio traghetto che sta davanti alla Chiesa dell’Ascensione, facendosi Maiolica. L’ultimo pezzo della Greenway va da Cadenabbia verso Menaggio e si fa, nel lungolago, le viste sulle varie ville di Griante e finire verso un bar sulla spiagga del Lago.

Cosa vedere se vi fermate: trovate per forza la Chiesa Anglicana dell’Ascensione sulla Via Regina, di fine Ottocento, in neoromano-neogotico. Volendo c’è la Chiesa di San Martino, romanica ma rifatta, che ha una nicchia in cui la gente venerava la statua di legno di una Madonna con Bambino del 15° secolo, oltre ad un dipinto che descrive la Scala di Giacobbe. Escludendo le chiese c’è Villa Margherita del 1853, di tre piani, che dovrebbe aver ospitato Giuseppe Verdi mentre componeva la Traviata. C’è anche Villa Maresi, in neogotico inglese, rimettendo mano a un castello del CVI secolo dei Ronconi, cintato da mura merlate, torri di avvistamento e foresterie.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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