Villa d’Este, trekking di arte e natura alle porte di Roma

Redazione  | 25 Ott 2017
Villa d'Este, Tivoli

Villa d’Este, un gioiello dell’arte in cui la creatività umana ha raggiunto alti livelli di stupore, ma anche una meta naturale a tutto tondo.

Ai piedi del parco dei Monti Lucretili, Tivoli è una cittadina davvero carica di arte e storia, grazie alla particolare atmosfera che si respira passeggiando per le sue strade, dove fare la conoscenza ad esempio con le sue “case-torri” medievali, costruite come abitazioni ma che alla bisogna diventavano fortezze, piccole ma efficienti.

Informazioni utili

Nome Villa d’Este
IndirizzoPiazza Trento 5, Tivoli (RM)
Superficie complessiva35.000 metri quadrati
Anno di aperturaEsistente dal XVI secolo
Orari di apertura
  • Gennaio, novembre, dicembre: 8.30 – 17
  • Marzo: 8.30 – 18.15 (19.15 con l’ora legale)
  • Aprile: 8.30 – 19.30
  • Da maggio ad agosto: 8.30 – 19.45
  • Settembre: 8.30 – 19.15
  • Ottobre: 8.30 – 18.30 (17.30 con l’ora legale)
Costo del biglietto d’ingresso8 euro
NoteIl sito è di proprietà dello Stato Italiano da inizio Novecento. Come sito statale, è visitabile gratuitamente ogni prima domenica del mese

Villa d’Este, il fasto del barocco

Gran Loggia, Villa d'Este
La Gran Loggia della Villa d’Este, capolavoro dell’architettura rinascimentale

Il nostro itinerario può cominciare a piazza Garibaldi, davanti alla scultura di Arnaldo Pomodoro, il grande Arco dei padri.

Alla sua sinistra si imbocca una stradina per arrivare all’entrata di Villa d’Este, patrimonio Unesco, capolavoro del giardino all’italiana, con una incredibile commistione di ninfei, fontane, giochi d’acqua, grotte, una balconata estremamente creativa da cui lo sguardo può spaziare sulla piana tiburtina e, lontano ma non troppo, le propaggini di Roma.

A creare questo teatrino di meraviglie tra roccia, acqua, verde alla metà del 1500 fu il cardinale Ippolito II d’Este che, deluso dalla sua mancata elezione a papa, si consolò nella costruzione di villa e giardino dal gusto barocco, cercando di emulare i fasti francesi del castello di Fontainebleau, con un occhio ai leggendari giardini pensili di Babilonia.

Il prelato non riuscì a vedere la fine dei lavori che proseguirono con ulteriori arricchimenti da parte del cardinale Alessandro d’Este, a partire dal 1605. Qualche anno più tardi fu anche coinvolto nei lavori Gianlorenzo Bernini.

Parecchi anni di oblio soprattutto nel giardino fino alla metà del XIX secolo, quando il cardinale Gustav von Hohelohe sottrasse il complesso alla rovina, e Villa d’Este divenne un punto di riferimento culturale, tanto che persino il musicista Franz Liszt si ispirò per il suo Giochi d’acqua a Villa d’Este e tenne, nel 1879, uno dei suoi ultimi concerti.

Le guerre non hanno fatto bene alla Villa ma oggi dopo anni di restauri, lo splendore è assicurato e il romanticismo anche.

Villa d’Este a Tivoli. I giardini

Villa d'Este Tivoli, giardini
Dalle atmosfere principesche, i giardini di Villa d’Este a Tivoli sono uno dei più incantevoli spettacoli naturali alle porte di Roma

Passeggiare per Villa d’Este è una godibilissima impresa di almeno mezza giornata, per essere stretti, perché è facile fermarsi anche tutta una giornata, perdendosi  nei 4 ettari a disposizione, tra il palazzo e il giardino in cui gli accessori acquei, chiamiamoli così, sono alimentati dalle acque del fiume Aniene, grazie a un canale lungo 600 metri.

Il Palazzo ha una facciata molto elegante che si affaccia sul cosiddetto vialone che porta all’esterno. Vi si entra da un grande scalone che porta tra le bellezze delle diverse stanze, fino all’Appartamento Nobile, tutto decorato con affreschi che mostrano scene naturalistiche. Facile soffermarci sulla perfezione di questi paesaggi bucolici che richiamano quelli esterni. Da vedere anche, nei tre piani dell’edificio, l’Appartamento Vecchio, la Sala delle Storie di Salomone e l’Appartamento Inferiore.

Poi, ecco il giardino, una serie di “teatri d’acqua” tra muschi, siepi, rose (a Tivoli c’è una vera collezione di queste regine floreali, in varietà che fioriscono in ogni stagione). Il percorso è agevole, talvolta ci sono discese e salite non difficoltose, spesso tratti pianeggianti.

Tra le fontane, imponente quella “dell’Ovato”, esedra semicircolare con tante statue mitologiche attorno, che culmina nel Viale delle Cento Fontane in cui si passeggia su un terreno decorato a mosaico. Un appunto: proprio davanti la fontana dell’Ovato c’è il Laboratorio Museo Didattico del Libro Antico, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 13.

Nel giardino, la scoperta è continua. Ci sono la berniniana Fontana del Bicchierone, la Fontana del Nettuno, la Fontana di Proserpina, un ninfeo con due colonne tortili… e poi ci sono loro, le “fontane musicali”, come la Fontana degli Uccelli e la Fontana dell’Organo, che assieme agli zampilli riproducono note musicali grazie ad appositi meccanismi attivati proprio dall’acqua. Una meraviglia.

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