Passo Tizi N’Tichka, la magia del Marocco in bicicletta

Redazione  | 04 Dic 2017

La Catena dell’Atlante e la natura in Marocco: un viaggio in MTB alla scoperta di Tizi N’Tichka, il valico più alto del paese africano.

Appena arrivati a Marrakech, la visione è da lode, tutto è rosso-aranciato, le mura, i minareti, le case, il paesaggio che le sta intorno, punteggiato dal verde delle palme. Da questa città si raggiunge un luogo speciale, la catena dell’Atlante, lungo una strada a tornanti, dove dopo ogni curva si svela un panorama sempre un po’ diverso dal precedente e dal successivo.

Sembra quasi di sfogliare un libro di geologia, perché al nostro cospetto le rocce hanno forme e colori diversi (anche se la predominanza è quel rosso-aranciato di cui si diceva prima) dai toni ora accesi ora meno, a seconda dell’ora del giorno e dell’intensità della luce, cui sono appesi gruppi di abitazioni della gente berbera, che seguono il pendio e si nascondono in esso. Mano a mano che si sale si scoprono vallate, canyon, vegetazione prima rada, di oleandri e eucalipti, poi sempre più simile a quella alpina, con alberi di conifere soprattutto cedri, che fanno vedere un Marocco inedito, dove in inverno si può anche sciare.

La catena dell’Atlante ha cime che superano di molto i 3mila metri e culminano con il monte più alto, Jbel Toubkal, 4165 metri, per poi digradare verso il deserto dopo la città di Ouarzazate, insomma davvero un susseguirsi di ambienti tutti diversi e tutti pieni di fascino, con le montagne che geologicamente parlando sono ancora giovani, in formazione e “spingono” verso il Mediterraneo e l’Europa, creando anche fenomeni sismici, e il Sahara che rappresenta l’evoluzione di milioni di anni di antichissime rocce ridotte a sabbia.

Informazioni utili

Lunghezza75 chilometri
Durata8 ore (effettive)
Principali punti attraversatiAit Ourir, Taddart Izdar, Tizi N’Tichka
Livello di difficoltàMedio – difficile
Dislivello1.450 metri complessivi
Tipologia di itinerarioMTB (sconsigliato per i trekker)
Partenza e arrivoAit Ourir, Tizi N’Tichka

Tizi N’Tichka. La partenza da Marrakech

Il consiglio è di giungere a Marrakech dove magari stare un paio di giorni per assaporare una certa atmosfera magrebina, tra i suk e la famosa piazza Jamaa el Fna, dove curiosare tra cucina espressa a base (anche) di saporite lumache, banchi che vendono dentiere usate (non si sa mai) e cantastorie che calamitano l’attenzione pur se non si capisce nulla. Dall’Italia ci si può anche portare la MTB, smontata e ben sigillata, ma è possibile noleggiarne in città.

Da Marrakech si prende la strada verso l’Atlante e il villaggio di Taddart Izdar, per inoltrarsi verso le montagne. I primi km sono piatti poi però si sale soprattutto dopo Ait Ourir, che sta a quota di circa 705 metri (sono stati percorsi circa 30 km). Qui ci si può fermare per riprendere il cammino il giorno dopo.

Per arrivare a Taddart Izdar, 1900 metri di altitudine, ci vogliono una sessantina di km circa. E salendo di oltre 200 metri, si va incontro a forte vento e anche a temperature non bassissime.

Da Taddart Izdar a Tizi-n-Tichka

Dal villaggio di Taddart Izdar ancora 15 km per raggiungere la nostra meta, Tizi-n-Tichka, in cui è possibile trovare un freddo anche piuttosto intenso.

Da ricordare che questo è un percorso che va fatto in periodi primaverili e autunnali, per evitare il caldo notevole soprattutto nelle zone basse, e per non avere a che fare con gelo e neve che spesso fa la sua comparsa in zona (inoltre la pioggia si presenta quando la si “incontra” molto pericolosa per chi è in sella)-

Da Tizi-n-Tichka si può fare una deviazione di circa 20 km verso la Kasbah di Telouet costruita nel 1900, una delle residenze dell’ultimo pascià di Marrakech. Qui ci si può riposare per riprendere il giorno successivo il viaggio verso la porta del deserto, Ouarzazate.

Si scende, il dislivello è 1450 metri, ci vogliono altre 8 ore per superare i 77 km rimanenti. Lungo la via, tra le tante affascinanti visioni, Ait Ben Haddou, la fortificazione che è una quinta scenografica di grande effetto nel paesaggio aspro e desertico di questo meraviglioso angolo maghrebino.

Redazione
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