Monte Koya, la religione e la natura che rapiscono

Redazione  | 30 Ott 2018

Sul Monte Koya si pratica un buddismo esoterico, una pratica risalente ad almeno 12 secoli fa: lo sapevate?

Questa è solo una delle ragioni per le quali vale la pena visitare il Monte Koya, dal 2004 tutelato dall’UNESCO insieme ad altri due siti della penisola di Kii.

Il particolare sito, meraviglia della natura nonché complesso religioso famoso in tutto il mondo, si trova infatti nella Penisola di Kii, esattamente nella prefettura di Wakayama, in Giappone.

Qui, tra foreste che fanno spalancare gli occhi e la mente, circondato dalle alte vette circostanti, vi è il Kōyasan, complesso religioso antichissimo, uno dei maggiori centri monastici in zona.

Sul Monte Koya ha infatti sede la rappresentanza della setta Shingon giunta in Giappone nell’805 mediante il monaco Kōbō Daishi che qui costruì Danjō Garan nell’826. Il complesso di templi ha dato vita ad un forte input che ha spinto a costruirne degli altri, pertanto attualmente le realtà architettoniche ravvisabili sono circa 100 tra cui spicca l’edificio detto Kongobuji, quello principale.

Sono assolutamente da visitare i templi del Monte Koya che supera i 1000 metri d’altezza  s.l.m.. Tra questi, particolarmente affascinanti sono il Koyasan Eko-in dove poter assistere al rituale del fuoco e il Koyasan Onsen Fukuchiin dove poter osservare da vicino l’arte della trascrizione.

In particolare, dalla stazione di Koyasan, una splendida costruzione di legno a due piani, potrete vedere un magnifico panorama a 867 metri sul livello del mare.

Non perdete Okunoin Gobyo, un grandissimo cimitero con circa 200.000 pietre tombali, circondato da alberi di cedro di cui alcuni secolari. Un’atmosfera che rapisce!

Monte Koya
Un giardino zen davanti a un tempio sul Monte Koya

Tappe principali in visita al Monte Koya

  • Daimon, entrata principale al Koyasan con divinità guardiane
  • Edifici dell’area sacra del Danjo Garan. In particolare, meritano una visita: Konpon Daito che contiene varie statue buddiste e l’immagine di Dainichi-Nyorai;  Kondo, la sala dove si svolgono le cerimonie
  • Kongobu-Ji con il giardino secco più esteso di tutto il continente giapponese. 

Il clima

Considerate che la temperatura sulla vetta del Monte Koya è di circa 10 gradi più bassa rispetto a Kyoto. Copritevi bene, le escursioni termiche non mancano!

Monte Koya, Okunoin
Il tempio di Okunoin sul Monte Koya (Koyasan)

Informazioni utili

Come arrivare

Per giungere al monte Koya, l’ideale è partire da Osaka effettuando il seguente percorso via linea ferroviaria: Osaka – Oji – Hashimoto – Gokurakubashi – Koyasan ed impiegando meno di tre ore.

Per muoversi nei pressi dei complessi templari sul Monte Koya, è necessario servirsi di un bus da prendere presso la stazione. In loco, poi, ci può muovere a piedi agevolmente.

Per giungere alla sommità del monte vi è una funicolare.

Consigli

  • Il consiglio principale in ambito trasporti, è quello di acquistare nelle stazioni della linea Nankai il Kōyasan World Heritage Ticket che potrete utilizzare per due giorni consecutivi. Con questo biglietto, avrete diritto ad un viaggio andata e ritorno sulla linea Nankai e viaggi illimitati sui bus intorno alla zona del Monte Koya nonché a sconti su souvenir, musei e attrazioni. In ogni caso, qualunque sia il vostro percorso, risulta conveniente la scelta di un biglietto almeno giornaliero.
  • La maggior parte dei turisti, desiderosi di vivere atmosfere mistiche, preferisce alloggiare almeno una notte presso uno dei monasteri buddisti: in tal modo ci si cala appieno nella filosofia del luogo! La visita al Monte Koya, in ogni caso, si effettua tranquillamente in una sola giornata anche se non ci si stancherebbe mai di vivere quest’atmosfera! Del resto, parliamo di uno dei luoghi più sacri di tutto lo stato del Giappone! 

Curiosità

  • Nelle tombe più antiche sono ravvisabili materiali diversi: forse vi siete chiesti il perché di queste singolari costruzioni. Sappiate che i 5 materiali differenti fanno riferimento, così come i cinque piani della pagoda, ai cinque elementi (terra, acqua, fuoco, vento e aria) pertanto rappresentano l’eternità
  • Una volta giunti al ponte Gobyo non si possono scattare più foto. Poco distante, vi è un sasso ingabbiato. Prendetelo e provate ad alzarlo o a spostarlo con una sola mano. Secondo la leggenda, tanto più il vostro animo è buono, tanto più il peso vi sembrerà poca cosa.
Redazione
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