Monte Capanne, escursioni all’Isola d’Elba

Redazione  | 01 Set 2017

A 1.019 metri d’altezza, il Monte Capanne è la vetta più alta dell’Isola d’Elba. Dalla ragguardevole, per il luogo, altezza, il panorama è davvero speciale, poiché lo sguardo, soprattutto nelle giornate più limpide, accarezza tutte le isole dell’Arcipelago Toscano, spingendosi anche verso quelle più lontane, Montecristo, Pianosa, Capraia, e persino verso la Corsica.

Quello del Monte Capanne è un territorio caratterizzato da boschi misti con tanti lecci e dalla macchia mediterranea insediatasi con abbondanza sulle rocce granitiche che costituiscono la struttura isolana e di cui proprio il Monte Capanne è il “rappresentante” più massiccio.

In questa guida scopriamo tutto sull’escursione al Monte Capanne, con le informazioni sul percorso, il tracciato, la mappa, difficoltà, durata e cosa vedere lungo l’itinerario di trekking sull’Isola d’Elba, sulla vetta del Monte Capanne.

Escursione al Monte Capanne

Se si capita in zona da aprile a settembre, per raggiungere i panorami unici dal Monte Capanne, i più pigri possono approfittare della cabinovia biposto che da Marciana, località Pozzanelle, in 18 minuti porta a 950 metri di altezza.

Per gli appassionati di trekking, invece, ci sono diversi sentieri. Tra i tanti, ce n’è uno con partenza da Marciana e arrivo a Pomonte, con un dislivello di circa 610 metri. Il percorso non è considerato di media difficoltà, considerando i km percorsi e la durata dell’itinerario, circa 4. Non presenta però particolari difficoltà tecniche ed è adatto a tutti gli escursionisti con un allenamento base alla salita.

Da Marciana a Pomonte: l’ascesa al Capanne

L’abitato di Marciana è uno dei più antichi dell’Isola d’Elba, e risale al periodo romano

La partenza di questo itinerario, tra mulattiere e sentieri, avviene da Marciana, il paese più elevato dell’isola, posto a 408 metri di altezza sul costone nord del massiccio granitico del Monte Capanne. È anche il paese più antico, visto che era già abitato nel 35 avanti Cristo (nel locale Museo Archeologico ci sono anche tanti reperti di età etrusca e romana). Conserva ancora una certa impronta medioevale con strette e piccole vie a gradoni.

Dalla piazza del paese, nei pressi della Chiesa parrocchiale di Santa Caterina, si dà il via all’ascesa verso la fortezza del XII secolo che può anche essere visitata; siamo a 415 metri di altezza.

Verso la valle di Pedalta

Si prosegue verso la verde valle di Pedalta, bosco di castagni e ginestre, per raggiungere il Romitorio di San Cerbone, a circa 531 metri di altezza (ci vogliono circa 40 minuti). Il complesso è stato costruito dai Benedettini nel 1421 nei pressi della grotta dove l’eremita si era ritirato negli ultimi anni di vita.

A questo punto, sempre proseguendo nel bosco di castagni e lecci, si passa attraverso i cosiddetti “macei”, ripidi lastroni di granito franati in passato. Si continua a salire e, trascorsi circa 40 minuti, dopo aver lasciato un vecchio rifugio in pietra usato dai pastori e un recinto per il bestiame, che qui chiamano rispettivamente caprile e chiuso, il sentiero si apre sulla valle della Nivera e, di panorama in panorama, si raggiungono i poco più di 1000 metri della vetta del Monte Capanne.

Ritorno e discesa dal Monte Capanne

Dopo una sosta più o meno lunga (decidete voi davanti a una tale camera con vista!) sulla vetta del Monte Capanne, si intraprende la via del ritorno, scendendo verso un piccolo altopiano, a circa 870 metri: le Filicaie che è separato dal Monte Capanne dalle Calanche, una serie di canaloni in cui sono riusciti a sopravvivere secolari esemplari di tassi.

Si scende ancora verso il colle della Grottaccia, siamo ormai a 647 metri, dove ci sono anche alcuni caprili. La tappa successiva, dopo aver attraversato la dorsale del Cenno, è il villaggio in pietra delle Mure, che risale all’età del bronzo e mostra quanto rimane di una fortificazione muraria costruita almeno 2mila anni prima di Cristo: le strutture furono probabilmente abitate fino in epoca etrusca. Siamo a circa 630 metri di altezza.

Da qui si continua a scendere verso la valle del Poio, particolarmente invitante per via della presenza di un fragoroso torrente che divide il suo corso con cascatelle e laghetti. L’obiettivo finale è il paese di Pomonte, una manciata di metri sopra il livello del mare, che si trova sotto tale valle terrazzata nel corso dei secoli per coltivare i vigneti. Per arrivarci ci vogliono circa altre due ore di cammino, dalla cima del Capanne.

Pomonte è un luogo di terra e mare, tra casette bianche e spiagge, ce ne sono tre nel giro di un chilometro, tutte di ghiaia e ciottoli granitici: il luogo giusto per riposarsi dalle fatiche di salita e discesa dal Monte Capanne.

Informazioni utili

  • Lunghezza complessiva – 16 chilometri
  • Durata – Circa 4 ore
  • Difficoltà – Media
  • Dislivello – 610 metri
  • Tipologia – Trekking

Mappa e tracciato

A questo link trovate il tracciato completo dell’itinerario per salire al Monte Capanne che parte da Manciana e discende per Pomonte. In alternativa si può salire da Manciana e ridiscendere dal sentiero dell’andata, facendo direttamente ritorno al parcheggio delle auto: il percorso è questo.

Qui trovate il tracciato del percorso ad anello che sale al monte Capanne da Marciana. Il percorso misura poco più di 10 km ed è adatto ad escursionisti esperti. Infatti nonostante il dislivello contenuto, così come la distanza percorsa, presenta due tratti esposti in cresta.

Si può salire da Marciana e scendere a Poggio o viceversa. Il sentiero 101 del CAI è quello che sale da Marciana, mentre da Poggio si segue il sentiero 105. Qui trovate il tracciato del sentiero delle farfalle che disegna un piccolo anello intorno alla cima del Monte Capanne, sale in vetta e scende sul sentiero dell’andata. Il sentiero misura circa 10 km e non presenta particolari difficoltà ed è adatto a tutti gli escursionisti.

Salita al Monte Capanne da Poggio

Come detto più su, in alternativa, si può salire alla vetta del Monte Capanne da Poggio. Qui trovate mappa e tracciato del percorso 105 del CAI Elba. Si passa per la Fonte Napoleone e per l’Eremo di San Cerbone, dove è obbligatoria una sosta.

Redazione
Redazione
adv


Articoli più letti

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur