Monasteri di Meteora, i gioielli sospesi della Grecia

Redazione  | 29 Giu 2017

Sospesi nell’aria, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, i Monasteri di Meteora sono, insieme ad Atene e alle Isole dell’Egeo, uno dei luoghi più visitati della Grecia.

Si tratta di sei monasteri della Chiesa cristiana ortodossa situati in Tessaglia, ovvero Agios Nikolaos, Agios Stefanos, Aghia Triada, Gran Meteora, Roussanou, Varlaam, mentre un settimo, quello di Ypapanti, non è sempre considerato nel novero ufficiale.

Costituitesi probabilmente intorno all’XI secolo, le comunità monastiche diffuse su queste zone si spostarono sulla cima dei picchi rocciosi intorno al Trecento, quando si rese necessario attuare delle misure di protezione contro le sempre più frequenti invasioni dei Turchi.

Trekking ai Monasteri di Meteora

Mappa

Percorso

Fare trekking tra i Monasteri di Meteora significa, soprattutto, prepararsi a delle scarpinate abbastanza significative, vista la posizione dei monasteri. In compenso, però, si potrà fare trekking in una delle più belle zone della Grecia e del mondo e, visitando ciascun monastero, scoprire le antiche tradizioni di queste comunità monastiche.

Volendo toccare tutti e sei i monasteri, il percorso sarebbe di circa 11 chilometri, per una percorrenza che, in condizioni standard, ci richiederebbe circa 3 ore di cammino. Il dislivello, in questo caso, si aggira intorno ai 160 metri complessivi, con salite per 331 metri e discese per 493 metri, da un massimo di 602 metri sul livello del mare a un minimo di 343.

Si parte dal Monastero di Santo Stefano, fondato da Iérémias nel 1191 e nel quale oggi vivono delle suore ortodosse. Oggi ben conservato, fu però abbandonato dopo la Seconda guerra mondiale, quando riportò gravi danni, e vi tornarono ad abitare religiosi solamente nel 1962.

Da Agios Stefanos, il nostro trekking tra i Monasteri di Meteora prosegue verso l’Aghia Triada, ovvero il Monastero della Santa Trinità. Di origine tardo-quattrocentesca, si trova su uno dei pinnacoli di roccia più alti delle Meteore, e nonostante le spoliazioni adoperate durante la guerra, ha mantenuto intatta la sua bellezza.

Il tratto di strada più lungo è quello che dall’Aghia Triada ci porta all’Agios Athanasios, in circa 2 chilometri e mezzo di cammino e, da qui, in direzione del Monastero della Trasfigurazione, uno dei più importanti, soprattutto per la dimensione e per la posizione; come per gli altri, vi si accede con una “scalata”, peraltro non molto difficile, tramite una serie di gradini scavati nella roccia viva. Una natura in parte selvaggia, ma anche incredibilmente accogliente.

Con un tratto, rigorosamente a piedi, di circa 750 metri ci ritroviamo al Varlaam, il secondo monastero più grande tra quelli di Meteora, che ospita una comunità di sette monaci. La presenza di monasteri esclusivamente maschili, in tutta la Grecia, è qualcosa di piuttosto comune. Costruita nel 1548, la Chiesa di Tutti i Santi è riccamente decorata, ed è sormontata da una ampia cupola.

Ultima tappa del trekking tra i Monasteri di Meteora è il Monastero di Rousanou o di Santa Barbara, la cui fondazione risale al 1560. È molto importante poiché, al suo interno, vi risiedono stabilmente ben 13 suore, il numero più alto dopo quello di Santo Stefano, con 28 suore.

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