Laugavegur, è lui il trekking in Islanda più amato dagli escursionisti

Redazione  | 15 Gen 2018

Calarsi in un paesaggio unico, ancora incontaminato, zone desertiche, canyon, qualche fiume, brulle pianure, uno scenario dove il ghiaccio e i vulcani la fanno ancora da padroni: così è il trekking in Islanda lungo il sentiero di Laugavegur.

Lungo circa 55 km, porta fino a 500 metri di altezza in un percorso che in genere dura 4 giorni: il suo nome significa “sentiero delle sorgenti calde”.

Laugavegur – Consigli utili

Laugavegur, trekking Islanda

Trekking a Laugavegur: escursionismo in Islanda tra vulcani e fumaiole

Può essere effettuato in ogni stagione anche se il consiglio è di avventurarvisi durante l’estate, considerando tuttavia che il clima cambia spesso, repentinamente e non sempre in meglio, pure a giugno-luglio-agosto può nevicare, pioggia e neve sono frequenti così come venti impetuosi, con una temperatura che può arrivare raramente a 20 °C e scendere anche sotto lo zero (meglio vestirsi in modo adeguato con abbigliamento impermeabile).

Poi da metà giugno ai primi di settembre è attiva la linea di bus che dalla capitale islandese Reykjavik porta, in circa 4 ore, nella zona di Landmannalaugar.

Per chi non vuole campeggiare, in questi mesi sono aperti inoltre alcuni rifugi da prenotare però presso gli uffici turistici della Ferðafélag Íslands (www.fi.is) perché Laugavegur è molto popolare non solo tra gli isolani e tanti ci vanno: le strutture sono luoghi piuttosto essenziali e bisogna sempre portarsi dietro il sacco a pelo e il mangiare, poiché non vendono cibo.

E nel tragitto è vietato abbandonare i rifiuti che quindi fanno buona compagnia fino a quando non è possibile gettarli via. Per chi cerca maggiore comfort, ci sono inoltre alcuni alberghi non disprezzabili.

Il sentiero non è molto impegnativo dal punto di vista escursionistico: tuttavia bisogna essere allenati e pronti ai rovesci atmosferici e quindi all’ambiente che può rivelarsi piuttosto difficile e rendere parecchio vulnerabili.

Landmannalaugar – Hrafntinnusker: la prima tappa

Hrafntinnusker, Laugavegur

Hrafntinnusker, la prima tappa del trekking sul Laugavegur

Ci vogliono circa 5 ore superando un dislivello di 470 metri per superare i primi 12 km che da Landmannalaugar portano a Hrafntinnusker, località dove si trova anche il rifugio omonimo.

Il vento forte e gelido in genere attanaglia lungo tutto l’itinerario. Si risale sulle diverse colate laviche che si sono succedute e tra colline ondeggianti con le loro diverse nuance dovute alla roccia detta riolite.

Uno stupefacente multicolor che contrasta con la grigia lava, ghiaccio e neve, mentre qua e là le fumarole islandesi creano un’atmosfera fantasy fascinosamente reale.

Hrafntinnusker – Álftavatn: la seconda tappa

Alftavatn, Laugavegur

La località di Alftavatn, un luogo amato dagli escursionisti

Ci vogliono 4 ore per questi altri 12 km, con un dislivello di 490 metri.  Si scende e si sale, in mezzo a un forte odore di zolfo, tipico delle solfatare, altro segnale che qui il vulcanesimo è attivo, attivissimo.

I passi portano verso un’area in cui ci sono laghi, come quello di Álftavatn, e laghetti in un verde intenso per via dei muschi e dell’erba che personalizza tutta questa vasta piana raggiungibile dopo aver superato roccia varia e lava. In buona parte del percorso si osserva il vulcano Hattafell.

In questo tratto le temperature, sempre rigide, sono comunque più piacevoli rispetto a quelle della prima tappa.

Álftavatn – Botnar i Emstrum: la terza tappa

Botnam i Emstrum, Laugavegur

Botnam i Emstrum, la terza tappa del tour del Laugavegur

Ci vogliono almeno 7 ore per i 15 km della terza tappa. Colline, guado di fiumi (come il Throngan), lingue di lava, boschi di betulle sotto l’occhio vigile del ghiacciaio Eyjafjallajokull che “nasconde” il vulcano attivo che è eruttato nel 2010 mandando in tilt la navigazione area per alcune settimane.

Quella di Botnar i Emstrum è anche la zona dove si vede anche l’altro vulcano Katla, anch’esso celato dal ghiacciaio Myrdalsjokull.

Botnar i Emstrum – Þórsmörk (e Skogar): la quarta tappa 

Skogafoss, Islanda

La cascata Skogafoss, nei pressi dell’abitato di Skogar, in Islanda

Si scende verso Þórsmörk: altri 16 km circa e 6-7 ore di cammino. Si guada il fiume Þrónga. Il paesaggio è piuttosto variegato con un canyon che è attraversato da diversi ponticelli. Si lasciano le rocce brulle per arrivare a un bosco di betulle e varia vegetazione che rende verde la valle di Þórsmörk.

A questo punto si può proseguire, allungando l’itinerario di un ulteriore giorno (o più giorni). Una meta che, vale il piacere di raggiungere porta verso la suggestiva vallata di Thorsmork, il bosco di Thor, tra valloni di cenere che si è accumulata nel corso del tempo e verso il passo Fimmvörðuháls per poi arrivare alla gigantesca cascata di Skogafoss e al paese di Skogar.

Redazione
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