È la vetta più elevata d’Europa, il Monte Bianco, 4810 metri di altezza, ed è qui è iniziata la storia dell’alpinismo moderno.
L’incanto è a portata di rocce, guglie, pinnacoli, neve, ghiaccio e rifugi, già proprio loro, quelle strutture grandi e piccole costruite in luoghi improbabili ma solide e amate dagli escursionisti.
Un’esperienza assolutamente poetica: arrivarci con fatica ma poi immersi nei panorami incredibili del Monte Bianco, solo per rifocillarsi oppure pernottando per godere in pieno, H24, della malia di questi luoghi alpini, dove tra l’altro assaggiare anche le ricette della tradizione, squisite, energetiche e corroboranti.
Conosciamone qualcuno, concentrandoci sul versante italiano, ricordando che per i trekker l’obiettivo è realizzare, almeno una volta nella vita, il Tour del Monte Bianco. Si tratta di un percorso che coinvolge tre nazioni e sette valli, in 12 tappe per 170 chilometri e 10mila metri di dislivello.
Si trova a 3072 metri di altezza su uno sperone roccioso posto sopra il ghiacciaio del Dôme ai piede dell’Aiguilles Grises, nel territorio di Courmayeur, Val Veny. È stato costruito su una capanna del 1891, intitolata a Francesco Gonella, alpinista torinese che sempre a fine ‘800 ha messo su il primo consorzio guide e portatori nelle Alpi Occidentali ed è stato costruttore di ben 16 rifugi per il CAI, Club Alpino Italiano. Negli anni successivi la sede originaria è stata ampliata ed ora è utilizzabile nella stagione invernale (8 posti letto). Vicino, nel 1962, fu realizzato un ampio rifugio in muratura poi demolito e ricostruito, per un totale di 24 posti letto. Da ricordare: portare sempre il sacco lenzuolo per igiene. Si può anche mangiare ma non si accettano bancomat e carta di credito.
Aperto indicativamente tra giugno e settembre, a seconda della disponibilità d’acqua e delle condizioni della via di accesso, meglio rivolgersi ai gestori (tel. 0165-885101 – www.rifugiogonella.com).
Ci si arriva dalla località La Visaille, a 1700 metri, circa 8 chilometri da Courmayeur, dirigendosi verso il lago di Combal e il ghiacciaio del Miage, percorso su pietrame, tra roccia e neve. La durata è di 5,30 ore, il dislivello 1400 metri.
Aperto da giugno a settembre, questo rifugio è a quota 2584 metri. Si trova sul Ghiacciaio del Triolet, esattamente alla base dei contrafforti dei Monts Rouges de Triolet. Si chiama così in onore del socio CAI Cesare Dalmazzi, scomparso nel 1930. La donazione della famiglia portò a un completo rifacimento della prima capanna costruita nel 1882. Oggi il rifugio conta su 22 posti letto ed è a disposizione la mezza pensione.
Ci si arriva dalla località Arnouva, proseguendo per un breve tratto lungo la carrozzabile, per poi svoltare a sinistra su un sentiero segnalato che attraversa la Dora di Ferret su una passerella. Si sale fra grandi massi fino a un dosso erboso, per poi raggiungere il filo della morena laterale sinistra del Ghiacciaio del Triolet.
Si segue la morena in leggera salita e si continua, lungo un sentiero a ridosso di un canale fra facili roccette, in parte attrezzate con corde fisse. Superato il canale, c’è un altro tratto da passare con l’aiuto di corde fisse e scalini metallici. Un ulteriore tratto tra prati e placche rocciose e si arriva al rifugio, in circa 2 ore e mezza, da cui si può proseguire per il ghiacciaio.
Info: www.rifugiodalmazzi.it – 339 5378454.
Qui è consentito il bivacco dall’alba al tramonto e l’apertura va da febbraio a novembre, l’altezza è 3375 metri. Ci sono bar e ristorante, nonché ospitalità per 160 persone, con camere da 4, 6, 8, 10, 14 e 16 posti letto e bagni in comune sul piano. Le docce ci sono ma è possibile che la scarsità di acqua le renda inutilizzabili. Per famiglie, disabili e chi ama l’intimità, è a disposizione la “Camera 31”, da dove è possibile godersi il sole che sorge dalla cima dei Dru e della Verte, fino a illuminare tutti i 4mila valdostani. C’è anche una terrazza panoramica riparata dal vento.
Qui hanno soggiornato i tecnici impegnati nella costruzione delle funivie Skyway Monte Bianco, la cui stazione è una terrazza rotonda a360° che con i suoi 14 metri offre una vista unica su questo mondo alpino.
Al rifugio si accede in qualsiasi periodo dell’anno e con qualsiasi condizioni meteo proprio grazie alla Skyway del Monte Bianco, vicino a Courmayeur e nelle immediate vicinanze dell’uscita autostradale e del tunnel del Monte Bianco in zona Pontal d’Entrèves. La zona è attrezzata con 300 posti auto a pagamento e parcheggio per i pullman. All’interno della stazione di Punta Helbronner ci sono due ascensori che in pochi secondi portano al livello del Rifugio Torino, mediante un tunnel pianeggiante lungo 150 metri, del tutto scavato nella montagna.
Info: www.rifugiotorino.com – tel 0165.844034.
Costruito nel 1965 su una vecchia capanna del 1912, prevede 55 posti letto suddivisi in camerette da 2 e camerate (obbligatorio il sacco-letto). Si trova a 2580 metri di altezza tra i ghiacciai del Frenèy e del Brouillard. C’è anche grossa piattaforma destinata a eliporto.
Vi si arriva in auto dalla Strada Statale 26, in direzione Tunnel del Monte Bianco, oltrepassando la rotonda di Courmayeur e seguendo le indicazioni per la Val Veny. Si prosegue fino all’area picnic, si posteggia e si prende il sentiero che da quota 1565 metri, tra boschi e tratti pianeggianti porta alla via ferrata con diversi tracciati fino al rifugio.
Info: www.rifugiomonzino.com – tel. 0165.809553.
1700 metri di altezza, ha 56 posti letto in stanze da 2 o 4 posti, più una camerata da 14 posti. Si trova in Val Veny, a pochi chilometri da Courmayeur. Si raggiunge in auto d’estate, e con gli sci e gli impianti di risalita d’inverno. Chiuso a maggio.
Info: www.rifugiomontebianco.com – Tel. 0165 869097.
Aperto da luglio a settembre, negli altri periodi il locale invernale ha 20 posti ed è dotato di coperte. In totale i posti sono 30.
In legno e lamiera il Rifugio-bivacco è posto a 2310 metri sotto una parete rocciosa, nella conca del Combalet ed è anche chiamato Rifugio della Noire. Ci si arriva dai Casolari di Pueterey, 1507 metri) con attrezzatura adeguata, non è cosigliato ai non esperti di arrampicata. Il dislivello è di 803 metri, si percorre in circa tre ore.
Info: 0165.842.064.
Per esperti, è punto d’appoggio per le più importanti salite del versante sud del Monte Bianco. È a 3852 metri sulla cresta sudoccidentale del Pic Eccles, circa 200 metri sotto questa cima e una decina di metri sopra al bivacco Crippa. 6 posti, si raggiunge in 5 ore dal Rifugio Monzino.
Sempre aperto, 9 posti letto, ci si arriva dal Rifugio Monzino, con un dislivello di 1280 metri (5 ore da esperti): è a quota 3850 metri sul pendio sottostante il Pic Eccles.
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