Verdi alpeggi a 2000 metri di altezza: questo incredibile passo è uno dei valichi alpini più importanti

Emma Valenti  | 28 Ago 2023
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Un grande passo montano che suscita grandi emozioni…siamo immersi nella sconfinata bellezza attorno a noi. L’aria è frizzante, il respiro è profondo; la purezza ci circonda e diventa parte di noi. Sentiamo i profumi intensi della natura e li facciamo nostri, li assaporiamo, li percepiamo pienamente, dimenticandoci dell’odore invadente dello smog. In quel momento ancora di più di altri, siamo liberi di sentirci parte di un tutto più grande, e ricordarci che siamo quella goccia senza la quale non esisterebbe l’oceano. È una sensazione che si fa sempre più rara, ma il Passo di Giau, in provincia di Belluno, ci fa sentire speciali. Scopriamolo assieme.

Il piacere della scoperta: arrivare al Passo di Giau

Arrivare al Passo di Giau è già una meravigliosa avventura. Possiamo partire da diversi luoghi: Cortina di Ampezzo, Selva di Cadore o Colle di Santa Lucia. La strada da percorrere è meravigliosa, e ci regalerà sorrisi a non finire anche prima di arrivare alla nostra meta, con panorami assolutamente indimenticabili. Tuttavia, talvolta, le cose più belle sono anche le più difficili (e forse le più divertenti). Infatti, seguendo la strada che dobbiamo fare dal Colle di Santa Lucia, ci troviamo su una strada di montagna piena di tornanti (29 per la precisione). Tre gallerie, abbastanza brevi, ci proteggono in caso di valanghe. Invece, se arriviamo da Cortina di Ampezzo, la strada è molto più semplice. Arrivati a destinazione, un paesaggio estremamente aperto, ai piedi delle Dolomiti, si staglia di fronte ai nostri occhi già pieni di meraviglia. Restiamo per un attimo in ammirazione: la grandezza delle Pale di San Martino, la Marmolada, il Gruppo del Sella…le Dolomiti ci osservano, possenti, con il potere unico di riuscire ad affascinare chiunque getti su di loro un primo sguardo; il Passo di Giau (2236 m) si allea con il panorama circostante per farci innamorare.

Escursione dal Passo di Giau: la meraviglia dei rifugi

Ipnotizzati da ciò che si trova attorno a noi, iniziamo il nostro percorso all’insegna della meraviglia. Ci avventureremo per un’avventura a livello escursionistico, in alcuni punti abbastanza impegnativa. Iniziamo passando dietro all’hotel-ristorante Passo Giau, ed imbocchiamo la strada sulla sinistra: eccoci sul sentiero 452. Puntiamo verso i rifugi Averau e Nuvolau (ed i monti omonimi di questi ultimi). Siamo a ridosso Ra Gusela. Questo primo pezzo non è particolarmente difficile. Presto ci troviamo sulla strada sterrata 464, abbastanza larga. Dopo non molto raggiungiamo il Rifugio Averau. Continuando per la strada, non trascorrerà molto prima di vedere davanti ai nostri occhi il Rifugio Nuvolau. Ci fermiamo in ammirazione del panorama estremamente ampio, soddisfatti dopo aver affrontato la sfida di una salita abbastanza faticosa. La vera parte difficile ci aspetta, tuttavia, quando cominciamo il ritorno. Ci deliziamo la vista osservando, oltre ai meravigliosi punti già descritti, anche l’Averau, il Gruppo di Fanes, il Lagazuoi, il Cristallo, le Tofane, il Sorapiss, la Croda da Lago, l’Antelao, il Civetta e il Pelmo.

Ora, torniamo indietro fino al Rifugio Averau per prendere il sentiero 439 puntando le Cinque Torri (un affascinante gruppo montuoso) e il Rifugio Scoiattoli. Continuiamo tramite il sentiero 443 arrivando al Rifugio Cinque Torri. Successivamente, scendiamo, tramite una scalinata difficile con dei punti abbastanza esposti. Stiamo percorrendo il tratto più ostico di tutta l’escursione. Arriveremo, ad un certo punto, di fronte ad un bivio (Forame) che ci condurrà ai piedi del Monte Nuvolau. Restando sul sentiero 443 saremo nuovamente al nostro punto di partenza. Complessivamente, abbiamo camminato per circa 5 ore e percorso 11 km di soddisfazione, meraviglia, fatica e ricompense fatte di quelle piccole vittorie che valgono di più di qualunque trofeo. Questo paradiso terrestre rinominato Passo di Giau ci porta con la mente in uno spazio interiore senza tempo, una pace che sussurra all’animo che siamo esattamente nel posto giusto.

Informazioni utili

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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