Trekking urbano, un allenamento dolce, un’attività i cui benefici entrano nel profondo per invitarci a tornare, giorno dopo giorno. Il 31 ottobre abbiamo festeggiato la XX giornata nazionale del trekking urbano! Ed ecco che in questo giorno speciale chi ha visitato Chieti ha scoperto un tesoro che difficilmente scorderà. Capiamo dunque tutto quello che è successo in questa giornata speciale ed addentriamoci nel mondo del trekking urbano a Chieti.
Come abbiamo già discusso precedentemente, le città italiane che hanno partecipato a quest’iniziativa, che si svolge ogni anno, sono state la bellezza di 99! Il trekking urbano a Chieti non è stato da meno, e quest’anno ci ha stregato. Il titolo dell’evento in tutta Italia era “Trekking a colori: pratiche di sostenibilità attraverso i secoli“. Un titolo accattivante quanto il programma delle varie città che hanno partecipato. Il trekking urbano a Chieti ha premuto molto sul tema della sostenibilità quest’anno, rendendo quest’argomento così importante il centro narrativo delle attività organizzate. Durante l’itinerario, abbiamo compreso come i teatini si siano concentrati, passo dopo passo, sull’adottare uno stile ed una filosofia di vita rivolti ad evitare gli sprechi e a riutilizzare ciò che già abbiamo. Il trekking urbano a Chieti ci offre quest’occasione di riflettere. Stiamo parlando non solo dal punto di vista personale, ma anche dal punto di vista urbanistico e dell’edilizia. Il percorso organizzato per questa speciale occasione ha avuto la durata di due ore, per una lunghezza complessiva di circa 3,5 chilometri.
Iniziamo a conoscere questa città così meravigliosa dal suo principio, così che il trekking urbano a Chieti ci possa incantare. La sua fiamma primordiale ha un’origine che si mescola tra storia e mitologia, il che ci aiuta sempre a vedere i luoghi che visitiamo sotto un’altra prospettiva. Vediamo il mistero. La leggenda narra che fu il mitico Achille a fondare questa città. Inizialmente, l’eroe chiamò la sua creazione Teate per onorare sua madre: Teti. Infatti, il grande Achille è rappresentato tutt’oggi anche sullo stemma di Chieti. Dunque, quando pratichiamo il trekking urbano a Chieti, avvertiamo quest’aria mistica, dando così ancora maggiore importanza al tema della sostenibilità. Infatti, il modo perfetto per esaltare questi attributi così attraenti e misteriosi è proprio puntare sull’eliminare lo spreco. Che cosa sarebbe un inno alla mitologia così potente con un contorno di inquinamento? Perderebbe tutta la magia.
Come per qualunque città, un’esperienza culinaria durante la nostra visita è certamente da fare. Qui, abbiamo veramente l’occasione di sbizzarrirci. Tipiche sono le sagne a pezze, i tajarìll fasciule e cotiche, la ‘ngrecciata e le pallotte cace e ove. Ci possiamo deliziare con gli strozzapreti, le frattaglie di maiale, i magnifici tagliolini, la carne di pecora, il cinghiale…e chi più ne ha più ne metta. Il salame al cinghiale è certamente molto particolare e non adatto a tutti i tipi di palato, ma se vi piace sperimentare di tutto in cucina a Chieti non avrete che l’imbarazzo della scelta. I sapori abruzzesi sono davvero unici. Forti, avvolgenti, un’esperienza veramente indimenticabile per chiunque adori mangiare veramente bene. E poi, dopo un trekking urbano a Chieti, specialmente in una stagione come l’autunno, un buon piatto caldo è sempre il comfort alla fine della giornata, un piccolo premio, una piccola coccola.
Il clima è mediterraneo, dunque troveremo un clima temperato, influenzato dal mare. Vuoi sapere tutto su Chieti? Clicca qui!
Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.
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