Trekking ai due Laghi di Colbricon, il percorso a Pale di San Martino è per tutti

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 22 Mag 2023

La partenza per questa escursione è in prossimità del Passo Rolle, e la vista che si ha sulle Pale di San Martino, in particolare sul Cimon della Pala, è qualcosa di grandioso ed evocativo, soprattutto verso sera, quando la luce ne accarezza la scabra parete rocciosa. Ci si inoltra poi in un tranquillo bosco di abeti rossi per passare agli slanciati larici e arrivare agevolmente ai due piccoli ma suggestivi laghi di Colbricon. Sulle rive del primo si trova un piccolo rifugio mentre il secondo, un po’ nascosto e timido, ha rive più selvagge e tranquille. In entrambi i casi, località dove sostare nella pace della montagna, per rigenerarsi.

Indice dei contenuti

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 1,30 ore totali
  • Distanza: 5 Km totali
  • Dislivello: 150 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico
  • Segnavia percorso: 348 Rifugio e Laghi Colbricon
  • Periodo adatto: Luglio/Settembre
  • Dove parcheggiare: Malga Rolle

Itinerario

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Dal parcheggio che si trova in prossimità dell’agriturismo Malga Rolle (1898 metri di altitudine) si attraversa la strada per imboccare l’evidente sterrata chiusa da una barra e con cartelli didattici. Prima di incamminarsi, è d’obbligo soffermarsi ad ammirare le impressionanti Pale di San Martino, dominate dal Cimon della Pala (3186 metri di altitudine)!

La strada procede in discesa fino ad arrivare nei pressi del ristoro La Baita posto nei pressi di un impianto invernale. Poco prima di raggiungere l’edificio si devia decisamente a destra superando un ponticello ed il tracciato diventa ora ampio e comodo sentiero che con andamento che alterna brevi salite a tratti graduali si inoltra in un bosco di abeti rossi suggestivi e ombrosi, arrivando a toccare la quota massima (1950 metri di altitudine circa). Un tragitto facile, rilassante e adatto davvero a tutti.

Quando il sentiero comincia a scendere aumentano i larici e appaiono verso destra i laghi, un po’ nascosti dalla vegetazione, mentre in discesa si arriva agevolmente al rifugio (1927 metri di altitudine).

Superato l’edificio si può percorrere l’intero giro del primo dei due specchi d’acqua su comodo sentiero, passando prima lungo le rive sabbiose, poi in posizione più elevata per poi abbassarsi di nuovo sulla riva settentrionale, più paludosa.

Prima di ritornare al rifugio si prende ora un sentiero a sinistra che porta al secondo lago, meno battuto del primo, dove appaiono le punte delle Pale di San Martino, mentre a nord appare il Lagorai e, se il meteo lo permette, il gruppo della Marmolada e del Catinaccio.

Il sentiero, ora più stretto, percorre prima la riva occidentale tenendosi molto alto rispetto al livello dell’acqua, per poi allontanarsi un poco così da scendere all’emissario del lago, attraversarlo e percorrere la riva opposta, più bassa e un poco paludosa. Quasi alla fine del lago il sentiero si stacca da esso salendo a sinistra, ripido ma breve, arrivando sull’ampio sentiero già percorso all’andata e da qui si ripercorre la medesima via già fatta.

Sito archeologico 

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La zona dei laghetti è sede di un’area archeologica: il ritrovamento casuale di alcune selci, avvenuto nel 1971, ha portato ad una campagna di scavi da cui sono stati individuati dodici siti di frequentazione utilizzati da cacciatori mesolitici utilizzati tra 11mila e 8mila anni fa.

Baita Segantini

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Il percorso proposto è breve, perfetto per soffermarsi e rilassarsi ma, volendo, è possibile legarlo ad un’altra facile e panoramica escursione, più nota e battuta, che raggiunge questo iconico rifugio. Partendo da Passo Rolle (1960 metri di dislivello), si seguono i cartelli “Baita Segantini” e si possono seguire due percorsi distinti: uno segue interamente la sterrata lunga 3 km sola andata, l’altro percorre invece un sentiero lungo 2 km sola andata, più suggestivo e piacevole. La Baita Segantini (2180 metri di altitudine) sorge in prossimità di un piccolo specchio d’acqua, proprio di fronte al gruppo delle Pale di San Martino, con il Cimon della Pala all’estrema destra e la Cima della Venegiota a sinistra (230 md+; 0,40 ore). A costruire la baita è stato Alfredo Paluselli (1900-1969), poeta, viaggiatore e alpinista, dopo una vita avventurosa in giro per il mondo. Inizialmente costruisce la Capanna Cervino, poco più a valle, sede della prima scuola di sci delle Dolomiti. Poi, nel 1936, edifica il secondo edificio, dedicandolo al pittore divisionista Giovanni Segantini. Qui Alfredo vivrà in maniera definitiva, allontanandosi solo per le sue scalate (e sembra che in queste occasioni la baita rimanesse comunque aperta con il biglietto “Entrate, bevete, pagate”). 

Informazioni utili per i Laghi di Colbricon

Ampio parcheggio gratuito appena dopo l’agriturismo Malga Rolle (coordinate: 46°17’45″N 11°46’35″E). Escursione facile priva di difficoltà che necessita solamente di scarpe comode.
Azienda per il Turismo San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi: www.sanmartino.com
Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino www.parcopan.org 

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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