Il Rifugio Massimo Rinaldi è il classico esempio di come, chi vive nel Centro Italia, prima di fare armi e bagagli e partire alla volta delle montagne del Nord, dovrebbe prima scoprire e vivere quelle della propria zona. Niente contro Dolomiti e arco alpino in generale – ci mancherebbe -, ma soprattutto i romani che amano l’escursionismo non dovrebbero “denigrare” i percorsi che sono a un autentico tiro di schioppo dalla Capitale. Il percorso che vi proponiamo oggi infatti sale fino alla cima del Monte Terminillo, la vetta più alta del Lazio.
La partenza di questo giro ad anello che può essere compiuto in meno di quattro ore – al netto delle meritate soste – è Pian de’ Valli, una località turistica situata ai piedi del Terminillo molto attiva sia in estate sia in inverno. Per raggiungere Pian de’ Valli da Roma basta imboccare la Salaria e, una volta arrivati a Rieti, seguire le specifiche indicazioni. Per chi sale da Rieti invece occorre prendere la SP10 e si arriva in circa mezz’ora di auto. Vicino l’inizio del percorso poi ci sono diversi spiazzi per lasciare l’auto, con gli ingredienti per una bella escursione che sembrerebbero esserci tutti.
Come detto in precedenza, la partenza di questo giro ad anello è dal centro di Pian de’ Valli. Da qui occorre prendere il Sentiero CAI 201 che, tra prati e piste da sci dismesse, inizia subito a salire in maniera decisa. Il primo strappo è duro con pendenze del 24-25%, ma poi per i successivi due chilometri l’ascesa si fa meno ripida. C’è da dire però che il panorama è fin da subito interessante, con una bella visuale sulla vallata reatina sottostante. Dopo circa un’ora e venti di cammino si arriva al Rifugio Massimo Rinaldi, un’istituzione della montagna reatina dove – oltre al ristoro – è attiva anche l’attività di pernottamento prenotando tramite il sito ufficiale.
Una volta riposati e rifocillati, dopo un breve tratto in discesa il Sentiero CAI 201 che piega verso ovest e attacca la cresta. Questo è il tratto più impegnativo con pendenze anche superiori al 41%: la salita è ripida e su terreno ghiaioso e roccioso, ma sempre ben segnalata. L’arrivo alla cima del Monte Terminillo (2.217 m) però è assolutamente appagante. Dalla vetta dove non manca l’iconica croce, si può godere di un panorama da cartolina: dal Gran Sasso al Vettore fino al resto dei Sibillini, ma nelle giornate limpide si scorge anche il mare del Tirreno. La discesa verso il punto di partenza avviene sul versante opposto tramite il Sentiero CAI 201a/202. Anche la discesa è molto panoramica – con veduta sul Terminelletto -, però occorre fare attenzione alla prima parte che è molto ripida, mentre gli ultimi chilometri sono pianeggianti.
Anche se la salita in alcuni tratti è impegnativa, questo percorso può essere fatto anche da escursionisti non troppo esperti. In estate però il sole picchia forte e una protezione solare è consigliata – oltre ad abbondante acqua -, mentre in inverno c’è neve e ghiaccio e quindi occorrono ramponcini o ciaspole. Lungo questo itinerario così suggestivo che arriva fino alla vetta del Monte Terminillo, il Rifugio Massimo Rinaldi rappresenta una certezza per gli escursionisti: attenzione però, solo nel mese di novembre la struttura rimane chiusa.
Da giugno a settembre invece è aperto tutti i giorni, mentre da gennaio a maggio solo nei fine settimana. Questo rifugio ha più di cento anni di storia, un punto di riferimento per chi vuole vivere a pieno il Terminillo. Questo massiccio nel periodo estivo è ottimo per il trekking, con diversi percorsi belli e panoramici come quello appena descritto. In inverno invece la montagna si trasforma in una meta perfetta per chi ama la neve, tra piste da sci e itinerari per ciaspole e scialpinismo. Insomma, una zona perfetta per chi vuole vivere la montagna in tutti i periodi dell’anno.
Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...
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