Se le cose vanno male, mantieni la calma; ecco 5 consigli utili per gestire al meglio un’emergenza in montagna

Adriano Bocci  | 15 Giu 2024
Elicottero di soccorso alpino che si appresta a soccorrere un infortunato
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Come gestire una emergenza in montagna? Far fronte a problemi inaspettati, quando si è in montagna, richiede preparazione, conoscenza e tanta, ma tanta cautela. Le condizioni meteo potrebbero essere, o diventare, imprevedibili. I terreni difficili possono far diventare un po’ di sano trekking in una giornata horror, che sarebbe meglio evitare.

Nel 2023, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha effettuato 12.349 missioni, soccorrendo 12.365 persone. Con 7.622 feriti e 491 deceduti, questi numeri evidenziano quanto sia cruciale la preparazione e la prudenza in montagna. Le condizioni imprevedibili richiedono attenzione costante e una buona conoscenza del territorio.

5 consigli utili per gestire un’emergenza in montagna

Preparazione e pianificazione

Come gestire una emergenza in montagna? Partiamo dalla base. La preparazione è la chiave di volta per la maggior parte delle situazioni nella vita, e per superare un’emergenza, non c’è assolutamente nulla di più importante. Prima di partire pianifica per bene l’itinerario.

Essere informati sulle condizioni del terreno con una telefonata nei vari luoghi di visita o di alloggio è la decisione più smart. Contemporaneamente, stesso discorso per le previsioni meteo. Inoltre portare una mappa ben dettagliata nel caso che il GPS del dispositivo cool x y z del momento fallisca miseramente può salvare la vita, così come per lo stesso motivo portare una power bank.

Oltretutto, equipaggiamento: utilizzare vestiti adeguati per la situazione, cibo efficiente, acqua e un kit di primo soccorso sono la base. Volendo anche torcia elettrica (di quelle a bobina manuale virtualmente illimitate), non si sa mai. Oltretutto, informare qualcuno di andata e ritorno è sempre un’ottima idea, idem come quantificare esperienza e condizioni fisiche dell’eventuale gruppo e verificare le posizioni dei punti di riferimento.

Kit di pronto soccorso e utility

Avere il kit di primo soccorso bello fornito è necessario per qualunque sia l’emergenza in montagna. Assicuratevi di avere bende, disinfettanti, cerotti, guanti, forbici e una coperta termica. Come ribadito prima, cibo: averne ricco di carboidrati può essere una mano santa. Un coltello multiuso, fiammiferi impermeabili e/o un kit di riparazione (ammesso che lo sappiate usare) possono sempre far comodi, anche in situazione di bivacco (che non è campeggio). Questo, ed una lista di altre eventuali utility, specie ora che siamo in estate.

Emergenze meteo

Le condizioni meteo possono cambiare molto velocemente, senza preavviso, come un fulmine a ciel sereno, una grandinata sulla macchina senza l’assicurazione o l’ex che chiama alle tre di notte. È fondamentale che nel come gestire una emergenza di deve essere pronti per situazioni con il mezzo il meteo: in una tempesta improvvisa può essere necessario sapere dove andare, in un riparo sicuro, evitando cime esposte e alberelli isolati. Quanto più si può, mantenere il corpo asciutto e isolato può diventare letteralmente vitale. Studiatevi più o meno il meteo della zona e, finché avete campo o sapete di avere campo, controllate le previsioni.

Infortuni e salute

Saper gestire infortuni serve anche fuori dalle emergenze in montagna, ma è rilevante sempre. Lesioni lievi? Kit di primo soccorso per pulire e bendare la ferita. Frattura? Distorsione? Immobilizza la parte colpita e limita i movimenti se necessario. Se qualcuno sta male, o sospetti che stia male, STOP. Soprattutto con vertigini o nausea, perché potrebbe essere una questione di altitudine o disidratazione. In emergenze gravi non fatevi scrupoli a richiedere soccorso, immediato. Per emergenza, tenete un fischietto, e agite sempre con calma e rapidità.

Orientamento e stop

Se vi smarrite, l’ultimo consiglio su come gestire una emergenza è mantenere la calma e muoversi metodicamente. Valutare la situazione a freddo e provare a ripercorrere i propri passi, se possibile, è quasi sempre una buona idea. Non lasciate il sentiero segnalato se non siete sicuri di ciò che potete e di ciò che non potete fare, anche solo a puro livello fisico. Ogni tanto controllate col GPS o con Google Maps dove state e confrontate con l’eventuale mappina. E a proposito, STOP. Stop è l’acronimo di STOP, THINK, OBSERVE, PLAN. Ossia? Fermati, pensa a come sei arrivato lì, osserva l’ambiente circostante e pianifica il prossimo passo. L’organizzazione va oltre le hard skills da mettere nel curriculum vitae.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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