Perché in montagna ci si saluta sempre?

Alessio Gabrielli  | 24 Nov 2025

Se hai camminato almeno una volta in montagna, avrai notato un’abitudine quasi universale: ci si saluta sempre. Anche se non ci si conosce, anche se si è immersi nei propri pensieri o impegnati nella salita, basta incrociare un altro escursionista e scatta spontaneo un “ciao”, un cenno del capo, un sorriso.

Ma perché questo gesto, apparentemente semplice, è così radicato? La risposta è più ricca (e affascinante) di quanto sembri.

Un’usanza che nasce dai paesi di montagna

Prima che diventasse un’abitudine del moderno trekking, il saluto era parte della vita quotidiana nei piccoli borghi alpini e appenninici.
In comunità isolate, dove gli incontri erano rari, salutare chi arrivava lungo un sentiero era un modo per riconoscere la presenza dell’altro e stabilire un legame immediato. Ospitalità, attenzione e scambio di informazioni erano fondamentali: la montagna non perdona l’indifferenza.

Da qui nasce la tradizione, per cui ogni incontro merita un saluto, perché ogni persona può essere una risorsa.

Il “codice etico” non scritto della montagna

Chi frequenta le terre alte conosce bene un insieme di valori condivisi. Rispetto della natura, collaborazione, prudenza e solidarietà e il saluto rientra in questo vero e proprio codice non scritto.

Un semplice “buongiorno” diventa infatti un modo per riconoscere l’altro come compagno di cammino, per ricordare che si condividono la stessa passione e gli stessi valori, e per creare un piccolo legame, anche solo per il tempo di un incrocio sul sentiero. Per questo motivo il saluto è spesso indicato nei galatei del trekking come una delle prime buone pratiche da adottare.

Un gesto che migliora sicurezza e comunicazione

Salutare non è solo educazione, ma può essere anche utile. Lo scambio di un saluto rende più naturale e immediato chiedere o offrire informazioni importanti, come:

  • condizioni del terreno
  • meteo in peggioramento
  • presenza di tratti esposti o difficili
  • persone in difficoltà lungo il percorso

In un ambiente dove la sicurezza dipende spesso da pochi dettagli, un contatto umano, anche minimo, può fare la differenza.

Psicologia dell’isolamento positivo

In città siamo spesso sommersi da persone e stimoli. Per difesa, tendiamo a chiuderci e a ridurre al minimo le interazioni con gli sconosciuti, ma in montagna succede l’esatto contrario. Gli incontri sono abbastanza rari, a meno che non si scelgano delle mete super turistiche, il ritmo è solitamente più lento, meno frenetico rispetto a quello di una passeggiata in città. Anche l’atmosfera invita alla calma e a godere di ogni istante passato tra il rumore delle foglie e ampi panorami. Queste situazioni creano automaticamente un contesto in cui il saluto non solo è più facile, ma quasi necessario e permette di riconoscere l’altro come individuo, non come uno tra molti.

È una piccola forma di complicità tra persone che stanno condividendo lo stesso paesaggio e la stessa fatica.

Un saluto come senso di appartenenza

Sul sentiero si incontrano persone che amano la montagna tanto quanto noi. Per questo motivo, il saluto diventa un modo per riconoscersi parte della stessa comunità. Ecco perché è così naturale, perché chi salutiamo non è davvero uno sconosciuto, ma qualcuno che sta vivendo un’esperienza simile alla nostra, che comprende il silenzio dei boschi, il vento sulle creste e la soddisfazione della conquista di una vetta.

Non a caso, è chi non saluta che spesso appare fuori luogo o semplicemente inesperto. Infatti oggi, anche se nessuna norma lo impone, il saluto è entrato a far parte delle “regole d’oro” del comportamento in montagna.
Insieme al rispetto dell’ambiente, al camminare sui sentieri e al non disturbare la fauna. Il saluto rappresenta una piccola, ma significativa forma di civiltà alpina.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 della gestione editoriale del sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor

In evidenza


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur