Fino in cima al monte più leggendario del Lazio: una magica vista sul mare

Benedetto Sensini  | 12 Ago 2023
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Il Monte Circeo è uno degli spettacoli più belli di tutto il Litorale Romano. Oltre che ad essere un luogo bellissimo, di una ricchezza naturale infinita, il Monte Circeo è anche parte di uno delle aree protette più antiche d’Italia. Il Parco nazionale del Circeo è stato, infatti, fondato nel 1934, oltre ad essere riserva della biosfera dell’UNESCO dal 1997. Ma la storia del Monte Circeo è una storia leggendaria, molto più antica del secolo precedente e che racconta una storia lontanissima nel tempo. Allacciamoci le scarpe da trekking e partiamo alla scoperta del Monte Circeo!

Il Monte Circeo tra storia, geologia e leggende

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Il massiccio del Circeo è antichissimo ed era originariamente un’isola, così come gran parte delle aree litoranee del Lazio. Un promontorio di oltre 500 metri a picco sul mare, circondato da decine di chilometri di costa pianeggiante è sicuramente un luogo particolare, e uno ricco di storie e leggende.

Già a partire dal nome stesso, quello della Maga Circe, si inizia a scavare nel mondo di narrazioni che circondano questa montagna. Sul Picco di Circe, la cima più alta del promontorio con i suoi 541 metri, si dice che i romani vi abbiano costruito un tempio. Il luogo sacro, costruito attorno al IV secolo, sarebbe stato dedicato proprio alla dea incantatrice Circe e in seguito a Venere.

Ma la storia e il passaggio dell’uomo sul Circeo va ancora più indietro nel tempo. Sul promontorio, tutt’oggi, si trovano i resti di mura ciclopiche (o megalitiche) e di un’acropoli, probabilmente appartenuti alla popolazione dei Circeii. Ma è nelle tante grotte disseminate nel promontorio che si trovano resti ancor più antichi. In una di queste, la Grotta Guattari, il paleontologo Carlo Alberto Blanc, nel 1939, vi trovò uno dei primi resti fossili dell’uomo di Neanderthal.

La leggenda di Ulisse e della Maga Circe

E infine, la leggenda. Perché secondo la narrazione dell’Odissea fu proprio qui che Ulisse arrivò, attraccando nella Cala dei Pescatori. Una volta arrivato divenne presto vittima dei sotterfugi delle Maga Circe, in cui la ciurma di Ulisse fu trasformata in vari animali: maiali, cani e leoni, a seconda del loro carattere.

I trekking sul Monte Circeo

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Il Parco nazionale del Circeo ha diversi sentieri ufficiali pensati per gli amanti del trekking. Il principale e più famoso è il sentiero 750, ovvero, quello che da San Felice Circeo porta fino al punto più alto del promontorio.

Il sentiero 750 fino al Picco di Circe

Per cimentarsi nel sentiero al Picco di Circe si può lasciare la macchina nei parcheggi delle Crocette, di Torre Paola o del Centro storico di San Felice Circeo. La segnaletica verso il sentiero è abbondante e impossibile da mancare; quindi, basta solo dirigersi verso il monte e seguire il sentiero. Salendo si aprono diversi punti panoramici che regalano uno spettacolo mozzafiato sul Litorale Romano, i laghi di Sabaudia e sulle isole Pontine. Sviluppandosi prima in un fitto bosco e poi nella macchia mediterranea il sentiero sale fino a raggiungere il Picco di Circe, la cima del Circeo. Per tornare indietro, si riscende per la via dell’andata.

È importante tenere a mente che, sebbene stiamo parlando di basse quote, si tratta di un trekking vero e proprio. Per la salita si impiegano circa 4h30, molte delle quali passate senza il riparo dell’ombra. Per questo motivo è bene essere preparati: scarpe da trekking, cappelli, crema solare (o maniche lunghe traspiranti!) e tanta acqua. Il sentiero, lungo 6.6km è considerato EE, escursionisti esperti, per alcuni tratti molto esposti e sconsigliati a chi soffre di vertigini.

Gli altri sentieri nel Parco del Circeo

Il sentiero del Brecciaro, segnalato dal numero 755, è un’alternativa consigliata a chi, più che un trekking montano, sta cercando un percorso più tranquillo. È particolarmente consigliato per le giornate calde d’estate, poiché si sviluppa interamente all’ombra di un uliveto. Parte dalla Cava del Brecciaro e risale all’ombra degli alberi fino all’incrocio con il sentiero 751.

Un altro sentiero, che, come suggerisce il nome si sviluppa all’ombra degli alberi, è il sentiero dell’Uliveto o 751. Questo percorso parte dall’incontro con il 755 e tenendosi a nord del promontorio lo attraversa da est a ovest. È un sentiero molto facile, lungo circa 5km e che può essere percorso tranquillamente anche in mountain bike.

Infine, il sentiero 754, delle Mura Ciclopiche, permette di visitare i resti delle mura megalitiche dei Circeii. È un sentiero medio-difficile che parte dalle Crocette e si sviluppa per un solo chilometro di salita costante, a tratti molto ripida. Oltre alle mura ciclopiche, il sentiero consente l’osservazione della parete di nidificazione del falco pellegrino e di un popolamento di palma nana.

Benedetto Sensini
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