È uno dei sentieri più difficili al mondo, ma il finale ripagherà ogni fatica: ecco come accedere a una delle cale più belle d’Europa

Antonia Festa  | 22 Dic 2025

Un ambiente incontaminato e unico, per un percorso avventuroso e incredibile: il Selvaggio Blu. Partiamo per la Sardegna orientale, alla volta di uno dei trekking più impegnativi, tra mare e falesie, fiumi e grotte, cale e macchia mediterranea. Situato lungo il Supramonte di Baunei, è considerato uno dei cammini più belli al mondo e, se cercate un itinerario che vi faccia staccare la spina, questo è proprio quello che fa per voi. Diversi giorni di totale isolamento dalla frenesia quotidiana, sospesi tra il mare sardo e le sue cale, tra montagne con boschi secolari e panorami mozzafiato. Qui passeggerete lungo antichi sentieri percorsi da carbonai e pastori, impervi viottoli, antiche mulattiere e ingegnose scale, che renderanno ancora più avvincente il cammino.

Trekking al Selvaggio Blu

Scheda tecnica

  • Partenza e arrivo: Pedra Longa – Cala Sisine
  • Lunghezza: 40 km
  • Dislivello: 800 metri quota massima
  • Tempo di percorrenza: 5/6 giorni
  • Difficoltà: EE – Escursionista esperto

Mappa

Percorso

Per la prima tappa, si va da Pedra Longa a Cuile De Us Piggius. Il tempo di percorrenza è dalle 3 alle 4 ore, per un tragitto di 12 chilometri e un dislivello di 800 metri. Nessuna particolare difficoltà tecnica, visto che si tratta di una tappa non molto impegnativa.

La seconda tappa, invece, va da Cuile De Us Piggius a Portu Quau. Vi aspettano almeno 6 ore di cammino, per un percorso di circa 8 chilometri. Qui il dislivello è più lieve, di 120 metri. Anche questa non è una tappa particolarmente impegnativa, ma attenzione a qualche difficoltà di orientamento. A tal fine, può essere utile portare una bussola.

La terza tappa del Selvaggio Blu parte da Portu Quau e arriva a Cala Goloritzè. Per percorrerla servono 6/7 ore ed è lunga 12 chilometri. Il dislivello si fa nuovamente sentire (650 metri). Percorso non particolarmente impegnativo, ma occhio ai sentieri che non sono sempre facilissimi. Consigliato il pernottamento nella meravigliosa Cala Goloritzè.

Per la quarta tappa, si riparte da Cala Goloritzè e si raggiunge Grotta del Fico. Questa parte è molto impegnativa, dura circa 6/7 ore e comprende 13 chilometri. Il dislivello è considerevole, di circa 700 metri, tra ardue arrampicate che richiedono l’uso delle corde.

La quinta e ultima tappa? Da Grotta del Fico a Cala Sisine. Questo è il sentiero dei boschi e delle discese e non mancano le arrampicate impegnative e molto esposte, dunque attenzione. La tappa si percorre in 6/7 ore e comprende gli ultimi 16 chilometri del percorso.

Selvaggio Blu: un’avventura estrema sul mare cristallino della Sardegna

Il Selvaggio Blu è un percorso pensato tra il 1987 e 1988, nato dall’intuizione dei due amici Mario Verin e Peppino Cicalò. L’idea era quella di unire antichi sentieri per formare un unico e nuovo percorso che valorizzasse le bellezze sarde. Un sentiero selvaggio che, per 40 chilometri, si addentra nei posti più impervi della Sardegna, dall’Ogliastra al Golfo di Orosei, nel cuore del Supramonte.

Il blu richiama la via del mare che, passo dopo passo, costeggia incessantemente il tracciato. Un’esperienza spettacolare, dunque, ma che richiede molta attenzione. Il Selvaggio Blu, infatti, non è per tutti, ma potremmo definirlo come un itinerario “per veri duri”.

Bisogna essere allenati, riuscire a camminare per molte ore al giorno ed essere in grado di affrontare strade impegnative. Serve sapersi arrampicare, saper usare le corde e avere un ottimo senso dell’orientamento. E, poi, non bisogna dimenticare il giusto abbigliamento ed equipaggiamento. La scelta consigliata è di affidarsi alle guide locali, che mettono a disposizione il loro bagaglio di conoscenze storiche e culturali, oltre che la loro professionalità.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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