
Identità, natura e territorio: ecco le chiavi di lettura per chiunque voglia recarsi in Val d’Agri. Parliamo di una vera e propria sub regione che si estende tra i monti Sirino e Volturino, una tra le svariate meraviglie che riserva la Basilicata e che merita assolutamente una visita. La Val d’Agri deriva il suo nome dal corso d’acqua che la percorre, ma non è famosa soltanto questo. La zona conserva, infatti, il più grande giacimento petrolifero su terraferma di tutto il Vecchio Continente ed è, al contempo, molto conosciuta perché parte del Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese.

Il Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese gode di una particolarità che lo rende unico: è posto tra altri due parchi nazionali, quello del Pollino, a cavallo tra la Lucania e la Calabria, e quello del Cilento e Vallo di Diano, entrambi ricchi di paesaggi da favola che fanno da cornice a borghi quasi fatati. Alla magia del territorio si deve la vocazione turistica, favorita dalle particolari flora e fauna nonché dalle numerose piste da sci che italiani e stranieri scelgono ogni anno per trascorrere le proprie settimane bianche.
Parliamo di 13 impianti di risalita e di 10 chilometri di piste lunghe fino a 4 chilometri nel caso del Monte Sirino, l’estremità a sud del Parco nazionale dell’Appennino Lucano, che domina sia le impressionanti valli scavate dai fiumi Noce, Sinni ed Agri che lo splendido Golfo di Policastro, che bagna Campania, Basilicata e Calabria. La zona regala una vista impagabile che, unita alla passione per lo sport, regala momenti unici.

Sono davvero tante le ragioni che spingono in Val d’Agri, tante quante gli itinerari possibili. Si spazia dal turismo invernale a quello estivo, non dimenticando la pesca, l’enogastronomia, i cammini naturalistici tra foreste e fiumi (soprattutto a cavallo), i sentieri religiosi delle Sette Madonne e l’itinerario “delle pietre parlanti“, che comprende montagne, chiese e archeologia.
In particolare, da segnalare sono l’ascesa alle Serre, la scalata della Montagna Grande di Viggiano (dove è presente anche il Parco Avventura), la zona di Fontana delle Brecce a Marsico Nuovo e le grotte di Castel di Lepre (che giungono a ben 1800 metri di profondità).

Assolutamente imperdibile, poi, è una visita al Parco Archeologico di Grumentum, città romana impiantata sulla valle fluviale e che comprende il teatro, l’acquedotto, i templi, la domus dei mosaici, le terme repubblicane, il Foro, l’anfiteatro.

Attrattiva da non lasciarsi scappare nella Val d’Agri è il lago del Pertusillo, rinomato per la pesca oltre che per il birdwatching. Nella flora, che spazia dai castagni ai pioppi e che comprende aree parzialmente sommerse dalle acque del fiume, non è difficile scorgere volpi, ghiri, ricci e gatti selvatici, aironi cenerini, rapaci e lontre. Un paesaggio a dir poco suggestivo, che è possibile ammirare dalle sponde del lago o dall’acqua che si posa sul letto di un antico lago pleistocenico. Che dire, poi, della possibilità di andare in bici in acqua? Un’esperienza da provare affittando una mountain bike con galleggiante che consente di attraversare il bacino.
L’autunno, inoltre, è il momento migliore per visitare la Val d’Agri, perché il foliage rende il paesaggio magico e fiabesco.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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