Diritto di pubblico accesso, un alleato per il trekker avventuroso

Redazione  | 19 Set 2017

Regione geografica dalla natura mozzafiato, la Scandinavia è forse una delle prime destinazioni alle quali pensiamo quando organizziamo un trek tour, e a giusta ragione!

Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca sono stati dove la cura dell’ambiente e l’attenzione alla sostenibilità ambientale sono entrati di diritto nei programmi di governo e nelle abitudini di ciascun cittadino, con il risultato che, in molti di questi, gli spazi verdi sono sempre più in crescita, mentre inquinamento e produzione di rifiuti sono a livelli minimi.

Su GoodTrekking abbiamo già visitato alcuni di questi luoghi, come ad esempio i meravigliosi fiordi norvegesi, ma oggi vogliamo farti conoscere un aspetto diverso del trekking, ovvero il diritto di pubblico accesso, che scoprirai essere un vero amico del trekker!

Cos’è il diritto di pubblico accesso?

Un istituto del diritto presente in Finlandia, Svezia e Norvegia, il diritto di pubblico accesso è forse una delle più antiche codifiche legali di questi paesi. Dato che la natura è un patrimonio, e una fonte di benessere comune, tutti possono (e devono, per certi versi) aver diritto a utilizzarla.

Per questo motivo, nei paesi scandinavi esistono delle regole che prevedono il libero e gratuito godimento della natura. In questo senso, anche in una proprietà privata l’accesso e lo stazionamento, sebbene entro certi limiti, sono consentiti.

In Finlandia, ad esempio, si può transitare ovunque, a patto di non disturbare gli animali (soprattutto durante i periodi di accoppiamento e riproduzione), di non raccogliere legna e altri materiali sulle proprietà private, e soprattutto non ci si può avvicinare eccessivamente alle abitazioni private, così come disturbarne gli occupanti.

Mettiamo l’esempio di una bella baita di campagna dall’ampio giardino: in questo caso, l’allemansrätten (in svedese) o jokamiehenoikeus (in finlandese) vi permetterà di sostare o transitare su questo spazio verde, a patto di non recare disturbo ai proprietari e ai loro beni. 

Come funziona il diritto di pubblico accesso?

Così come in Svezia e Finlandia, anche in Norvegia è previsto il diritto di pubblico accesso, che prende il nome di allemannsretten (molto simile al corrispettivo svedese), e che presenta delle regole tanto ampie quanto restrittive al contempo.

Nel paese dei fiordi e delle aurore boreali, infatti, si possono piantare tende e fermarsi ovunque, a patto di tenersi ad almeno 150 metri di distanza dalle abitazioni; se si sceglie un terreno privato, poi, bisogna comunicarne al proprietario la sosta se ci si intende fermare per più di due notti.

Ci si può nutrire dei frutti della natura e dei pesci, a patto che non siano specie protette (come le more artiche) e che l’uso sia esclusivamente personale, ovvero che non si voglia trarre beneficio dalla pesca o dalla raccolta di frutta, bacche e funghi.

Non è ammesso accendere fuochi, tranne che nelle aree segnalate, così come è severamente vietato gettare gli scarichi chimici nelle aree non autorizzate.

Esiste il diritto di pubblico accesso fuori dalla Scandinavia?

La risposta è sì: fuori dalla Scandinavia, sono diversi i paesi che hanno codificato tra le loro leggi il diritto di pubblico accesso, sebbene con regole diverse.

Estonia, Lettonia, Lituania, Austria, Repubblica Ceca e Svizzera permettono in linea generale l’accesso libero alle proprietà statali, dunque a parchi e zone verdi in generale, sebbene ad esempio in Estonia sia garantito l’accesso anche alla proprietà privata (dietro richiesta), mentre in Svizzera le regole diventano più restrittive, anche grazie al controllo dei singoli cantoni, per mantenere salvaguardate zone a rischio ambientale.

Stati Uniti, Australia, Irlanda e Nuova Zelanda infine hanno delle regole che, di fatto, permettono un libero accesso alla maggior parte delle aree pubbliche, sebbene vi siano regolamenti e restrizioni varie a livello locale, sia per motivi di sicurezza che di protezione dell’ambiente.

Redazione
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