Torniamo in un tempo lontano, molto prima della tecnologia. Siamo completamente immersi nella natura, il mondo non è come lo conosciamo oggi. Gps, trova il mio iPhone…nulla di tutto ciò. Come si fa ad orientarsi? Non abbiamo nemmeno una bussola. Ecco che, prima di sentirci persi, dovremmo confrontarci con i mezzi che utilizzavano i nostri antenati. Orientarsi senza mappa potrebbe essere un concetto che ci spaventa. Tuttavia, ci renderemo conto che conoscendo i segni che Madre Natura ci lascia, orientarsi senza l’ausilio di alcun mezzo tecnologico è molto più semplice di quanto pensiamo. Rimbocchiamoci dunque le maniche, mettiamo da parte il cellulare ed impariamo a conoscere la nostra Casa e i suoi modi per guidarci.
Per quanto le storie di marinai che usavano le stelle per orientarsi siano estremamente affascinanti, possiamo anche trarre un qualcosa di molto utile da questi racconti. Le stelle, quando visibili, sono un linguaggio perfetto da imparare a leggere per orientarsi con facilità. La prima cosa che dobbiamo individuare è la famosa Stella Polare, la quale indica sempre il nord, data la sua posizione molto vicina allo Zenit del Polo Nord. Ma in una notte stellata, come facciamo ad identificare questo punto di riferimento? Innanzitutto, stiamo parlando di una stella molto luminosa, più delle altre. Rendiamo acuta la nostra vista ed identifichiamo la costellazione dell’Orsa Minore, individuando il Piccolo Carro. Ciò, con un po’ di buon allenamento, sarà semplice da fare: dobbiamo letteralmente vedere la forma di un piccolo carro nel cielo. La Stella Polare fa parte della coda, ed è l’ultima che compone questo gioco di luci nel cielo. È quella bussola che non sbaglia.
Orientarsi di notte può essere più complicato, ma la stella a noi più vicino è un punto di riferimento perfetto durante tutto il giorno. Sappiamo che il Sole sorge verso est e tramonta verso ovest. Dunque, posizionandoci di fronte al Sole, all’alba, sapremo di trovarci di fronte all’est. Sapendo ciò, un metodo efficace per trovare i punti cardinali è quello di utilizzare un bastone. Piantiamolo nel terreno in modo da far avanzare in superficie un metro circa. Con un sasso, segniamo dove arriva l’ombra. Aspettando circa trenta minuti, l’ombra si sarà spostata. Segnando con un altro sasso la posizione della nostra lancetta naturale, ci accorgeremo che essa è esattamente allineata col primo sasso che abbiamo posizionato. Avremo così trovato gli estremi est e ovest. Di conseguenza, se tracciamo una linea precisamente perpendicolare, ci troveremo di fronte al nord e al sud. Ecco che non abbiamo avuto la necessità di utilizzare una bussola.
Le piante sono dotate di un’intelligenza incredibile, argomento estremamente interessante su cui puoi sapere di più leggendo quest’articolo. Ecco che se ci perdiamo in mezzo al bosco, a venire in nostro aiuto sono proprio i nostri amici alberi. Abbiamo vari modi per orientarci in questa situazione. Ad esempio, prima di perderci, preveniamo il problema cercando un albero di riferimento, diverso dagli altri, magari con delle foglie differenti dai suoi compagni attorno. Mano a mano che ci allontaniamo, segniamoci degli altri punti di riferimento che si distinguano per la propria morfologia. Se troviamo il tronco di un albero tagliato, una metodologia perfetta per riconoscere i punti cardinali è quella di guardare i suoi anelli. La parte più a sud presenterà una struttura circolare con più spazio tra un anello e l’altro. Ecco che ancora una volta orientarsi senza mappa si dimostra in realtà meno complicato di quanto tendiamo a pensare.
La tecnologia ha indiscutibilmente portato comfort alle nostre vite, semplificandole notevolmente. Tuttavia, possiamo dibattere che, trattandosi di qualcosa che ha creato l’uomo, ha una fragilità intrinseca: non sempre funziona. Il gps spesso non riesce a trovare il segnale, specialmente se ci troviamo in un luogo come una foresta o ad un’altitudine elevata. La bussola, per quanto possa essere precisa è influenzata dal campo magnetico terrestre. Un’interferenza potrebbe facilmente farla impazzire. Dunque, imparare ad orientarsi senza la tecnologia è fondamentale, poiché potremmo trovarci in una situazione in cui essa fallisce. In tal caso, saper riconoscere i punti cardinali ci fornisce la nostra posizione. Dunque, quando siamo in un punto critico e ci siamo persi nella natura, avere dei punti di riferimento che non possano essere influenzati da agenti esterni diventa una questione di vitale importanza. Anche una mappa, per quanto utile in moltissime situazioni, non sempre sarà completamente aggiornata. Dobbiamo imparare a fidarci della natura, perché, per quanto essa sia sempre soggetta a cambiamenti dovuti a fattori interni ed esterni, ci darà sempre dei punti di riferimento stabili, come le stelle.
Se pensiamo di avventurarci nel bosco è fondamentale essere vestiti adeguatamente. Clicca qui per fare uno shopping di qualità!
Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.
Tra i luoghi di maggiore suggestione degli Appennini Laziali per una escursione, ...
A metà strada tra la Valle del Chiese e il Lago di Garda, durante il nostro ...
A pochi passi dalla capitale, tra Norma e Sermoneta, il Bel Paese custodisce uno dei ...
Amatissimi dalla Principessa Sissi, adorati dai turisti. I Giardini di Castel ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur