Viene chiamato il giardino del mondo e guarda il Lago di Garda: impossibile non andarci

Antonia Festa  | 11 Nov 2025

La Valle del Chiese offre un bellissimo percorso che consente di ammirare il territorio di Alpi Ledrensi e Judicaria, che dal 2015 è riconosciuto dall’UNESCO come Riserva di Biosfera. L’itinerario inizia in località Alpo di Storo. Superata l’omonima malga di proprietà di Bondone, la salita per raggiungere cima Tombea percorre per intero una vecchia mulattiera risalente ai tempi della Prima Guerra Mondiale fino a Bocca di Caplone. Durante l’intero percorso, sarà possibile ammirare i segni della Grande Guerra, che su queste montagne ebbe ripercussioni notevoli.

Da Alpo di Storo a cima Tombea: il sentiero tra le prealpi

La strada, con numerosi tornanti e una galleria in uno sperone roccioso di pochi metri, sale, con pendenza moderata, fino alla bocca di Caplone (1755 m). Gli ultimi tornanti della strada presentano degli scorci panoramici straordinari sulla zona del lago d’Idro e dell’Alpo. Una volta raggiunta la bocca di Caplone, si passa sul versante opposto (bresciano) e si prosegue in salita in direzione di malga Tombea, posta alla base degli ultimi 50 metri di dislivello che separano dalla vetta della cima Tombea (1950 m).

Abbandonare la strada al cartello e proseguire, scegliendo uno dei numerosi sentierini presenti, fino alla vetta e al punto panoramico dov’è possibile godere del magnifico panorama delle le cime circostanti. Per un’esperienza a 360 gradi, può essere utile munirsi di un binocolo. Il ritorno avviene lungo il percorso di salita.

Il “giardino del mondo” è uno scrigno di biodiversità

Uno splendido giardino fossile adagiato sulle Alpi“, così può essere descritta la cd. cima delle tombe (per gli accumuli di terreno che sembrano delle tombe), custode di leggende e di un inestimabile patrimonio naturalistico. Grazie alle sue particolari caratteristiche botaniche, ogni anno decine di scienziati di tutto il mondo vi si recano per studiare le specie floreali presenti in questo angolo della Valle del Chiese. Cima Tombea custodisce ben 21 rarità endemiche, che le hanno fatto meritare l’appellativo di “Giardino del mondo”. Ne ebbero il sentore, fin nel periodo a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, botanici come Kaspar von Stemberg e Francesco Facchini e, poi, Friedrich Leybold e Pietro Porta, i quali diedero inizio a una stagione di esplorazioni che ancora oggi confermano la presenza di un tesoro tanto prezioso quanto unico.

Tra le specie più rare che abitano questo luogo, menzioniamo: Aquilegia thalictrifolia (aquilegia dalle foglie di Thalictrum), Dapline petraea (dafne minore), Saxifraga arachnoidea (sassaifraga ragnatelosa), Saxifraga tombeanensis (sassifraga del Monte Tombea), Silene elisabethae (silene d’Elisabetta), Telekia speciosissima (erba regina) e Viola dubyana (viola di Duby). Musica per le orecchie si esperti e scienziati, un patrimonio – a volte minacciato d’estinzione – meritevole dell’attenzione e della protezione di tutti.

Inserita nel gruppo montuoso che si estende tra il Lago di Garda e il Lago d’Idro, al confine tra la provincia di Trento (comuni di Storo e Bondone) e quella di Brescia (comune di Magasa), la cima Tombea è un vero e proprio paradiso botanico, quindi, appartato in un angolo di Alpi da scoprire e cercare al di fuori di ogni itinerario turistico noto.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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