Sono circa 50 i chilometri su strada che separano Tarquinia e Cerveteri, eppure i loro nomi si pronunciano insieme, quasi uno la metonimia dell’altro. Perché quando si parla della civiltà etrusca, della dodecapoli, delle necropoli e delle tombe dipinte con sapienza, sono loro i due nomi che vengono più facilmente alla mente. Con l’obiettivo di unire territori e raccontare una storia che è unificata sotto il cappello del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, e con la collaborazione dei due comuni di Tarquinia e Cerveteri, è nato il progetto della Via Etrusca. Sei itinerari, sei percorsi guidati che parlano di archeologia, arte e natura e che parlano a un pubblico sempre più attento a soluzioni turistiche innovative, tecnologiche, accessibili a tutti.
Il progetto di Via Etrusca, votato a una efficace trasmissione turistica e a permettere un’esperienza di scoperta più coinvolgente, si basa sulla realizzazione di questi sei itinerari che toccano i principali siti delle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia. Nel farlo, sono state previste due ulteriori iniziative decisamente molto interessanti e al passo coi tempi: la realizzazione di un podcast e la presenza di contenuti digitali rivolti a bambini e persone con disabilità visiva. Nel primo caso, il podcast, con una tappa per ciascuno degli itinerari previsti, vede un dialogo “intergenerazionale” tra una principessa etrusca e un professore dei giorni oggi. Le voci dei due personaggi sono quelle di Maria Grazia Cucinotta (attrice e modella) e Vittorio Maria de Bonis (storico della letteratura e critico d’arte), in una sorta di racconto che parte da quasi 3000 anni fa e arriva fino alla contemporaneità, per farci emozionare e avvicinare al mondo degli Etruschi in modo fortemente attuale.
Per i bambini e per coloro che hanno delle difficoltà specifiche, la tecnologia mette a disposizione una rappresentazione di antichi personaggi etruschi in realtà aumentata e sotto forma di cartoni animati, così come è possibile accedere a storie, racconti e ricostruzioni storiche con quiz interattivi, video LIS e contenuti rivolti agli ipovedenti. Un modo innovativo per parlare a tutte e tutti e far sì che il messaggio storico sia davvero globale.
Come abbiamo visto, il progetto della Via Etrusca ha visto la realizzazione di sei percorsi, equamente suddivisi tra i territori comunali di Tarquinia (1, 2, 3) e Cerveteri (4, 5, 6). Per ciascuno di essi c’è un tema, un luogo, un simbolismo specifico che ci accompagna nella scoperta della storia, civiltà, territori della civiltà etrusca.
L’itinerario n° 1 è detto Sulle orme degli etruschi. Si trova a Tarquinia e, partendo dalla città, arriva fino alle necropoli. Lungo il suo percorso passa per la via dei Principi, si immerge nei paesaggi della campagna, tocca le tombe del Calvario, la necropoli Scataglini, la tomba dell’Orco e quella degli Scudi. È un percorso a prevalente vocazione archeologica e sul quale l’ambito naturale è anch’esso particolarmente presente.
L’itinerario n° 2 è detto Tarka | Corneto | Tarquinia. I nomi sono quelli che raccontano l’evoluzione storica della città, dalla fase villanoviana ai giorni d’oggi. Imperdibile la visita a Palazzo Vitelleschi, la quattrocentesca sede del Museo Archeologico Nazionale, mentre i misteri e le bellezze cittadine si aprono nei vicoli e nelle piazze, fino ad arrivare alla romanica chiesa di Santa Maria in Castello, complesso del Duecento e tutelato come monumento nazionale.
L’itinerario n° 3 è detto L’Alba Sacra – Acropoli | pian di Civita | cammino CAI 103 | Barriera San Giusto. È quello maggiormente incentrato sulla città etrusca, i cui resti lasciano trasparire soprattutto il sito religioso dell’Ara della Regina, dedicato alla dea della caccia e alla memoria di Tages, che avrebbe insegnato agli aruspici l’arte della divinazione. È anche un percorso di natura, poiché incrocia il cammino 103 del Club Alpino Italiano, passa tra colli e campi, attraversa la Tarquinia contemporanea e si ferma in Barriera San Giusto. Insomma, un vero e proprio viaggio nel tempo, oltre che nello spazio.
L’itinerario n° 4 ha molte tappe intermedie, racchiuse nell’elenco Il confine tra la città dei morti e quella dei vivi – Monti Ceriti | Necropoli della Banditaccia | Via degli Inferi | Valle del Manganello | Cascata dell’Arenile | Cascata del Braccio di Mare | Cascata della Mola | Ospedaletto | Castel Giuliano. La Necropoli della Banditaccia, uno dei luoghi per eccellenza della civiltà etrusca, fa bella mostra di sé nel lasciar trasparire gli elementi segnanti dell’arte e dell’organizzazione degli spazi funerari. Si passa per la via degli Inferi e per le cascate delle Ferriere, congiungendo così natura e storia in contesti davvero emozionanti.
L’itinerario n° 5 è il Cerveteri | Ceri. Si parte da piazza Santa Maria, luogo centrale di Cerveteri con il Museo Archeologico Nazionale, si prosegue lungo palazzo Ruspoli e le case Grifoni e si arriva nell’insediamento di Ceri, etrusco prima e medievale poi, un feudo antico il cui santuario mariano è ricco di affreschi del periodo altomedievale.
Infine, l’itinerario n° 6 è quello de Il patrimonio ritrovato – Tombe del Comune. | Necropoli delle Greppe di Sant’Angelo | Tomba delle 5 sedie | Grandi Tumuli | Necropoli del Laghetto | Le sabbie nere. Oltre la Banditaccia, si passa per le tombe del Comune, il tumulo dei Leoni Dipinti, quello della Nave e delle Cinque sedie, in un viaggio archeologico nella memoria, storica e archeologica, dei siti etruschi di Cerveteri. Il punto culminale è la necropoli di Greppe Sant’Angelo, celebre per il ritrovamento del cratere di Eufronio, oggi conservato nel Museo Archeologico Nazionale Cerite di Cerveteri.
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