Atmosfere medievali, mummie e non solo. Misteri e allegria si confondono in questo incantevole borgo che oggi vive in una commistione tra antico e moderno. Una destinazione all’insegna della gioia, e delle attività all’aria aperta, lungo i bellissimi itinerari del Parco Naturale delle Prealpi Giulie
Venzone ha una storia unica. Fu punto di riferimento lungo un passaggio obbligato verso il nord sin dal tempo dei Celti, nel lontano 500 a.C. A testimoniarlo i numerosi reperti archeologici rinvenuti in loco, almanacchi di un fiorente passato: la posizione strategica determinò la sua fortuna nell’antichità. I Romani trasformarono l’insediamento in una statio lungo il percorso della via Julia Augusta che dal sito di Aquileia portava al Norico, non a caso l’urbanistica di Venzone, seppur tipicamente medioevale, rivela l’impronta dell’insediamento romano. La dea bendata le fu complice per millenni mentre la natura fu matrigna nel 1976, quando il terribile terremoto che colpì il Friuli Venezia Giulia ridusse in cenere il borgo e i secoli di splendore. L’opera dell’uomo fece la differenza: i suoi abitanti ricostruirono con pazienza certosina la cittadina alla perfezione, pietra dopo pietra. Oggi Venzone è una delle opere di ricostruzione filologica più stupefacenti al mondo.
Visitando il borgo vi accorgerete che tutto appare come allora: gli operosi abitanti hanno riportato all’antico splendore Casa Marcurele, l’edificio più antico risalente al XI secolo, il trecentesco Palazzo degli Scaligeri, il duecentesco Palazzo Zinutti, e il bellissimo Duomo romanico-gotico del ‘300 simbolo del borgo, considerato monumento della restaurazione post terremoto. Accanto si trova la Cappella cimiteriale di San Michele risalente al XIII secolo, un luogo del mistero poiché ospita diverse mummie. La paura dell’indistinto, qualunque sia la forma, non intimorisce i venzonesi che omaggiano con spirito ogni aspetto della vita, e brindano alla prima occasione.
Venzone è una realtà da scoprire, così come il magnifico territorio che lo circonda. Partendo dalla cittadina è possibile intraprendere bellissime escursioni: siamo all’interno del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, area di incontaminata bellezza, di valli verdissime e laghetti d’acqua cristallina. Si tratta di un’area di grande valore non solo geologico, naturalistico e paesaggistico, ma anche storico e culturale, in quanto racchiude caratteri peculiari difficilmente rinvenibili altrove, un territorio da scoprire attraverso entusiasmanti escursioni.
Venzone offre l’opportunità di una vacanza attiva, a cominciare dal suo centro storico. L’incantevole cittadina merita una visita passeggiando, il modo perfetto per scoprirla lentamente e ammirare la grande opera di ricostruzione che è stata fatta. Il borgo è rinato “dove era e come era”, un esempio di conservazione e di tutela del patrimonio storico-culturale e del tessuto socio-economico. Non solo, nel 2017 è stata eletta “Borgo dei Borghi”, un prestigioso riconoscimento che ne elogia la bellezza ma anche lo spirito, il genius loci che aleggia tra le sue vie, e l’animo dei suoi abitanti.
Venzone è un vero e proprio museo a cielo aperto, scelto come location anche dal maestro Monicelli per girare molte scene del capolavoro “La Grande Guerra”. La scoperta del centro inizia attraversando la trecentesca porta S. Genesio che dà accesso alla cittadina superando l’imponente doppia cerchia di mura del XIII secolo, le stesse che nel 1965 le conferirono il titolo di “Monumento Nazionale”. Alte 8 metri e larghe 1,5 metri, contano la bellezza di 15 torri. Superata questa maestosa fortificazione, perdetevi tra le viette del centro prima di fare tappa al Duomo, considerato il monumento principale, splendido esempio di stile romanico-gotico, consacrato nel 1338 dal patriarca di Aquileia. Accanto alla chiesa, merita una visita la Cappella cimiteriale di San Michele, la quale promette emozioni “spettrali” ma allo stesso tempo molto interessanti: qui si trovano delle mummie conservatesi grazie ad un processo naturale, dalla più antica del 1348, alla più recente del 1881.
Piazza Municipio è il cuore di Venzone. Qui affaccia il Palazzo Comunale, un’elegante costruzione gotica del 1410 le cui facciate esterne sono decorate con una serie di stemmi delle più antiche nobili famiglie venzonesi. A poca distanza svetta Palazzo Radiussi, residenza nobiliare che si caratterizza per la trifora in stile gotico veneziano del Quattrocento e il grande portale seicentesco. A nord della piazza si incontra Palazzo Orgnani Martina, antica residenza nobiliare risalente al XVIII secolo, oggi sede dei principali musei e delle esposizioni temporanee venzonesi. Date uno sguardo anche al dirimpettaio Palazzo Radiussi del XV secolo e al suo raffinato balcone rinascimentale. A poca distanza da Porta Nord si trova Palazzo Pozzo dove, a pochi passi, spuntano i resti della Chiesa di S. Giovanni Battista. Quel che rimane di questa struttura del XIV secolo è una testimonianza della furia del terremoto che risparmiò soltanto la facciata principale dell’edificio.
Prealpi Giulie. Foto di Ulderica Da Pozzo
Partendo da Venzone è possibile immergersi nella natura e godersi i magnifici panorami lungo i sentieri che intrecciano il Parco naturale delle Prealpi Giulie. Il parco, che comprende la catena dei Musi e la maestosa cima del Canin, è un paradiso di biodiversità istituito nel 1996. Interessa i territori dei comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone e conta una superficie complessiva di circa 100 km² dove spaziano tre aree biogeografiche diverse: mediterranea, illirica ed alpina. Un territorio ricchissimo, non solo per natura ma anche per il tessuto storico, culturale e paesaggistico. L’area protetta, assieme alla Riserva naturale della Val Alba, costituisce il cuore della Riserva della Biosfera MaB Unesco Alpi Giulie, luoghi che invitano a seguire i numerosi itinerari che si snodano lungo le valli e cavalcano i monti del Parco, sempre con attenzione e rispetto per la natura che ci circonda.
L’Anello della Val Venzonassa segue la vallata dell’omonimo torrente per quasi 10 chilometri. Parte dalla forcella Musi e arriva al borgo di Venzone. Qui sarete immersi in una natura generosa, quella dei versanti meridionali del monte Plauris e quelli settentrionali dei monti Chiampon e Ledis: boschetti profumati di orniello, carpino nero e folte faggete sono l’habitat di una ricca fauna endemica. Non è raro avvistare dolci caprioli, qualche lepre e persino marmotte. La morfologia glaciale, frutto di un’erosione fluvio-glaciale, presenta nel fondovalle una profonda forra dagli incantevoli colori, mentre più in alto si possono scorgere i resti di antichi insediamenti, questo anello è un percorso dalle mille suggestioni ed emozioni: attenti alle vertigini, soprattutto chi ne soffre.
Il Sentiero botanico del Monte Plauris è un bellissimo itinerario immersivo di quasi 15 chilometri, noto per svelare le preziose specie vegetali del Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Un eden naturale considerato un autentico giardino botanico popolato da tantissime specie endemiche, compresa una ricca avifauna: qui è facile rivolgere uno sguardo al cielo e avvistare incredibili esemplari di aquile e grifoni.
L’Anello delle chiesette di Venzone è una piacevolissima passeggiata di quasi 3 chilometri che si immerge nel tessuto culturale e naturalistico del territorio che circonda il borgo. Percorrendo il sentiero che parte dal centro di Venzone si raggiungono le Chiesette di Santa Caterina e dei Santi Giacomo e Anna, ricostruite meticolosamente dopo il terremoto del’76. Questi luoghi della fede sono simboli di resilienza e spiritualità che emergono dal verde, circondate dai boschetti di tigli, frassini e noccioli, scorci idilliaci simili a dei quadri dove immergersi per trovare pace e tranquillità.
Gemona del Friuli. Foto di Ulderica Da Pozzo
Partendo da Venzone è possibile raggiungere un’altra bellissima perla della regione, Gemona del Friuli, considerata la porta d’ingresso delle Prealpi Giulie. La località spunta tra il fiume Tagliamento e i monti Cuarnan e Cjampon, un territorio verdissimo e molto amato da chi ama svolgere le attività all’aria aperta. Gemona è nota dagli amanti del cicloturismo poiché qui è possibile seguire bellissimi percorsi in sella alle due ruote, l’ideale per una vacanza attiva, a stretto contatto con la natura. È inoltre la destinazione perfetta per chi desidera praticare trekking, sport acquatici come Kayak e rafting sul Fiume Tagliamento e persino volo libero con parapendio e deltaplano dal Monte Cuarnan, incredibili avventure adrenaliniche.
Questa facile escursione di quasi 5 chilometri conduce ad una delle cime più panoramiche delle Prealpi Giulie, il Monte Cuarnan. La fatica della salita è ricompensata: dalla vetta si può ammirare uno spettacolare panorama che spazia dalle Alpi Carniche alle colline moreniche che degradano dolcemente verso la pianura. Non dimenticate di portare con voi il binocolo: nelle giornate dal cielo terso la vista spazia sino al Mare Adriatico, un belvedere davvero unico.
Il Sentiero delle cascate nella valle del torrente Orvenco è un bell’itinerario di quasi 9 chilometri, indicato per camminatori allenati. Un percorso moderatamente sfidante che segue il tracciato lungo la Valle dell’Orvenco e le dorsali boscose del Monte Faeit, collezionando scorci su cascate e pozze d’acqua cristalline, tra le più pittoresche quella denominata “Bastart”, un angolo molto suggestivo dove la natura si fa arte.
Il Cammino di Sant’Antonio è un percorso che unisce storia, cultura, natura e spiritualità. Si tratta di un lungo percorso che parte da Gemona del Friuli e attraversa i territori della regione per poi sconfinare in Veneto e raggiungere la città di Vittorio Veneto. 268 chilometri per un totale di 11 tappe, un percorso ricco di significati che ripropone l’andare del Santo, all’insegna del turismo lento, della spiritualità e della cultura: lungo l’itinerario sono tantissime le meraviglie da visitare, borghi e mirabili architetture, luoghi d’arte e dello spirito.
Acromax 2024 – Lago dei 3 comuni. Foto di Fabrice Gallina
Il territorio che circonda Venzone si caratterizza anche per la presenza di laghi. Le acque limpide e calme dei bacini sono un’attrazione, e la sola vista induce alla calma e alla serenità, ma allo stesso tempo sono un buon proposito per seguire i percorsi che li lambiscono e scoprire i loro habitat, vere e proprie oasi di biodiversità. Da appuntare il Lago di Cavazzo, alle pendici delle Alpi Carniche situato nella Valle del Lago. Si tratta del bacino lacustre più esteso della regione, e viene chiamato anche con l’appellativo dei “Tre Comuni” perché si trova fra i comuni di Cavazzo Carnico, Bordano e Trasaghis. Questo grande specchio d’acqua è lambito dalle boscose pendici dei monti San Simeone, Festa e Naruvint, habitat di una ricca fauna endemica e una flora rigogliosa. Molto interessante per approfondire la conoscenza di questo bacino e della sua biodiversità è l’Ecomuseo Val del Lago, un museo diffuso che si estende nei tre comuni e propone una serie di attività per favorire la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio naturale e culturale dell’area, tra cui escursioni naturalistiche e laboratori didattici, indicati per bambini e ragazzi. Ideale per le famiglie anche il bellissimo percorso ad anello dei laghetti di Bordano, un itinerario di poco più di 3 chilometri incorniciato dai monti che sovrastano Gemona del Friuli. Bellissimo anche il Lago di Cornino, caratterizzato da un magnifico colore verde-azzurro. Questo specchio d’acqua spunta nell’omonima Riserva naturale Lago di Cornino ed è uno degli ambienti più interessanti dell’intero arco alpino per l’osservazione dei rapaci, tanto da essere considerato meta da non perdere per il birdwatching. Affinate lo sguardo e guardate il cielo: qui i grifoni sono protagonisti e sembrano vegliare dall’alto questo magnifico territorio.
Articolo di Elena Bittante.
Foto copertina: Ulderica Da Pozzo. Tutti i diritti riservati.
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