Itinerario a due ruote sulle Alpi del Friuli Venezia Giulia. Un bella ed impegnativa “scalata” verso il Monte Lussari su un sentiero di montagna che ci porta al confine con Austria e Slovenia Arriviamo a quota 1789 metri sul livello del mare, in uno dei posti di pellegrinaggio più frequentati da italiani, sloveni ed austriaci. Andiamo in MTB in un posto da favola, che quasi non sembra reale, un piccolo angolo di mondo che sembra essere la location italiana della nascita di Gesù. Andiamo sulle Alpi Giulie, in provincia di Udine e precisamente a Tarvisio per visitare ed esplorare i luoghi che ci conducono al Santuario del Monte Lussari.
Un luogo splendido che con il suo secolare santuario ed il suo caratteristico borgo è uno dei posti più rinomati del Tarvisiano e delle Alpi Giulie. Un luogo ideale da visitare in qualsiasi stagione dell’anno, in MTB o in trekking, con gli amici ma anche con tutta la famiglia. Non solo turismo religioso, ma anche tante le escursioni alla scoperta di un panorama mozzafiato. Perfetto poi per rifocillarsi, in cima, con le specialità tipiche della cucina friulana.
Santuario di Monte Lussari, Tarvisio
Il nostro itinerario parte da Camporosso, una piccola frazione di Tarvisio. Qui ha sede la famosa telecabina che dalla valle, a 805 metri sul livello del mare, in circa 15 minuti conduce sulla vetta del Monte Lussari. Un percorso molto spettacolare ma che a noi, in questo momento, non interessa. Vogliamo metterci in gioco, con le nostre forze ed energie e percorrere in MTB il sentiero che dalla valle risale lungo la montagna e ci porta dritti al secolare santuario. Un obiettivo arduo, ma non troppo, dipende dall’allenamento che ognuno ha.
Potremmo definirlo, con i suoi 800 metri di dislivello, un percorso di media difficoltà, o forse per altri sarà difficile, chissà! Noi lo proviamo e voi? Ad indicarci la strada alcuni cartelli escursionistici che individuano il sentiero per il Monte Lussari. Bene, si comincia!
Il Monte Lussari in una giornata di autunno
Arriveremo a 1789 metri su un tracciato non perfetto, a volte irregolare con un fondo disconnesso, con tratti di sassi e ghiaia che rendono la salita affannosa. Una salita, questa, che ci porterà fino in cima, dove ad attenderci ci sarà un piccolo villaggio abbarbicato sui monti. La salita non sarà facile, a tratti anche faticosa, e di certo non sarà una passeggiata rilassante ma la meta finale ne vale davvero la pena. Dunque è chiaro che la salita lungo il sentiero del Pellegrino, chiamato così perché è da anni che viene frequentato dai tanti pellegrini che vogliono salire alla chiesa della Madonna del Lussari, non ci darà tregua e respiro.
Bisognerà sudare e mettercela tutta. Il consiglio dunque è quello di partire con calma, affrontare il tragitto con una media costante, senza esagerare altrimenti arriveremo in cima con la lingua di fuori. Fin da subito la pendenza si farà sentire. Lungo il tragitto incontreremo le varie stazioni della Via Crucis che, per chi fa trekking, segnano il terreno da percorrere, fino al monte. Allo stesso tempo ci toccherà “affrontare” piccoli ostacoli della natura che si presenteranno, tra i quali un torrente. Grazie agli alberi che fanno ombra l’acqua è sempre molto fresca. Facciamo dunque una piccola sosta, ci rifocilliamo per poi ripartire di nuovo in sella alla nostra mountain bike. A metà strada, intorno ai 1500 metri di altitudine, il sentiero dopo aver sorpassato una seggiovia, esce dal bosco.
Ci troviamo in un tratto pianeggiante, uno di quei pianori montani e verdeggianti completamente circondati dai monti. Non facciamoci trarre in inganno dal fatto che da qui il villaggio con il santuario si intravede e si avverte il suono delle campane della chiesetta del Lussari. Saremo forse arrivati? Purtroppo no! Non facciamo dunque l’errore di forzare la mano con le pedalate pensando di essere allo sprint finale. La salita non è ancora finita. La pendenza riprende, e anche in modo marcato. Ci aspetta ancora un tratto con gli ultimi tornanti. Solo alla vista delle mucche e delle prime baite potremo tirare un respiro di sollievo e dire che finalmente ce l’abbiamo fatta. Davanti a noi si aprirà una vista magnifica, una cartolina che quasi non sembra essere vera.
Tutt’intorno le cime delle Alpi Giulie che proteggono un gioiello incantevole, che non ha eguali. Qualcosa di suggestivo e fantastico, sembra quasi di stare in un film. Casette e locali caratteristici ci accolgono e lasciano intravedere il santuario. Non ci resta che raggiungere la parte di prato verde dove arriva la Funivia che parte da Camporosso per un meritato relax. Non ci resta che distenderci dopo questa faticosa salita e respirare aria buona. Ammirare la meraviglia del paesaggio per poi dedicarci alla visita del santuario e del borgo, tra le botteghe gastronomiche e punti vendita di gadget.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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