Tanta acqua in un verde rigoglioso, rappresentato da un mix di faggi, abeti bianchi, aceri montani, olmi, frequentato da orsi bruni europei, linci, lupi, cervi, caprioli, lontre, tassi, martore, in uno dei complessi carsici più vasti del panorama croato. Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice è una delle attrazioni più incredibili della Croazia.
Grazie al modellamento delle rocce calcareo-dolomitiche il paesaggio, quasi 300 chilometri quadrati, è assolutamente spettacolare. Una serie di laghi (ben 16 i principali) a diversa altezza, da 636 a 480 metri, alimentati da sorgenti sotterranee e da due fiumi, il Bijela Rijeka e il Crna Rijeka (ovvero il Fiume Bianco e il Fiume Nero). Sono collegati tra loro da una serie di cascate, zampilli, balzi in un fenomeno in continua evoluzione.
Il carbonato di calcio contenuto nelle acque derivato dal disfacimento delle rocce, si accumula e, al contatto con alghe verdi-azzurre, muschi, batteri e altri organismi multicellulari microscopici, diventa così duro da diventare tufo. Questo è così resistente da formare sbarramenti, argini, vere barriere da cui appunto l’acqua salta in modo spettacolare. Tutto ciò si verifica da circa 7mila anni ma l’ambiente è molto vulnerabile.
Purtroppo anche questa zona è stata segnata dalla terribile guerra dei Balcani. Ha insanguinato la ex Jugoslavia negli anni ’90, poiché i serbi presero nel 1991 il controllo del parco liberato poi dai croati nel 1995. Di mezzo, la distruzione delle strutture alberghiere, il taglio indiscriminato di alberi e anche la contaminazione delle acque dei laghi. Ora è per fortuna sotto controllo, grazie a un monitoraggio costante che allerta su qualsiasi anomalia fisico-chimico-biologica in grado di mandare in tilt il fragile meccanismo naturale.
Tutto si può ammirare grazie a una serie di 18 chilometri di sentieri con passerelle di legno che danno proprio la sensazione di camminare… sull’acqua. Grazie a loro si possono “scandagliare” le due aree del parco. Quella superiore, in cui prevale la roccia dolomitica, con i 12 laghi più grandi e cascate da lasciare senza parole in una verdeggiante cornice di boschi fitti. Quella inferiore, dove i bacini lacustri sono un più piccoli e la vegetazione è meno imponente.
Gli ingressi al parco sono il numero 1 che porta subito nella zona dei laghi inferiori e il numero 2 che permette di salire prima ai laghi superiori e poi ridiscendere a quelli inferiori. C’è anche l’ingresso supplementare Flora.
È possibile scegliere tra diversi sentieri, di diversa durata e lunghezza, contrassegnati da lettere e tutti circolari.
Per tutte le informazioni su orari di apertura e costo del biglietto, è possibile visitare il sito ufficiale del parco.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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