Una Riserva Naturale davvero bellissima che caratterizzerà il tuo autunno in maniera impeccabile

Antonia Festa  | 06 Ott 2025

Il trekking in Friuli più coinvolgente è tra i paesaggi selvaggi della Val Rosandra: uno dei luoghi con il più ricco patrimonio geo-morfologico del Carso triestino. Il suo paesaggio può farci spaziare dalle Alpi all’Europa centrale, dai Balcani all’Europa orientale, dall’Adriatico al Ponto e persino portarci in altri continenti. Attraversato da un unico corso d’acqua superficiale chiamato Torrente Rosandra-Glinščica, questo luogo conserva un patrimonio naturalistico, faunistico e geologico unico in cui immergersi. La sua vegetazione è lo specchio di tutto il patrimonio vegetale del Carso. Ci sono, ad esempio, alcune specie di piante che includono entità endemiche o rare.  Ma la Val Rosandra non testimonia solamente il passato morfologico di questi luoghi, ma porta i segni anche della sua storia umana. Ecco allora perché vale la pena esplorarlo con un magico cammino di trekking.

Val Rosandra: i punti d’interesse tra storia e spiritualità

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A pochi chilometri da Trieste, all’esatto confine con la Slovenia, nel comune di San Dorligo della Valle – Dolina, la Val Rosandra costituisce un solco vallivo che divide l’altipiano carsico e si estende dallo sperone di Draga allo sbocco di Bagnoli. Oggi l’intera area costituisce la Riserva Naturale Regionale della Val Rosandra. Questa valle si estende su circa 746 ettari ed è caratterizzata da un aspetto incredibilmente selvaggio, con rupi, ghiaioni e pareti a strapiombo, nonché da un elevato numero di grotte, che ne hanno fatto la meta ideale per escursionisti, rocciatori, speleologi e studiosi.

La Val Rosandra è anche un importante luogo storico. Quasi tutti gli itinerari che la attraversano sono testimoni di un passato popolato da uomini e viandanti, pellegrinaggi e scambi. Nei pressi della foce del Rosandra passa l’antica Via del Sale, un tempo usata per l’importantissimo commercio del prodotto ma anche per il mercato delle spezie verso l’Europa centrale. Un altro luogo di grande rilevanza storica è la piccola Chiesa di Santa Maria in Siaris, che sorge alle pendici del Carso, sotto il Cippo Comici. Restaurata a più riprese nei secoli, secondo la leggenda, venne fatta edificare da Carlo Magno in persona per esservi sepolto il giorno della sua morte.

Curiosi e interessanti sono anche i resti dell’ex ferrovia che collegava Vienna con Venezia, Trieste e l’Istria attraverso Lubiana. L’infrastruttura transalpina era lunga ben 12 chilometri. Oggi, grazie ai tratti ferroviari di quella linea scavata nella roccia carsica, tali posti sono diventati meravigliosi punti di passaggio ciclo-pedonale.

Val Rosandra: il percorso

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Gli itinerari che percorrono la valle in lungo e in largo sono molti, gran parte di questi però sono accomunati dalla presenza di vecchi ruderi, testimoni del suo passato commerciale. Ecco 3 percorsi imperdibili per ammirare in tutto il suo splendore il Carso e la Val Rosandra.

Sentiero dell’Amicizia

Questo percorso fu istituito nel 1981, su iniziativa degli abitanti trans-frontalieri in occasione della prima edizione dell’iniziativa Odprta meja (Confine aperto), ormai divenuta una tradizione. Il sentiero segue l’antica via del sale, utilizzata per secoli dai commercianti della Carniola per arrivare alle saline triestine attraverso Zaule.

  • Punto di partenza: Bangoli della Rosandra-Boljunec
  • Punto d’arrivo: Beka – Ocizla
  • Lunghezza: 4 chilometri
  • Dislivello: 679 metri
  • Tempo di percorrenza: 3-4 ore
  • Difficoltà: adatto a tutti
  • Periodo dell’anno: tutto l’anno

Il Sentiero dell’Amicizia inizia da Bagnoli della Rosandra – Boljunec e si snoda lungo il percorso CAI n.1 fino a Bottazzo – Botač. Da qui, attraversate il ponte che un tempo delimitava il confine fra Italia e Slovenia, proseguendo fino a Beka – Ocizla. Un bel percorso fra boschi e landa carsica. Potreste anche seguire il percorso circolare. In tal caso, dovete iniziare da Beka, presso la vedetta al confine. Scendete lungo il sentiero, spettacolare ma ripido, in direzione Bottazzo e, poi, proseguite lungo il tratto pianeggiante che arriva alla Chiesa di San Lorenzo a Beka lungo un tracciato piano.

Percorso Giordano Cottur, Sentiero della Ferrovia

Dedicato ad un famoso ciclista, questo percorso va dal cuore di Trieste alla Slovenia. L’itinerario ciclabile inizia nel quartiere di San Giacomo di Trieste e, lentamente, ripercorre i 18 chilometri del vecchio tracciato ferroviario Trieste – Erpelle Cosina, valicando il confine con la Slovenia. La ferrovia fu attiva tra il 1887 e il 1959 e smantellata nel 1966. Attualmente sono state conservate, seppur con inedita destinazione d’uso, molte delle originarie stazioni e delle strutture ferroviarie; le numerose gallerie scavate nella roccia rendono la passeggiata davvero interessante dal punto di vista dell’archeologia industriale. Il tracciato presenta numerosi attraversamenti, in modo da consentire vari ingressi alla percorso, che assicura straordinari scorci e panorami, paesaggi bucolici, frutteti, dirupi e, ovviamente, il Carso in tutta la sua bellezza.

  • Punto di partenza: Via Orlandini, Trieste
  • Punto d’arrivo: Hreplje in Slovenia
  • Lunghezza: 18 chilometri
  • Dislivello: 490 metri
  • Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Difficoltà: media
  • Periodo dell’anno: tutto l’anno

Il percorso da San Giacomo ad Altura è asfaltato, mentre quello che va da Altura a Draga Sant’Elia è sterrato. Superata la città, incontrate una piccola deviazione verso la Strada di Fiume, all’altezza della Villa Sartorio che ospita alberi secolari, come i pini d’Aleppo. Più avanti, lungo il costone a fianco del Monte Stena, vi si apre davanti la Val Rosandra con la sua bellezza selvaggia. Il Cippo Comici, i ghiaioni, i lastroni calcarei, la Chiesa di Santa Maria in Siaris: il percorso vi assicura molte sorprese. Il sentiero sale ancora, aggirando il Monte Stena per arrivare a Draga Sant’Elia dove, sulla strada asfaltata, si trova anche una fontana.

Quando visitare la Val Rosandra

Il periodo migliore per fare trekking in questi luoghi è sicuramente l’estate, quando si può godere fino in fondo della natura incontaminata e fare il bagno nelle acque fresche del torrente. Ma anche le belle giornate in primavera e in autunno sono ideali per una fuga in questa Valle. Nei mesi più freddi, invece, la visita alla Val Rosandra può essere un’avventura adatta solo agli audaci, dal momento che spesso soffia la Bora.

Antonia Festa
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